Bellissima e pericolosa, labirintica e infida, affascinante e misteriosa: forse più ancora di Andreuccio, che si immerge nel suo ventre, è Napoli la vera protagonista della novella di Boccaccio. Sulla città partenopea hanno posato lo sguardo decine di scrittori e scrittrici, ciascuno mettendone in evidenza aspetti particolari, indulgendo o meno a una certa, tradizionale immagine pittoresca o folcloristica.
Qui presentiamo la testimonianza di due voci femminili: la prima, Anna Maria Ortese (1914-1998), nell’incipit di un racconto scritto nel 1950, Un personaggio singolare, si sofferma sugli aspetti contraddittori di una città fuori dal comune; la seconda, Elena Ferrante (forse pseudonimo di un’autrice, la cui identità resta ignota), ambienta nel romanzo L’amica geniale le vicende di due bambine, Elena (Lenù) e Raffaella (Lila), in un quartiere popolare, il rione Luzzatti, negli anni del dopoguerra.