La Divina Commedia

E la virtù che lo sguardo m indulse, del bel nido di Leda mi divelse, 99 e nel ciel velocissimo m impulse. Le parti sue vivissime ed eccelse sì uniforme son, ch i non so dire 102 qual B atrice per loco mi scelse. Ma ella, che ved a l mio disire, incominciò, ridendo tanto lieta, 105 che Dio parea nel suo volto gioire: «La natura del mondo, che qu eta il mezzo e tutto l altro intorno move, 108 quinci comincia come da sua meta; e questo cielo non ha altro dove che la mente divina, in che s accende 111 l amor che l volge e la virtù ch ei piove. Luce e amor d un cerchio lui comprende, sì come questo li altri; e quel precinto 114 colui che l cinge solamente intende. Non è suo moto per altro distinto, ma li altri son mensurati da questo, 117 sì come diece da mezzo e da quinto; e come il tempo tegna in cotal testo le sue radici e ne li altri le fronde, 120 omai a te può esser manifesto. Oh cupidigia, che i mortali affonde sì sotto te, che nessuno ha podere 123 di trarre li occhi fuor de le tue onde! Ben fiorisce ne li uomini il volere; ma la pioggia contin a converte 126 in bozzacchioni le sosine vere. Fede e innocenza son reperte solo ne parvoletti; poi ciascuna 129 pria fugge che le guance sian coperte. Tale, balbuz endo ancor, digiuna, che poi divora, con la lingua sciolta, 132 qualunque cibo per qualunque luna; e tal, balbuz endo, ama e ascolta la madre sua, che, con loquela intera, 135 dis a poi di vederla sepolta. Così si fa la pelle bianca nera nel primo aspetto de la bella figlia 138 di quel ch apporta mane e lascia sera. Tu, perché non ti facci maraviglia, pensa che n terra non è chi governi; 141 onde sì sv a l umana famiglia. Ma prima che gennaio tutto si sverni per la centesma ch è là giù negletta, 144 raggeran sì questi cerchi superni, che la fortuna che tanto s aspetta, le poppe volgerà u son le prore, sì che la classe correrà diretta; 148 e vero frutto verrà dopo l fiore . nido di Leda) e mi proiettò con moto rapidissimo nel cielo successivo. (vv. 100-120) Il moto delle sfere celesti 100-111 Le parti del Primo Mobile, splendenti di viva luce e altissime, sono così uniformi, che io non potrei dire quale zona Beatrice scelse per farmi sostare. Ma lei, che leggeva nella mia mente il desiderio di sapere, ridendo con tanta letizia che Dio stesso pareva gioire nel suo volto, cominciò: «La conformazione dell universo, che mantiene immobile il proprio centro e fa orbitare intorno tutto il resto, ha origine da questo Cielo come suo principio; ed esso non ha altra ubicazione che la mente divina, nella quale si accende l amore che lo fa ruotare e la virtù che esso fa discendere nei cieli sottostanti. 112-120 Un cerchio fatto solo di amore e di luce lo include, così come questo Cielo include in sé gli altri; e tale cerchio (l Empireo) può comprenderlo solo chi lo realizza (Dio). Il moto non è determinato (distinto) da quello di un altro Cielo, ma sono gli altri commisurati a esso, così come il dieci si commisura alla propria metà e alla quinta parte; e ormai ti deve essere chiaro che il tempo ha le sue radici in tale vaso (testo) celeste, e negli altri Cieli i suoi rami e le sue fronde. (vv. 121-148) Invettiva di Beatrice 121-129 Oh cupidigia, che sommergi i mortali al punto che nessuno riesce ad affiorare con gli occhi al di sopra delle tue ondate di bramosia! La volontà degli uomini si rivolge all inizio verso il bene; ma l eccesso di pioggia (le tentazioni) converte le susine vere in frutti gonfi ma senza polpa (bozzacchioni). Fede e innocenza ormai si trovano (son reperte) solo nei fanciulli; poi scompaiono prima che le guance si ricoprano di peluria. 130-138 Chi, quando ancora non sa parlare, osserva i digiuni della vigilia, in seguito divora sfrenatamente, con la lingua ormai divenuta sciolta, ogni cibo in ogni momento dell anno; chi, ancora in difficoltà con la lingua, ama e rispetta la madre, quando diventa sicuro nel parlare vorrebbe vederla morta. In questo modo diventa nera la pelle bianca della bella figlia del sole. 139-148 Perché tu non debba stupirti di questo oscuramento dell umanità, considera che in Terra mancano le autorità della Chiesa e dell Impero; per questo gli uomini si traviano così tanto. Ma prima che il mese di gennaio esca del tutto dall inverno, per effetto di quella frazione di giorno (centesima) che laggiù sulla Terra non viene calcolata, questi Cieli irradieranno il mondo al punto che la tempesta (fortuna) tanto attesa volgerà le poppe dove ora sono le prue così che la flotta (classe) punterà diritta verso la meta; e dalla fioritura nasceranno buoni frutti . Paradiso I papi corrotti 739

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato