Percorsi di educazione civica

DALLA STORIA A OGGI discriminazione che possano ostacolare l accesso al lavoro di alcune categorie. Allo stesso tempo, questo articolo afferma che il cittadino ha anche il dovere di contribuire al miglioramento della società in cui vive attraverso un attività o una funzione: la Repubblica non ammette individui o categorie che siano per loro scelta improduttive dal punto di vista materiale e culturale. Negli articoli dal 35 al 40 (> pp. 72-73) sono condensati i traguardi ottenuti dallo sviluppo della legislazione sociale sul lavoro nella storia italiana ed europea del primo Novecento. Le tutele e i diritti più significativi espressi in questi articoli sono i seguenti: il diritto a una retribuzione proporzionata alla quan ¬ à e a ¬ à de a , e c e ciente a mantenere dignitosamente e in modo libero se stessi e la propria famiglia; ¬ ¬ e a a d a a de ¬ e¤ a a ¬ ¤¬à sato in 48 ore settimanali nel 1923, poi ridotto a 40, con un massimo di 8 ore giornaliere, nel 1997); il diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, secondo quanto stabilito dal rispettivo contratto collettivo nazionale (di cui parleremo più avanti); il diritto, per la donna lavoratrice, a parità di condizioni con l uomo; limiti di età e speciali tutele per il lavoro minorile, precisate da successive leggi che hanno stabilito il limite minimo di età a 16 anni, con l orario di lavoro ridotto a 35 ore settimanali per un massimo giornaliero di 7 ore per i minorenni; il diritto, per i lavoratori in condizioni di malattia, infortunio, disoccupazione involontaria o vecchiaia, di ¬ce e e e ¬ c¬e ¬ e ¬ e e £ a d¬ indennità o pensioni; il diritto di sciopero, di costituire un sindacato e di svolgere liberamente attività sindacale. . . . . . . . La disparità di trattamento economico tra uomini e donne (in inglese, gender pay gap) è uno dei grandi problemi del mondo del lavoro in quasi tutti i paesi. 24 L Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps) è l ente statale italiano che si occupa dell erogazione delle pensioni di anzianità e delle altre prestazioni previdenziali; a esso sono iscritti tutti i lavoratori dipendenti del pubblico impiego e del settore privato, e buona parte dei lavoratori autonomi. L ente si finanzia con il contributo dei datori di lavoro e dei lavoratori (70% circa) e con trasferimenti da parte dello Stato (30%). Nel 2019 il pagamento delle pensioni costituiva circa il 40% della spesa corrente dello Stato italiano. I SINDACATI IN ITALIA Un sindacato è un organizzazione, costituita e finanziata dai lavoratori, che li rappresenta nei rapporti con i datori di lavoro e difende i loro diritti. A livello nazionale, ai sindacati è riconosciuto il diritto di svolgere una contrattazione collettiva con i datori di lavoro e firmare accordi vincolanti (i contratti collettivi nazionali , o Ccnl) che regolano i rapporti di lavoro in un intero settore (per esempio i lavoratori dell agricoltura o dei trasporti). Su scala nazionale, un sindacato può quindi presentare le richieste dei lavoratori alle istituzioni e stabilire con esse una contrattazione. Ma il sindacato opera anche a livello aziendale: i suoi rappresentanti partecipano alla vita dell azienda e vigilano affinché i diritti dei lavoratori non siano violati, sostenendoli in ogni tipo di conflitto con il datore di lavoro su questioni nate dal mancato rispetto del contratto. Nelle materie sulle quali il sindacato può intervenire rientrano anche il controllo delle buste paga e dei contratti di lavoro, le procedure di licenziamento o i provvedimenti disciplinari, il calcolo dei contributi previdenziali. La forma di protesta di cui i sindacati storicamente si servono è lo sciopero, con cui essi danno voce alle rivendicazioni dei lavoratori del loro settore. Circa il 34% dei lavoratori italiani risulta iscritto a un sindacato. L iscrizione è libera e a discrezione del lavoratore; essa comporta una trattenuta in busta paga che in genere impegna circa l 1% della retribuzione annua del lavoratore. Questa somma viene impiegata dal sindacato per le attività di contrattazione e coordinamento collettivo e le azioni di sostegno ai lavoratori, oltre che per il pagamento dei propri dipendenti. Nel singolo posto di lavoro, i lavoratori eleggono una propria rappresentanza sindacale chiamata Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) che funge da referente dei lavoratori in azienda per le questioni sindacali e a cui è delegata la contrattazione con il datore di lavoro per la parte non contemplata dal Ccnl.

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Storia Triennio