Altre pagine, altri percorsi – L’invocazione alla Vergine.

776 Canto XXXIII Altre pagine altri percorsi L invocazione alla Vergine Dall antichità alla contemporaneità Sandro Botticelli, Annunciazione, 1485 ca, tempera su tavola. New York, Metropolitan Museum Lo scrittore Giuseppe Antonio Borgese (1882-1952) nel saggio «Il senso della letteratura italiana (1931) così scrive: «Il tema più essenziale della letteratura italiana, finché essa si è mantenuta sui vertici, è quello del Giudice divino e della Vergine [...] La letteratura e l arte italiana sorsero da un ceppo religioso e di esso continuarono a nutrirsi. Protagonista fu il Pantocrator, il Cristo vincente della Divina Commedia e del Giudizio universale. Eroina fu la Paneghia, la tutta santa, la tutta pura, la Vergine amata, la beata beatrix . Una vastissima produzione artistica e letteraria ha dunque consacrato, nel corso dei secoli, la bellezza della Madonna, Madre di Dio. Non si può, ora, sottolinearla se non a partire da alcune tra le numerosissime opere che hanno costellato il panorama letterario, dallo Stabat mater dolorosa di Iacopone da Todi al Vergine bella che di sol vestita di Petrarca, dagli Inni sacri di Manzoni a Il portico del Mistero della II virtù di Charles Peguy. Stabat mater dolorosa Attribuito dalla tradizione a Iacopone da Todi (1230-1306) e musicato da artisti come Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736) e Antonin Dvorak (1841-1904), lo Stabat mater rappresenta la Vergine Maria in tutta la sua umanità, in tutto il suo dramma di madre sofferente ai piedi della croce, «afflitta e addolorata per «le pene del suo figlio ripiegato . Madre e figlio sono i due termini su cui il testo insiste continuamente, sono le due espressioni che attestano anche il rapporto di Maria con noi. Iacopone si rivolge direttamente alla Madonna: Permetti che il mio cuore si infiammi nell amore per Cristo Dio, per piacere a lui! Santa Madre, fa in modo che Le piaghe del crocifisso siano impresse profondamente nel mio cuore1. 28 31 Lo scrittore chiede di poter condividere, compatire la pena per la crocefissione di Cristo, finché sarà in vita. Allo stesso modo, Iacopone desidera un giorno gioire con Lei anche nel Paradiso: Quando il corpo morirà Fa in modo che all anima Sia donata La gloria del Paradiso2. 58 61 1. Il testo originale è in latino e recita così «Fac ut ardeat cor meum/ in amando Christum Deum/ ut sibi complaceamus.// Sancta mater, istud agas,/ Crucifixi fige plagas,/ cordi meo valide . 2. Nell originale in latino il testo recita così: «Quando corpus morietur,/ fac ut animae donetur/ paradisi gloria! Amen. Petrarca: Vergine bella, che di sol vestita Come Dante ha concluso la Commedia con l «Inno alla Vergine , così anche Petrarca termina il suo capolavoro con un inno alla Vergine Maria. Il Rerum vulgarium fragmenta, più conosciuto come Canzoniere, è una sorta di breviario laico, composto di 366 poesie, come fossero preghiere dedicate alla sua Madonna Laura, una per ciascun giorno dell anno. La lode alla Vergine che conclude l opera è segno di indefettibile amore per Maria. Il percorso del Canzoniere appare salvifico, in un certo modo simile a quello della Commedia. Dalla situazione di difficoltà di Voi ch ascoltate in rime sparse, dal perenne struggimento interiore per l incapacità di rivolgersi definitivamente al bene Petrarca passa all affidamento del proprio male e della propria malinconia a Colei che volentieri viene in nostro soccorso. una traiettoria di ascesi. Certamente, Petrarca, rinnovato e «convertito , rimane ancora tutto se stesso, con i suoi «limiti , con la sua percezione dell esistenza, abbracciati, però, da un amore più grande. La sensibilità del poeta, infatti, è diversa da quella di Dante. Petrarca non ci presenta come primo tratto la maternità della Madonna (come fa Dante), bensì la sua bellezza con un tocco di sensualità e, nel contempo, memore dell Apocalisse. Così, la apostrofa: Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle3, al sommo Sole4 piacesti sì che n te sua luce ascose, amor mi spinge a dir di te parole; ma non so ncominciar senza tu aita5 e di colui ch amando in te si pose. Invoco lei che ben sempre rispose, 5

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato