La Divina Commedia

760 Canto XXXI (vv. 43-93) Comparsa di san Bernardo 43-57 E come un pellegrino che si ristora guardandosi intorno nel tempio del suo voto, e spera già di raccontare come è fatto, così camminando sulla luce che dà la vita io facevo scorrere gli occhi di gradino in gradino, verso l alto, verso il basso e tutto intorno. Vedevo visi improntati (s adi) alla carità, ornati dalla luce di Dio e dalla propria gioia, e atteggiamenti ornati di somma dignità. Il mio sguardo aveva abbracciato già tutta la forma generale del Paradiso, senza soffermarsi su alcun punto particolare; e mi voltavo con desiderio rinnovato per domandare a Beatrice di questioni su cui la mia mente era dubbiosa. 58-63 Intendevo rivolgermi a uno, e mi rispose un altro: credevo di vedere Beatrice e vidi un vecchio (sene) vestito come (con) i beati. Negli occhi e sulle guance (per le gene) era soffuso di amorevole gioia, in atteggiamento devoto come si addice a un tenero padre. 64-69 E subito chiesi: «Dov è lei? . E quegli: «Beatrice mi ha fatto muovere dal mio posto per soddisfare il tuo desiderio; e se guardi in su al terzo cerchio a partire dal gradino più alto, la vedrai nel seggio (trono) che i suoi meriti le hanno procurato . 70-78 Senza rispondere, levai gli occhi verso l alto e vidi lei che si circondava (facea corona) di un aureola di raggi divini che si riflettevano su di lei. Da quella zona del cielo, in cui più alti risuonano i tuoni, non è lontana la vista di nessun uomo, neanche di quello che più si immerge nel mare, tanto quanto lì Beatrice era lontana dalla mia vista; ma in nulla mi impediva (mi facea), perché la sua immagine non arrivava a me offuscata (mista) dal mezzo fisico (dell atmosfera). 79-84 «O donna in cui si rinvigorisce (vige) la mia speranza, e che per la mia salvezza sopportasti di lasciare le tue orme (vestige) nell Inferno, di tutte le cose che ho visto, riconosco che la Grazia e la forza mi derivano dal tuo potere e dalla tua bontà. 85-90 Tu mi hai condotto dalla schiavitù (di servo) del peccato alla libertà, attraverso tutte le vie e i modi che era in tuo potere di adoperare. Custodisci in me la tua magnificenza, in modo che la mia anima, che tu hai reso pura, si separi (disnodi) dal corpo a te gradita . 91-93 Così pregai (orai); e quella, così lontana come appariva, sorrise e mi guardò; poi ritornò a Dio, fonte d eterna Grazia. E quasi peregrin che si ricrea nel tempio del suo voto riguardando, 45 e spera già ridir com ello stea, su per la viva luce passeggiando, menava o li occhi per li gradi, 48 mo sù, mo giù e mo recirculando. Ved a visi a carità s adi, D altrui lume fregiati e di suo riso, 51 e atti ornati di tutte onestadi. La forma general di paradiso già tutta m o sguardo avea compresa, 54 in nulla parte ancor fermato fiso; e volgeami con voglia r accesa per domandar la mia donna di cose 57 di che la mente mia era sospesa. Uno intend a, e altro mi rispuose: credea veder Beatrice e vidi un sene 60 vestito con le genti glor ose. Diffuso era per li occhi e per le gene di benigna letizia, in atto pio 63 quale a tenero padre si convene. E «Ov è ella? , sùbito diss io. Ond elli: «A terminar lo tuo disiro 66 mosse Beatrice me del loco mio; e se riguardi sù nel terzo giro dal sommo grado, tu la rivedrai 69 nel trono che suoi merti le sortiro . Sanza risponder, li occhi sù levai, e vidi lei che si facea corona 72 reflettendo da sé li etterni rai. Da quella reg on che più sù tona occhio mortale alcun tanto non dista, 75 qualunque in mare più giù s abbandona, quanto lì da Beatrice la mia vista; ma nulla mi facea, ché s a effige 78 non discend a a me per mezzo mista. «O donna in cui la mia speranza vige, e che soffristi per la mia salute 81 in inferno lasciar le tue vestige, di tante cose quant i ho vedute, dal tuo podere e da la tua bontate 84 riconosco la grazia e la virtute. Tu m hai di servo tratto a libertate per tutte quelle vie, per tutt i modi 87 che di ciò fare avei la potestate. La tua magnificenza in me custodi, sì che l anima mia, che fatt hai sana, 90 piacente a te dal corpo si disnodi . Così orai; e quella, sì lontana come parea, sorrise e riguardommi;

La Divina Commedia
La Divina Commedia
Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato