Verso l’esame di Stato – Allenarsi alla prima prova

Verso l esame di Stato Allenarsi alla prima prova Tipologia B Analisi e produzione di un testo argomentativo LUCA BALDINI CONFALONIERI Amore e libero arbitrio In questo brano tratto da una lezione di Luca Baldini Confalonieri si analizza la forza dell amore, passione che può essere positiva e portare alla vita («l amor che move il sole e l altre stelle , l amore che porta le tre donne benedette a intervenire per la salvezza di Dante nel canto II dell Inferno ecc.) oppure dividere gli uomini e condurli alla morte (come nel caso di Paolo e Francesca). Partendo dalle immagini principali e dal linguaggio del canto V, Confalonieri dimostra come per Dante dinanzi alla forza travolgente della passione amorosa l uomo possieda il libero arbitrio ovvero la facoltà di decidere (il cuor gentile può accendersi involontariamente di amore ma l uomo ha anche la «podestate di «ritenerlo o no). 10 20 30 Ben oltre il Romanticismo storicamente inteso, molti critici e lettori vedono descritta in questo canto la bellezza e la forza fascinosa dell innamoramento, e dell amore appassionato e carnale. Parafrasando qui un testo del filosofo Vattimo, scritto ad altro proposito, si potrebbe dire che molti pensano, di questo amore: «peccato! , non solo nel senso «peccato che sia finita così! o «peccato che siano stati condannati! , ma anche: «peccato lasciar perdere, nel caso si presentasse, l occasione di vivere un amore così! 1. Ma il discorso di Dante è ben diverso: si sta bene, sballottati violentemente in tutti i sensi e uno contro l altro nella bufera? Io credo di no. Ed è vero che quel verbo chiave del canto, «menare (cfr. vv. 31-32: la «bufera infernal [ ] mena li spirti ; vv. 42-43: il «fiato li «mena ; v. 78: l «amor «[li] mena ; vv. 113-114: il «desio «[li] menò ) conserva, «la connotazione violenta derivata dal suo étimo latino: minari, minacciare per condurre le bestie . L essere preda delle passioni toglie all uomo, con l uso della ragione, l esercizio del libero arbitrio e lo porta a essere passivamente condotto. Qui, le colombe2 «dal voler portate , nel loro dirigersi decise verso il nido, sembrano dare un immagine finalmente attiva e non passiva, ma il testo dantesco è volutamente ambiguo. Inanzitutto il «voler cui si fa allusione potrebbe essere ancora (come del resto il «disio di v. 82) il «talento , e cioè, proprio, quell «amor che i mena [...], ma anche, invece, una eccezionale manifestazione, attiva, del libero arbitrio (il «libero voler di cui si parlerà in Purg., XVI vv. 76; «libero arbitrio in Purg., XVIII v 74). L ambiguità, dicevo, è voluta, anche se, a rigore, il «disio che i mena è propriamente, e solo, quello della passione sensuale che li ha travolti in vita e anche qui li conduce. tale amore che, solo, libera l uomo e adesso, eccezionalmente, in qualche modo, e non senza contraddizioni, Francesca e Paolo vi partecipano. Anche dal cuore della similitudine del volo delle colombe si viene alla riflessione di tutto il canto, sull ambiguità dell amore, forza di vita (evocata da Inf., I vv. 37 fin all ultimo verso del Paradiso: «Amor che move il sole e l altre stelle ) che, nella perversione dell amore lussurioso, è fatta vedere, invece, nei suoi esiti di morte (v. 69: «ch amor di nostra vita dipartille ; v. 90: «noi che tignemmo il mondo di sanguigno ; v. 106: «Amor condusse noi ad una morte ). [...] Francesca attribuisce tutte le responsabilità di quello che è successo ad Amore, soggetto esplicito di ognuna delle tre frasi (vv. 100, 103, 106): Amor «prese costui ; Amor «mi prese ; Amor «condusse noi ad una morte . Il principio, su cui è costruita la prima terzina (a lode, tra l altro, della gentilezza di Paolo) che l amore si appicchi velocemente, come il fuoco, al cuore gentile, era stato già affermato da Guinizzelli («Foco d amor in gentil cor s apprende ) e Dante l aveva confermato, proprio con riferimento a Guinizzelli, in (Vita Nuova, cap XX) Amore e l cor gentil sono una cosa. 1. Il riferimento è al capitolo finale (Che peccato!) di Gianni Vattimo, Credere di credere, Milano, Garzanti, 1996. 2. colombe: la colomba è nella Bibbia (dove compare nel Genesi, nel Cantico dei cantici, in Osea, nel Nuovo Testa- mento), e anche nella letteratura medievale animale simbolo di un amore positivo (acceso e casto, perché si accoppierebbe una volta sola); addirittura, com è noto, nel Nuovo Testamento, dello Spirito Santo. 81 Inferno Paolo e Francesca

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato