I SAPERI FONDAMENTALI

I SAPERI FONDAMENTALI

LA SINTESI

LA VITA

Francesco Guicciardini nasce a Firenze nel 1483. Riceve un’educazione umanistica e gli studi di diritto lo indirizzano verso la carriera politica.

Nel 1511 è ambasciatore in Spagna e dopo il ritorno al potere dei Medici riceve la nomina a governatore di Modena e di Reggio Emilia.

In seguito ottiene gli incarichi di governatore della Romagna, consigliere del papa, luogotenente delle truppe pontificie. Ritornato a Firenze, è costretto all’esilio nel Mugello ma, dopo la restaurazione del potere mediceo, riceve l’incarico di eliminare i personaggi di spicco della caduta Repubblica.

Muore ad Arcetri nel 1540.

LE OPERE

Ricordi Sono brevi riflessioni, scritte fra il 1512 e il 1530, relative a vari aspetti dell’esistenza umana e della politica. La frammentarietà dell’opera, composta da aforismi, riflette la complessità del reale e il caos del mondo dominato dalla ▶ fortuna. Secondo la visione pessimistica dell’autore, l’essere umano è tendenzialmente incline al bene, ma la debolezza della sua coscienza lo induce a deviare verso il male. L’individuo deve quindi imparare ad agire con «▶ discrezione», qualità naturale che va esercitata e rafforzata grazie all’uso della «prudenza», e perseguire il «▶ particulare», cioè il beneficio personale, allineandosi quanto più possibile agli interessi dello Stato. La prosa dei Ricordi è segnata da un realismo che non lascia spazio a sogni e progetti utopici, ma fa emergere l’amarezza della rassegnazione e del ▶ pessimismo.


Storia d’Italia L’opera analizza gli avvenimenti che vanno dalla discesa in Italia di Carlo VIII (1494) alla morte di papa Clemente VII (1534). Nel raccontare le vicende Guicciardini sfrutta la conoscenza diretta degli avvenimenti: nasce così la prima opera storiografica moderna. Lo stile della Storia d’Italia è caratterizzato da una sintassi complessa che mira a riprodurre la solennità della storiografia classica; il lessico si libera dagli elementi popolareschi del fiorentino contemporaneo e guarda al modello boccacciano e trecentesco.


Le opere minori All’interno della produzione di Guicciardini ricordiamo diversi testi di argomento politico: nel Discorso di Logrogno (1512) l’autore esprime le proprie simpatie per il regime aristocratico; ribadendo la propria ideologia politica, nel Dialogo del reggimento di Firenze (1521-1526) Guicciardini auspica l’ascesa di un governo oligarchico; nelle Considerazioni intorno ai “Discorsi” del Machiavelli sopra la prima Deca di Tito Livio (1530) rifiuta di considerare gli ordinamenti romani come modello per il presente; nelle Storie fiorentine (1509), analizza gli eventi che vanno dal tumulto dei Ciompi (1378) sino al 1509. La sua produzione include inoltre diari di viaggio, orazioni, relazioni e un epistolario di circa 5000 lettere.

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Fortuna

Secondo Guicciardini la prudenza può servire ad attenuare gli effetti della casualità, ma le vicende umane sono comunque determinate da forze ingovernabili.

Machiavelli riconosceva alla fortuna un peso pari a quello della virtù; Guicciardini invece pensa che il successo o il fallimento dell’individuo non dipendano da lui, nemmeno parzialmente.

Discrezione

È un insieme di concretezza e moderazione che consente all’uomo di orientarsi per proteggere la propria identità e dignità.
La «discrezione» non si ricava dalla lettura dei libri, ma dalla «prudenza naturale», cioè da una disposizione innata che si esercita e si rafforza grazie all’esperienza.

Particulare

In assenza di ideali collettivi, Guicciardini esorta a inseguire il «particulare», cioè il proprio interesse. Non si tratta però dell’egoistica ricerca del beneficio personale e materiale, ma del tentativo di salvaguardare la reputazione e l’onore: si possono cogliere opportunità di cariche e retribuzioni vantaggiose, ma la convenienza soggettiva non deve contrapporsi al bene comune.

Pessimismo

Per Guicciardini la sostanza del mondo non è modificabile neppure da atti di fede o gesti eroici, ma l’individuo deve comunque agire per conquistare la gloria con «mezzi onesti e onorevoli»: l’ambizione è positiva se rispetta i valori fondamentali dell’uomo.

Classe di letteratura - volume 1
Classe di letteratura - volume 1
Dalle origini al Cinquecento