Altre pagine altri percorsi – «Fiera crudele e diversa».

92 Canto VI Altre pagine altri percorsi «Fiera crudele e diversa Cerbero, cane-custode degli Inferi nella letteratura antica Nel canto VI si trova un personaggio che Dante assume, al pari di Minosse e Didone, dalla tradizione classica virgiliana: il mostruoso Cerbero. Rispetto al Cerbero di Virgilio, Dante opera uno spostamento : da custode dell Averno intero («ianitor Orci Eneide VI) a custode di un singolo cerchio, quello dei golosi. E come già con Minosse, anche il Cerbero dantesco subisce una netta demonizzazione rispetto a quello virgiliano: ha infatti alcuni elementi umani come mani e barba. La figura del cane custode dell oltretomba ha una lunghissima tradizione, a partire dall antico Egitto dove Anubi, il dio con la testa di cane (sciacallo), assolveva il compito di presiedere i riti dell imbalsamazione, fino ad arrivare alla mitologia classica dei greci Euripide e Esiodo. Da qui il mostruoso Cerbero (cane a tre, a cinquanta o cento teste) passa attraverso Virgilio, ma soprattutto attraverso Ovidio e Apuleio a integrare il bestiario mitologico della cultura europea. Cerbero nell Eneide Nell Eneide Enea discende agli Inferi accompagnato dalla Sibilla. Dopo aver varcato il vestibolo dell Ade e attraversato il fiume Acheronte sulla nave del traghettatore Caronte, Enea incontra Cerbero, il cane a tre teste custode degli Inferi (Eneide VI 417-423): L enorme Cerbero col latrato di tre fauci rintrona i regni infernali, giacendo immane di fronte in un antro. La profetessa, vedendo i colli arruffarsi di serpi, gli getta un offa1 saporosa di miele e di farina affatturata2. Quello con fame rabbiosa spalancando le tre gole la afferra al volo, e rilassa le immani terga3 sdraiato al suolo, ed enorme si estende per l antro. 1. Offa: presso gli antichi Romani una piccola focaccia di farro. 2. Affatturata: stregata, resa soporifera con erbe magiche. 3. Terga: schiena, dorso, spalle. Il registro del racconto è alto, come si addice al contesto serio e drammatico in cui Enea si trova ad affrontare una dura prova prima di proseguire il viaggio che lo porterà ad incontrare il padre Anchise nei Campi Elisi. Non c è spazio, qui, per toni bassi e comici. Il lacerto poetico virgiliano comprende due distinti momenti: uno descrittivo e l altro narrativo. Nel primo Cerbero è presentato nella sua immensa mole che di per sé ostacola il passaggio al mondo successivo dell Ade. La sintesi e il realismo della descrizione virgiliana compendiano in poche parole Eracle e Cerbero, mosaico romano, Lliria, Spagna l aspetto visivo (cane a tre teste) e quello uditivo (rumori assordanti provenienti dalle fauci). Nel momento narrativo Virgilio fa intervenire la Sibilla che mette a tacere Cerbero gettandogli una focaccia profumata di miele soporifera. Divorata la focaccia il mostro si distende. In questa seconda fase Virgilio aggiunge nuovi elementi alla rappresentazione di Cerbero (i serpenti sui colli della bestia e la fame rabbiosa) e ne rimarca altri già presentati («le immani terga , «enorme si estende ). Visivamente il lettore ha l immagine di un essere spaventoso che occupa ogni spazio, impedendo fisicamente ad Enea di passare, mentre il Cerbero dantesco è un animale sporco e ingordo, sostanzialmente degradato ad un livello comico (si veda la scheda Dante maestro di retorica, pag.88). Cerbero nelle Metamorfosi di Ovidio Pressoché contemporanee all Eneide, le Metamorfosi di Ovidio (43 a.C. 17 o 18 d.C.) sono un poema epico, in esametri dattilici, suddiviso in 15 libri in cui il poeta presenta tutta la storia dell umanità, della Terra e degli dei: dall origine del mondo alle quattro età dell uomo, dalla gigantomachia al diluvio universale, dalla vicenda di Apollo e Dafne al mito di Giove ed Europa, e poi Tantalo, Sisifo e Issione, la Medusa, le Muse, Teseo e Arianna, le fatiche d Ercole, il sacrificio di Ifigenia, la guerra di Troia e tante altre vicende. Nel IV libro compare la descrizione dell aldilà, luogo che accoglie le anime tutte (v. 441), esangui [ ] senza carne e senza ossa (v. 443). Ovidio descrive la discesa di Giunone dalla sede celeste nell Ade: Fa tanto di entrare, che, calpestata dal corpo sacro, geme la soglia, Cerbero leva le sue tre fauci e caccia tre latrati in una volta. [ ]

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato