Verso l’esame di Stato – Allenarsi alla prima prova

Verso l esame di Stato Allenarsi alla prima prova Tipologia B Analisi e produzione di un testo argomentativo HENRI PIRENNE L Italia, terra delle città Henri Pirenne (Verviers, 1862 Uccle, 1935) è stato uno storico belga. Sua è la tesi sulla datazione del Medioevo che egli, a differenza di tutti gli storici dell epoca, fece risalire non alla caduta dell Impero romano bensì all espansione araba del VII secolo. In questo brano, tratto dalla sua Storia d Europa, Pirenne analizza l organizzazione in città dell Italia medievale e ne pone in risalto il carattere di assoluta innovazione. 10 20 30 40 Paragonata al resto dell Europa occidentale, l Italia si caratterizza, dopo l XI secolo, come la terra delle città. In nessun luogo sono così numerose e così attive, ed in nessun luogo hanno un importanza così preponderante. A nord delle Alpi, anche nelle regioni dove sono più sviluppate, come nella Fiandra e nei Paesi Bassi, le città sono ben lungi dal dominare tutto il movimento sociale; la nobiltà e le classi rurali conservano accanto ad esse la loro esistenza indipendente ed i loro interessi particolari. In Italia tutto è invece sottoposto alla loro azione o vi concorre. La popolazione rurale è sottomessa e non lavora che per esse; la nobiltà vi possiede i suoi «palazzi merlati e sormontati da torri, il cui aspetto contrasta tanto violentemente con i castelli dei baroni del nord sparsi nella campagna, quanto l esistenza dei loro abitanti con quella della cavalleria settentrionale.[...] Di buon grado o no, il Comune si impone in ogni città all insieme della popolazione, ed i suoi consoli elettivi, come gli scabini delle città belghe, possiedono nello stesso tempo il potere giudiziario e l amministrativo. Ma, a mano a mano che la borghesia si sviluppa, i contrasti sociali si accentuano, ed i partiti si formano secondo gli interessi divergenti che vi si trovano in contrasto. I nomi che li designano fanno conoscere abbastanza bene la loro natura. Quello dei «grandi si riferisce alla nobiltà cittadina alla quale si associano molti mercanti arricchiti; quello dei «piccoli comprende le corporazioni di artigiani di ogni specie, il cui numero si moltiplica in proporzione all aumento della prosperità. L assenza di un potere principesco, superiore ai partiti e capace di moderare le loro lotte, dà alle dispute nate fra i due gruppi sulla questione delle imposte e dell organizzazione del potere municipale, un asprezza e un accanimento che non presentano altrove. A partire dalla metà del XII secolo, la guerra civile diviene una epidemia cronica. Se vincono i grandi, i piccoli sono massacrati senza pietà; se i primi soccombono, vengono scacciati dalla città e si distruggono le loro case o i loro palazzi; questi, poi, attendono l ora della rivincita, si stabiliscono nella campagna vicina, e saccheggiano e molestano i loro compatrioti. Generalmente questi uomini banditi dalla città trovano protezione ed alleanza in una città vicina. Infatti, se la guerra dura in permanenza in seno alle borghesie, in generale domina anche i rapporti delle città. Costituendo altrettanti centri economici indipendenti, ognuna di esse non pensa che a sé, si sforza di assoggettare i contadini e le popolazioni dei dintorni all obbligo di rifornirle, cerca con ogni mezzo di costringere il transito dei dintorni a confluire verso di sé, cerca di escludere le sue rivali dal suo mercato e di togliere loro, se possibile i loro sbocchi. Così l urto di interessi è altrettanto violento al di fuori che all interno. Il commercio e l industria si sviluppano in mezzo ai combattimenti. In tutti questi piccoli mondi chiusi e cinti di mura, che si scrutano dall alto delle loro torri, la loro energia si prodiga con lo stesso vigore a produrre ed a distruggere. Ogni città immagina che la sua prosperità dipenda dalla rovina delle sue rivali. Ai progressi dell economia cittadina corrisponde una politica di particolarismo municipale sempre più limitato e feroce. Gli odi non hanno tregua che per l incombere di un pericolo comune. Si pensi che sono state necessarie le minacce e la brutalità di Federico Barbarossa per riunire contro di lui la Lega Lombarda e giungere alla vittoria di Tagliacozzo. [...] L accanimento dei partiti a distruggersi non impedisce loro di pensare ai mezzi per rafforzare il governo municipale. Dalla seconda metà del XII secolo si cerca di renderlo indipendente dalle lotte civili affidandolo ad un podestà. Il podestà è, per così dire, un principe 95 Inferno Ciacco

La Divina Commedia
La Divina Commedia
Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato