Dante maestro di retorica – La parodia, il grottesco e il

88 Canto VI 106-108 Ed egli mi rispose: «Richiama alla mente la dottrina filosofica che tu segui (la Scolastica) secondo la quale quanto più una cosa è perfetta, tanto più sente il bene e altrettanto il dolore. 109-115 Anche se questi dannati non potranno mai giungere a una vera perfezione, tuttavia sono destinati ad essere più perfetti dopo (il giorno del Giudizio Universale) piuttosto che prima . Io e la mia guida proseguimmo la strada percorrendo la circonferenza del girone (aggirammo a tondo), parlando di molte più cose di quelle che riferisco; giungemmo (infine) al punto dove si scende (al cerchio inferiore): qui trovammo Pluto, il grande nemico (dell umanità). 106-111. tua sc enza aspetta: Virgilio spiega a Dante che quanto più l essere è perfetto maggiore sarà il diletto o la sofferenza. Inoltre gli precisa che, anche se i dannati non raggiungeranno mai una vera perfezione (quella nell unione con Dio), dopo la Resurrezione saranno maggiori i tormenti, perché loro riprenderanno il corpo. Il principio esposto è quello della Scolastica, cioè della Ed elli a me: «Ritorna a tua sc enza, che vuol, quanto la cosa è più perfetta, 108 più senta il bene, e così la doglienza. Tutto che questa gente maladetta in vera perfezion già mai non vada, 111 di là più che di qua essere aspetta . Noi aggirammo a tondo quella strada, parlando più assai ch i non ridico; venimmo al punto dove si digrada: 115 quivi trovammo Pluto, il gran nemico. filosofia di Aristotele ripresa da Tommaso d Aquino, al cui studio Dante si era a lungo dedicato (tua sc enza, v. 106). 112-114 aggirammo... si digrada: quasi possiamo vedere i due poeti mentre parlando tra loro attraverso la mescolanza delle ombre e della pioggia girano attorno al terzo cerchio, fino ad arrivare al punto in cui si discende al quarto cerchio . 115. Pluto nemico: Pluto è un altro per- sonaggio mitologico posto come guardiano dell Inferno ( Personaggi) al pari di Caronte, Minosse, Cerbero. Pluto, dio della ricchezza, diviene il demone guardiano degli avari e dei prodighi. Il canto, iniziato con un riferimento all episodio precedente di Paolo e Francesca si conclude anticipando gli argomenti che saranno sviluppati nel canto successivo. Dante maestro di retorica La parodia, il grottesco e il caricaturale id a e siLa parodia (termine che deriva dal greco paro gnifica controcanto o canto distorto ) è l imitazione o riproduzione di uno stile musicale o letterario, modificato e portato a un livello più basso e generalmente comico attraverso l uso della caricatura, cioè la rappresentazione di persone o cose che accentua i tratti che le caratterizzano fino a deformarli, con intenti umoristici o satirici. Il grottesco rappresenta uno dei momenti del comico, il punto che congiunge la fase del riso alla fase del dramma, tendendo ad affievolire la prima per accentuare la seconda. Esso consiste nell esagerazione di una caratteristica tanto che la complessità del soggetto si riduce a un unico aspetto, presentato come ciò che contraddistingue e definisce il personaggio stesso. Il grottesco, di fatto, svilisce e degrada la complessità del soggetto. Nella descrizione dantesca di Cerbero, Dante si avvale al contempo del grottesco e del caricaturale accostando caratteri bestiali ed umani (barba / mani) . Li occhi ha vermigli, e la barba unta e atra, e il ventre largo, e unghiate le mani graffia li spirti, ed scuoia, ed isquatra. (vv 16-18) Dante riecheggia la descrizione che Virgilio fa di Cerbero nell Eneide, dove è spaventoso e orrido guardiano dell Ade (vedi Altre pagine altri percorsi a pag. 92), per presentarci il mostro degradato alla condizione di un cane sempre affamato e unto, il cui ventre denuncia l ingordigia che lo caratterizza. Alla vista di Dante e Virgilio, Cerbero, descritto in maniera spregiativa come il gran vermo, apre la bocca, mostra le sanne e non rimane immobile per un istante, ma Virgilio lo rabbonisce facilmente gettandogli del fango nelle tre fauci. Dante mostra così la voracità bestialmente stupida di Cerbero, pronto a ingoiare qualsiasi cosa; e il fatto che si tranquillizzi dopo aver mangiato del fango rende ancora più caricaturale quel mostro.

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato