CANTO XXXIII – La visione di Dio

La visione Canto XXXIII di Dio TEMPO Notte: giovedì 31 marzo (o 14 aprile) 1300 LUOGO Empireo BEATI E VISIONE DI BEATITUDINE La Candida Rosa, Visione di Dio. Canto 33 PERSONAGGI Dante San Bernardo Maria Vergine Sommario « (vv. 1-39) La preghiera di san Bernardo alla Madonna San Bernardo, alla fine del canto precedente, aveva avvertito Dante che per poter finalmente giungere alla meta del suo viaggio, cioè la visione di Dio, era necessaria la mediazione della Vergine. Così l ultimo canto si apre con la preghiera che il santo innalza a Maria; preghiera che incomincia con la celebrazione della sua straordinaria condizione, di madre di Cristo e figlia di Lui, e prosegue con l invocazione perché la Vergine interceda presso Dio e lo convinca a concedere a Dante di alzare gli occhi fino a Lui. « (vv. 40-105) La visione in Dio dell universo Esaudita la preghiera, Dante resta solo dinanzi all ultimo gradino dell ascesa, quello della suprema visione di Dio, e sempre più a fondo cerca di penetrare con gli occhi nella luce divina. Ma a questo punto la capacità di esprimere quanto ha visto e la memoria stessa si dichiarano vinte dalla potenza della visione. Come alla fine di un sogno, le immagini si dileguano e Dante dimentica l oggetto della sua visione, ma ne conserva la dolcezza. Allora invoca Dio perché gli conceda la capacità di esprimere ai posteri almeno una pallida immagine di quanto ha visto. Continuando a fissare la luce divina, ne penetra l essenza e vede in essa l unità dell universo intero. « (vv. 106-145) La visione della Trinità e del mistero dell Incarnazione La mente, sempre più presa dalla visione, non riesce EMPIREO a distogliersi da quella luce in cui è racchiuso tutto il bene che l uomo possa desiderare. L essenza divina resta sempre uguale, ma Dante, grazie al potenziamento delle sue facoltà visive, la vede mutarsi, fino a quando gli appaiono i tre cerchi della Trinità, di colori diversi ma di un unica dimensione e del medesimo contenuto: il Padre si riflette nel Figlio e lo Spirito Santo è un fuoco che deriva dagli altri due. Poi vede all interno del secondo cerchio (il Figlio) l immagine umana dello stesso colore del fondo. Egli cerca di capire come l immagine umana si possa adattare al cerchio (un immagine dipinta sul fondo con lo stesso colore non è, infatti, distinguibile), ma le sue capacità non sono sufficienti a comprendere quella vista straordinaria. Ecco che una folgorazione simile a un lampo illumina la sua mente ed egli appaga nella conoscenza ogni desiderio: Dante avverte di appartenere all armonia governata dall amore di Dio. EMPIREO

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato