La Divina Commedia

742 Canto XXVIII (vv. 40-78) Spiegazioni di Beatrice 40-45 La mia donna, che mi vedeva assorto in un dubbio assillante, disse: «Da quel punto (Dio) dipendono il cielo e tutte le cose naturali. Osserva quel cerchio che gli è più vicino; e sappi che la sua rotazione è così rapida per l amore ardente da cui è sospinto (punto) . 46-57 E io a lei: «Se l universo fosse strutturato con lo stesso ordine che io vedo in quelle ruote di fuoco, la tua risposta (ciò che m è proposto) mi avrebbe appagato; ma nel mondo sensibile si vedono le sfere celesti (volte) tanto più divine quanto più sono distanti dal centro. Per cui, se il mio desiderio di sapere deve compiersi (aver fine) in questo mirabile Cielo (templo) degli angeli che ha come confini solo l amore e la luce, è bene che io sappia perché la copia e il modello non concordano tra loro, perché io, con il mio intelletto, inutilmente mi sforzo di individuare tale concordanza . 58-63 Non c è da stupirsi se le tue capacità intellettuali (diti) non sono sufficienti a sciogliere questo dubbio (nodo): tanto esso si è indurito perché nessuno ha mai tentato di allentarlo! . Così disse la mia donna, e poi: «Se vuoi appagare il tuo desiderio di sapere, comprendi bene quel che sto per dirti, ed esercita la tua intelligenza riflettendo sulle mie parole. 64-78 Le sfere sensibili dei Cieli sono grandi o piccole (arti) secondo la maggiore o minore virtù che si diffonde in ogni loro parte. Una maggiore virtù produce una maggiore quantità di bene; un corpo più grande, se compiuto in ogni sua parte, contiene (cape) una maggiore quantità di bene. Dunque questo Cielo che trascina con sé nel suo moto vorticoso tutti gli altri Cieli, corrisponde al cerchio angelico che ha più amore e sapienza: perciò, se a quei cerchi nei quali ti appaiono le sostanze angeliche, applichi il tuo metro misurando l intensità della virtù e non la grandezza apparente (parvenza), constaterai la mirabile corrispondenza di quantità, di maggiore con maggiore, di minore con minore, tra ogni Cielo e la gerarchia angelica che lo governa . (vv. 79-129) Le gerarchie angeliche 79-87 Come la metà della atmosfera resta luminosa e nitida dal nostro emisfero quando il vento del nord (Borea) soffia dalla direzione (guancia) dove è più mite (leno), per cui il cielo viene purificato e deterso dalle incrostazioni (roffia) di nubi, mostrando tutto il suo luminoso splendore in ogni sua parte (paroffia); così la mia mente si sgombrò dal dubbio, dopo che Beatrice mi ebbe donato (provide) la sua chiara risposta, e la verità apparve limpida e brillante come una stella in cielo. 88-96 E quando terminò il suo discorso, i cerchi di fuoco sprigionarono faville come fa un ferro incandescente. Ogni scintilla seguiva la rotazione del cerchio da cui si era distaccata; ed erano così tante che il loro numero è nell ordi- La donna mia, che mi ved a in cura forte sospeso, disse: «Da quel punto 42 depende il cielo e tutta la natura. Mira quel cerchio che più li è congiunto; e sappi che l suo muovere è sì tosto 45 per l affocato amore ond elli è punto . E io a lei: «Se l mondo fosse posto con l ordine ch io veggio in quelle rote, 48 sazio m avrebbe ciò che m è proposto; ma nel mondo sensibile si puote veder le volte tanto più divine, 51 quant elle son dal centro più remote. Onde, se l mio disir dee aver fine in questo miro e angelico templo 54 che solo amore e luce ha per confine, udir convienmi ancor come l essemplo e l essemplare non vanno d un modo, 57 ché io per me indarno a ciò contemplo . «Se li tuoi diti non sono a tal nodo suffic enti, non è maraviglia: 60 tanto, per non tentare, è fatto sodo! . Così la donna mia; poi disse: «Piglia quel ch io ti dicerò, se vuo saziarti; 63 e intorno da esso t assottiglia. Li cerchi corporai sono ampi e arti secondo il più e l men de la virtute 66 che si distende per tutte lor parti. Maggior bontà vuol far maggior salute; maggior salute maggior corpo cape, 69 s elli ha le parti igualmente compiute. Dunque costui che tutto quanto rape l altro universo seco, corrisponde 72 al cerchio che più ama e che più sape: per che, se tu a la virtù circonde la tua misura, non a la parvenza 75 de le sustanze che t appaion tonde, tu vederai mirabil consequenza di maggio a più e di minore a meno, 78 in ciascun cielo, a s a intelligenza . Come rimane splendido e sereno l emisperio de l aere, quando soffia 81 Borea da quella guancia ond è più leno, per che si purga e risolve la roffia che pria turbava, sì che l ciel ne ride 84 con le bellezze d ogne sua paroffia; così fec o, poi che mi provide la donna mia del suo risponder chiaro, 87 e come stella in cielo il ver si vide. E poi che le parole sue restaro, non altrimenti ferro disfavilla 90 che bolle, come i cerchi sfavillaro. L incendio suo seguiva ogne scintilla;

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato