Melchisedech e i tre anelli
Decameron, I, 3
Decameron, I, 3
Melchisedech giudeo con una novella di tre anella cessa un gran pericolo dal Saladino apparechiatogli.
1 Riassumi la novella in circa 5 righe toccando i seguenti argomenti:
2 In ne fece fare due altri, li quali sì furono simiglianti al primiero (rr. 40-41) chi è il soggetto? Di che cosa si parla?
3 Che cosa vuol dire la frase ancora ne pende la quistione (rr. 50-51)?
4 Nella novella vengono celebrati due valori tipici del Decameron: la parola e l’intelligenza. Spiega brevemente perché.
5 Quale visione del mondo emerge dal testo?
Questa novella è particolarmente attuale perché mette al centro il valore della tolleranza religiosa, oggi così importante per evitare il rischio del cosiddetto “scontro di civiltà”, sempre in agguato tra culture diverse. Commenta la novella di Boccaccio e il suo messaggio in relazione alle tensioni tra etnie e gruppi religiosi differenti che attraversano il mondo di oggi. Scrivi in proposito un testo di circa 2 facciate di foglio protocollo, facendo riferimento a quanto conosci dell’attualità geopolitica, anche sulla base della tua osservazione diretta della società in cui vivi; puoi anche ricordare altri testi letterari o film che affrontino questo tema.
A partire dalla lettura di una celebre novella del Decameron (quella di Madonna Filippa, VI, 7), la studiosa Elisabetta Tortelli svolge alcune considerazioni sul ruolo del riso nell’opera di Boccaccio.
(Elisabetta Tortelli, Emozioni estreme: il riso e il pianto nel Decameron, www.griseldaonline.it)
1 Che cosa intende dire l’autrice definendo il Decameron una “commedia umana”?
2 Di che cosa può essere considerato sintomo il riso?
3 Quali effetti positivi determina spesso il riso nel Decameron?
4 Che cosa rivendica, di fronte al podestà, madonna Filippa, protagonista della novella citata nel saggio?
5 Perché l’atto di madonna Filippa può essere considerato “anacronistico”?
6 In che modo madonna Filippa si salva da morte certa?
7 Che cosa ratificano le risate dei pratesi (nella novella) e dei membri della brigata dei novellatori (nella cornice)?
Pensi che oggi la capacità di ridere, e di far ridere, sia un tratto caratteriale utile e apprezzato oppure sia considerato in modo negativo? Sostieni la tua tesi con argomenti tratti dalla tua esperienza e dall’osservazione della realtà che ti circonda, confrontando la situazione odierna con quella ritratta da Boccaccio. Scrivi un testo di 2 facciate di foglio protocollo.
Eugenio Cau, un giovane giornalista evidentemente solidale con i suoi coetanei, mette in guardia dalle generalizzazioni sociologiche sulle nuove generazioni. E al proposito cita come esempio la posizione di Giovanni Boccaccio.
(Eugenio Cau, Ragazzi, quando un vecchio criticherà i “giovani d’oggi”, voi citate Boccaccio, “Il Foglio”, 7 aprile 2018)
1 Chi sono i millennial? Quali accuse vengono comunemente mosse loro?
2 Che cos’è la “generazione Z”?
3 Qual è lo scopo dell’articolo? Quale avvertimento l’autore intende dare alla generazione Z?
4 In che cosa consisteva l’accusa mossa alla fine del XIX secolo dallo scrittore americano Elbert Hubbard ai giovani di allora? Sintetizzala con parole tue.
5 Perché subito dopo il giornalista chiede ai lettori se quanto appena detto ricorda qualcosa (r. 35)?
6 A che titolo l’autore cita a un certo punto Boccaccio? Qual è il legame tra Boccaccio e il resto della sua argomentazione?
L’articolo cita una posizione di un Boccaccio anziano molto critica nei confronti dei giovani del suo tempo. Ti sembra che tale opinione negativa dello scrittore sulle nuove generazioni sia confermata anche dal Decameron (opera, come sai, scritta in precedenza) oppure no? Riflettendo sulla rappresentazione dei giovani nel Decameron, argomenta la tua risposta in un testo di circa 2 colonne di foglio protocollo con il diretto riferimento ad alcune delle novelle che hai letto.
Classe di letteratura - volume 1
Dalle origini al Cinquecento