La Divina Commedia

738 Canto XXVII Non fu nostra intenzione che i nostri successori facessero sedere alla loro destra una sola parte del popolo cristiano, e l altra parte dall altro lato; né che le chiavi a me concesse da Cristo divenissero insegna su bandiera che combatte contro cristiani; né che la mia immagine fosse riprodotta nel sigillo che sigla i privilegi pontifici concessi per denaro, cosa per la quale frequentemente io brucio di vergogna e di sdegno. 55-66 Da quassù si scorgono lupi feroci travestiti da miti pastori per tutte le regioni (paschi): o soccorso di Dio, perché tardi ancora a scendere in aiuto dei tuoi fedeli? Gente di Cahors e di Guascogna (Giovanni XXII e Clemente V) si appresta ad acquisire ricchezza sfruttando il nostro antico sacrificio di sangue: o santo e puro inizio della Chiesa (buon principio), a quale misera fine ti stai avvicinando! Ma la Provvidenza divina (alta), che inviando Scipione (l Africano) a difendere Roma salvò il futuro Impero (gloria) del mondo, giungerà presto in soccorso, così come io intravedo (concipio, nella mente di Dio); e tu, figliolo, che tornerai in Terra per il peso (pondo) del tuo corpo mortale, parla, e non nascondere ciò che io non ho nascosto a te . (vv. 67-99) Ascesa al Primo Mobile 67-72 Così come la nostra atmosfera fiocca verso il basso con il vapore condensato dal gelo, quando la costellazione del Capricorno entra in congiunzione con il sole, così io vidi l etere celeste adornarsi e fioccare verso l alto con quei beati vapori splendenti che avevano soggiornato con noi nel cielo stellato. 73-87 Il mio sguardo seguiva le loro forme, e le seguì finché lo spazio d etere (mezzo) frapposto fra noi non gli impedì, per il suo dilatarsi (lo molto), di tener loro dietro sino al Cielo successivo. Per cui Beatrice, che mi vide distolto dall attenzione verso l alto, mi disse: «Abbassa lo sguardo (adima) e osserva quanto spazio hai percorso ruotando (con il cielo stellato) . Rispetto alla prima volta in cui avevo guardato giù vidi che mi ero spostato per l intero arco che le terre emerse descrivono dal centro sino all estremità occidentale; sicché io vedevo le acque dell oceano dove Ulisse si era follemente spinto, al di là di Cadice (Gade), e al di qua (di Cadice, verso l Asia Minore), più vicino, la costa (fenicia, in Asia Minore) dove la fanciulla Europa divenne un dolce carico. E anche più mi si sarebbe mostrata quella regione (sito) della Terra; ma in basso il sole procedeva distante (partito) da me più di un segno zodiacale. 88-99 La mente innamorata, che vagheggia (donnea) sempre la mia donna, ardeva dal desiderio di tornare a lei con gli occhi; e se mai la natura o l arte crearono opere tanto belle, nei corpi umani o nei dipinti, da essere cibo per gli occhi, al fine di conquistare il cuore degli uomini, tutte insieme sarebbero niente in confronto alla bellezza divina che mi riverberò negli occhi, quando mi volsi al suo viso ridente. E la forza che il suo sguardo mi concesse mi sradicò dalla costellazione dei Gemelli (bel e Sisto e P o e Calisto e Urbano sparser lo sangue dopo molto fleto. Non fu nostra intenzion ch a destra mano d i nostri successor parte sedesse, 48 parte da l altra del popol cristiano; né che le chiavi che mi fuor concesse, divenisser signaculo in vessillo 51 che contra battezzati combattesse; né ch io fossi figura di sigillo a privilegi venduti e mendaci, 54 ond io sovente arrosso e disfavillo. In vesta di pastor lupi rapaci si veggion di qua sù per tutti i paschi: 57 o difesa di Dio, perché pur giaci? Del sangue nostro Caorsini e Guaschi s apparecchian di bere: o buon principio, 60 a che vil fine convien che tu caschi! Ma l alta provedenza, che con Scipio difese a Roma la gloria del mondo, 63 soccorrà tosto, sì com io concipio; e tu, figliuol, che per lo mortal pondo ancor giù tornerai, apri la bocca, 66 e non asconder quel ch io non ascondo . Sì come di vapor gelati fiocca in giuso l aere nostro, quando l corno 69 de la capra del ciel col sol si tocca, in sù vid io così l etera addorno farsi e fioccar di vapor tr unfanti 72 che fatto avien con noi quivi soggiorno. Lo viso mio seguiva i suoi sembianti, e seguì fin che l mezzo, per lo molto, 75 li tolse il trapassar del più avanti. Onde la donna, che mi vide assolto de l attendere in sù, mi disse: «Adima 78 il viso e guarda come tu se vòlto . Da l ora ch o avea guardato prima i vidi mosso me per tutto l arco 81 che fa dal mezzo al fine il primo clima; sì ch io vedea di là da Gade il varco folle d Ulisse, e di qua presso il lito 84 nel qual si fece Europa dolce carco. E più mi fora discoverto il sito di questa aiuola; ma l sol procedea 87 sotto i mie piedi un segno e più partito. La mente innamorata, che donnea con la mia donna sempre, di ridure 90 ad essa li occhi più che mai ardea; e se natura o arte fé pasture da pigliare occhi, per aver la mente, 93 in carne umana o ne le sue pitture, tutte adunate, parrebber n ente ver lo piacer divin che mi refulse, 96 quando mi volsi al suo viso ridente. 45

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato