La Divina Commedia

Assai la voce lor chiaro l abbaia, quando vegnono a due punti del cerchio 45 dove colpa contraria li dispaia. Questi fuor cherci, che non han coperchio piloso al capo, e papi e cardinali, 48 in cui usa avarizia il suo soperchio . E io: «Maestro, tra questi cotali dovre io ben riconoscere alcuni 51 che furo immondi di cotesti mali . Ed elli a me: «Vano pensiero aduni: la sconoscente vita che i fé sozzi, 54 ad ogne conoscenza or li fa bruni. In etterno verranno a li due cozzi: questi resurgeranno del sepulcro 57 col pugno chiuso, e questi coi crin mozzi. Mal dare e mal tener lo mondo pulcro ha tolto loro, e posti a questa zuffa: 60 qual ella sia, parole non ci appulcro. Or puoi, figliuol, veder la corta buffa d i ben che son commessi a la fortuna, 63 per che l umana gente si rabuffa; ché tutto l oro ch è sotto la luna e che già fu, di quest anime stanche 66 non poterebbe farne posare una . «Maestro mio , diss io, «or mi dì anche: questa fortuna di che tu mi tocche, 69 che è, che i ben del mondo ha sì tra branche? . E quelli a me: «Oh creature sciocche, quanta ignoranza è quella che v offende! 72 Or vo che tu mia sentenza ne mbocche. Colui lo cui saver tutto trascende, fece li cieli e diè lor chi conduce 75 sì, ch ogne parte ad ogne parte splende, distribuendo igualmente la luce. Similemente a li splendor mondani 78 ordinò general ministra e duce che permutasse a tempo li ben vani di gente in gente e d uno in altro sangue, 81 oltre la difension d i senni umani; per ch una gente impera e l altra langue, seguendo lo giudicio di costei, 84 che è occulto come in erba l angue. Vostro saver non ha contasto a lei: questa provede, giudica, e persegue 87 suo regno come il loro li altri dèi. Le sue permutazion non hanno triegue: necessità la fa esser veloce; 90 sì spesso vien chi vicenda consegue. Quest è colei ch è tanto posta in croce pur da color che le dovrien dar lode, 93 dandole biasmo a torto e mala voce; 43-45 Molto chiaramente lo grida (l abbaia) la loro voce, quando arrivano ai due punti del cerchio in cui la colpa opposta li divide (dispaia). Costoro furono chierici, che non hanno copertura di capelli (coperchio piloso) sulla testa, e papi e cardinali, nei quali l avarizia raggiunge il suo colmo (soperchio) . 49-57 E io: «Maestro, tra costoro dovrei riconoscere qualcuno che si macchiò di queste colpe . Ed egli a me: «Accogli (aduni) nella mente un pensiero illusorio: la vita irrazionale (sconoscente) che li macchiò ora li rende opachi (bruni) a ogni conoscenza. In eterno continueranno a cozzare alle due estremità: questi risorgeranno dalla tomba con il pugno chiuso e questi con i capelli tagliati. 58-67 La prodigalità (Mal dare) e l avarizia (mal tener) hanno loro sottratto il Paradiso (lo mondo pulcro) e li hanno posti a questo scontro: (per dire) quale sia esso, non aggiungo belle parole. Ora puoi, figliolo, ben vedere la breve beffa (buffa) dei beni che sono affidati alla fortuna, per i quali gli umani si accapigliano; perché tutto l oro del mondo, anche nel passato, non potrebbe dare quiete a una sola di queste anime stanche . (vv. 67-96) La Fortuna 67-72 «Maestro mio , dissi, «dimmi ancora: questa fortuna cui fai cenno (tocche), che cosa è, che tiene tra gli artigli (branche) i beni del mondo? . Ed egli a me: «Oh, creature sciocche, quanta ignoranza vi affligge! Ora voglio che tu riceva (ne mbocche) il mio giudizio (sentenza). 73-76 Colui la cui sapienza supera tutto creò i cieli e diede loro le potenze motrici (chi conduce), così che ognuna trasmette la luce a ogni cielo, distribuendola uniformemente. 77-84 Analogamente ai beni terreni Dio pose una amministratrice e guida suprema che a tempo debito trasferisse i beni mutevoli da un popolo all altro e da una stirpe a un altra, al di là della resistenza (difension) degli intelletti (senni) umani per cui una gente prospera e un altra langue, secondo il giudizio di costei, che è nascosto come la serpe (l angue) nell erba. 85-90 Il vostro senno non può contrastarla: essa predispone, giudica e persegue il suo compito come le altre potenze celesti (li altri dèi) fanno con il loro. I suoi mutamenti non conoscono sosta: la necessità la costringe a essere veloce; così spesso avviene che qualcuno subisca cambiamenti. 91-93 Questa è colei che è tanto offesa (posta in croce) anche da coloro che dovrebbero lodarla, e a torto la rimproverano e insultano; 99 Inferno La palude Stigia

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato