La Divina Commedia

Per apparer ciascun s ingegna e face sue invenzioni; e quelle son trascorse 96 da predicanti e l Vangelio si tace. Un dice che la luna si ritorse ne la passion di Cristo e s interpuose, 99 per che l lume del sol giù non si porse; e mente, ché la luce si nascose da sé: però a li Spani e a l Indi 102 come a Giudei tale eclissi rispuose. Non ha Fiorenza tanti Lapi e Bindi quante sì fatte favole per anno 105 in pergamo si gridan quinci e quindi: sì che le pecorelle, che non sanno, tornan del pasco pasciute di vento, 108 e non le scusa non veder lo danno. Non disse Cristo al suo primo convento: Andate, e predicate al mondo ciance ; 111 ma diede lor verace fondamento; e quel tanto sonò ne le sue guance, sì ch a pugnar per accender la fede 114 de l Evangelio fero scudo e lance. Ora si va con motti e con iscede a predicare, e pur che ben si rida, 117 gonfia il cappuccio e più non si richiede. Ma tale uccel nel becchetto s annida, che se l vulgo il vedesse, vederebbe 120 la perdonanza di ch el si confida: per cui tanta stoltezza in terra crebbe, che, sanza prova d alcun testimonio, 123 ad ogne promession si correrebbe. Di questo ingrassa il porco sant Antonio, e altri assai che sono ancor più porci, 126 pagando di moneta sanza conio. Ma perché siam digressi assai, ritorci li occhi oramai verso la dritta strada, 129 sì che la via col tempo si raccorci. Questa natura sì oltre s ingrada in numero, che mai non fu loquela 132 né concetto mortal che tanto vada; e se tu guardi quel che si revela per Dan el, vedrai che n sue migliaia 135 determinato numero si cela. La prima luce, che tutta la raia, per tanti modi in essa si recepe, 138 quanti son li splendori a chi s appaia. Onde, però che a l atto che concepe segue l affetto, d amar la dolcezza 141 diversamente in essa ferve e tepe. Vedi l eccelso omai e la larghezza de l etterno valor, poscia che tanti speculi fatti s ha in che si spezza, 145 uno manendo in sé come davanti . Per amore di esibizione ognuno esercita l intelletto cercando interpretazioni originali; e queste ultime sono riprese e divulgate dai predicatori, mentre il Vangelo rimane lettera morta. Ad esempio, c è chi va dicendo che la luna, durante la passione di Cristo, retrocesse dal suo corso interponendosi tra Terra e sole, cosa per cui la luce solare non poté arrivare giù; e (costui) dice cosa non vera, perché la luce si nascose da sé: come dimostra il fatto (però) che tale oscuramento (eclissi) fu visto all estremo Occidente (a li Spani, gli Spagnoli) e all estremo Oriente (a l Indi, gli Indiani) così come al centro della terra abitata (a Giudei, gli Ebrei). 103-114 Firenze non ha tanti abitanti di nome Lapo e Bindo quante sono le storielle di questo genere che in un anno vengono predicate dal pulpito (pergamo) da ogni parte: così che il gregge dei fedeli, semplice e ignorante, torna dal cibo della predicazione saziato di chiacchiere vane, e il fatto di non vedere il danno ricevuto non lo scusa. Ai primi apostoli (convento) Cristo non disse: Andate, e diffondete nel mondo parole vuote ; al contrario, affidò loro la dottrina della verità; e soltanto la verità (quel) risuonò sulle loro bocche (ne le sue guance), tanto che essi si dotarono del Vangelo come di un arma nella lotta che intrapresero per accendere il fuoco della fede nel mondo. 115-126 Oggi si va a predicare con battute e spiritosaggini (iscede), e purché la gente rida, il cappuccio del predicatore si gonfia di vanità e nient altro si chiede alla predicazione. Ma nella punta di quel cappuccio (becchetto) si nasconde un tale uccello (il demonio), che se i popolani lo vedessero capirebbero quanto valgono le indulgenze in cui ripongono la loro fiducia: per queste indulgenze la stoltezza degli uomini è tanto aumentata che ci si affiderebbe a ogni promessa di predicatore, senza alcuna garanzia ecclesiastica che ne attesti la validità. Con le offerte dei fedeli, estorte attraverso indulgenze false, i monaci antoniani ingrassano i loro maiali e altre persone ancor più corrotte. (vv. 127-145) Il numero degli angeli 127-135 Ma poiché ci siamo molto allontanati, riporta la tua attenzione all argomento principale, così che il discorso divenga più breve, come il tempo che rimane. La specie angelica procede così tanto sulla scala (s ingrada) dei numeri che non vi furono mai né pensiero né parola umani che si spingessero così avanti da poterlo concepire; e se tu consideri la rivelazione del profeta Daniele, ti accorgerai che nelle migliaia di cui parla rimane nascosto il numero preciso. 136-145 La luce divina, che irradia tutte le intelligenze celesti, da queste ultime viene ricevuta (si recepe) in tanti modi diversi quanti sono i singoli angeli ai quali si congiunge (s appaia). Dunque, poiché all atto di vedere e comprendere Dio consegue, commisurato a esso, l atto di amarlo, in ogni angelo la dolcezza dell amore viene provata in modo diverso, più ardente o più tiepida (ferve e tepe). Ormai comprendi la suprema grandezza e la sconfinata generosità di Dio, come puoi vedere dal fatto che egli ha creato così tanti esseri (specchi) in cui riflette, distribuendola, la sua luce, pur restando uno e immutabile come era prima . Paradiso Gli angeli e l uomo 747

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