Chi è questa che vèn, ch’ogn’om la mira (Guido Cavalcanti)

L apparizione miracolosa Chi è questa che vèn, ch ogn om la mira della donna di Guido Cavalcanti ven, viene LETTURA Chi è questa che vèn, ch ogn om la mira, chiaritate, splendore che fa tremar di chiaritate l re, mena, porta e mena seco Amor, sì che parlare null , nessun Audio null omo pote, ma ciascun sospira? O Deo, che sembra quando li occhi gira! savria contare, saprei dire dical Amor, ch i nol savria contare: cotanto d umiltà donna mi pare, ch ogn altra ver di lei i la chiam ira. poria, potrebbe Non si poria contar la sua piagenza, ch a le s inchin ogni gentil vertute, per, come e la beltate per sua dea la mostra. Non fu sì alta già la mente nostra, e non si pose n noi tanta salute che propiamente n aviàn canoscenza. DENTRO IL TESTO METRO: sonetto con schema di rime ABAB ABAB CDE EDC Il sonetto si apre con una domanda che introduce l apparizione di una donna straordinaria. Anche questo, come il precedente, è un sonetto in lode della donna, ma, a differenza di Guinizzelli, Cavalcanti introduce elementi suoi tipici: la sofferenza e la frustrazione provocati dalla bellezza femminile. Stilisticamente Cavalcanti qui usa molte negazioni ( null omo v. 4, non savrìa contare v. 6, non si porìa contar , v. 9, non fu v. 12 non si pose v. 13) per sottolineare l impossibilità di descrivere l amata. Da notare anche che alla domanda iniziale non viene data risposta, creando così un clima di mistero. 20

I Saperi Fondamentali di Letteratura italiana - volume 1
I Saperi Fondamentali di Letteratura italiana - volume 1
Dalle origini al Cinquecento