Pikolo mi prega di ripetere. Come è buono Pikolo, si è accorto che mi sta facendo
del bene. O forse è qualcosa di piú: forse, nonostante la traduzione scialba
55 e il commento pedestre4 e frettoloso, ha ricevuto il messaggio, ha sentito che lo riguarda,
che riguarda tutti gli uomini in travaglio, e noi in specie; e che riguarda noi
due, che osiamo ragionare di queste cose con le stanghe della zuppa sulle spalle.5
Li miei compagni fec’io sí acuti...
… e mi sforzo, ma invano, di spiegare quante cose vuol dire questo «acuti».
60 Qui ancora una lacuna, questa volta irreparabile. «... Lo lume era di sotto della luna»
o qualcosa di simile; ma prima?... Nessuna idea, «keine Ahnung» come si dice
qui. Che Pikolo mi scusi, ho dimenticato almeno quattro terzine.
– Ça ne fait rein, vas-y tout de meme.6
...Quando mi apparve una montagna, bruna
65 per la distanza, e parvemi alta tanto
che mai veduta non ne avevo alcuna.
Sí, sí, «alta tanto», non «molto alta», proposizione consecutiva.
E le montagne, quando si vedono di lontano... le montagne... oh Pikolo, Pikolo,
di’ qualcosa, parla, non lasciarmi pensare alle mie montagne, che comparivano
70 nel bruno della sera quando tornavo in treno da Milano a Torino!
Basta, bisogna proseguire, queste sono cose che si pensano ma non si dicono.
Pikolo attende e mi guarda.
Darei la zuppa di oggi per saper saldare «non ne avevo alcuna» col finale. Mi
sforzo di ricostruire per mezzo delle rime, chiudo gli occhi, mi mordo le dita: ma
75 non serve, il resto è silenzio. Mi danzano per il capo altri versi: «... la terra lagrimosa
diede vento...»7 no, è un’altra cosa. È tardi, è tardi, siamo arrivati alla cucina, bisogna
concludere:
Tre volte il fe’ girar con tutte l’acque,
alla quarta levar la poppa in suso
80 e la prora ire in giú, come altrui piacque...
Trattengo Pikolo, è assolutamente necessario e urgente che ascolti, che comprenda
questo «come altrui piacque», prima che sia troppo tardi, domani lui o io
possiamo essere morti, o non vederci mai piú, devo dirgli, spiegargli del Medioevo,
del cosí umano e necessario e pure inaspettato anacronismo,8 e altro ancora,
85 qualcosa di gigantesco che io stesso ho visto ora soltanto, nell’intuizione di un attimo,
forse il perché del nostro destino, del nostro essere oggi qui9…
Siamo oramai nella fila per la zuppa, in mezzo alla folla sordida e sbrindellata
dei porta-zuppa degli altri Kommandos. I nuovi giunti ci si accalcano alle spalle.
«Kraut und Rüben ?» «Kraut und Rüben». Si annunzia ufficialmente che oggi la
90 zuppa è di cavoli e rape : «Choux et navets». «Kaposzta és répak».10
Infin che ’l mar fu sopra noi rinchiuso.11