CANTO XXVII – I papi corrotti

Canto 27 Canto XXVII I papi corrotti TEMPO Giovedì 31 marzo (o 14 aprile) 1300, pomeriggio LUOGO BEATI Ottavo Cielo: Cielo delle Stelle fisse. Nono cielo: Cielo Primo Mobile (o Cristallino) Spiriti trionfanti (Stelle fisse) VISIONE DI BEATITUDINE Spiriti trionfanti: risplendono illuminati da una luce più fulgida di tutte: Cristo risorto. Sommario « (vv. 1-66) Invettiva di san Pietro Mentre il coro dei beati intona il Gloria, Dante ascolta e guarda rapito lo spettacolo del trionfo celeste. Le luci dei tre apostoli e di Adamo risplendono di fronte a lui, ma quella di san Pietro trascolora, diventando rosso fuoco da argentea che era; quindi prorompe in un invettiva contro papa Bonifacio VIII, usurpatore spirituale del seggio pontificio. A queste parole le luci dei beati si fanno purpuree come nubi al tramonto e Beatrice cambia aspetto, come si oscurò il cielo al momento della morte di Cristo. San Pietro prosegue ricordando il martirio di se stesso e dei papi dei primi secoli: essi non versarono il loro sangue perché la Chiesa servisse ad acquistare ricchezze, ma per conquistare la beatitudine eterna; né i primi pontefici provocarono discordie tra cristiani, favorendo una parte politica (i guelfi), rispetto a un altra (i ghibellini); né usarono il santo simbolo delle chiavi come bandiera in guerre contro altri cristiani; né, infine, impressero l effigie di san Pietro su documenti attestanti vendita e smercio di privilegi. L invettiva si conclude con un invocazione a Dio, affinché intervenga a sanare tanto scempio, e con una profezia: presto la Provvidenza divina difenderà la sua Chiesa, come già una volta salvò Roma quando Annibale la minacciava. Dante, che tornerà in Terra, dovrà riferire queste parole. « (vv. 67-99) Ascesa al Primo Mobile O EL I C PERSONAGGI Dante Beatrice San Pietro San Giacomo San Giovanni Adamo (Libano). Poi ritorna con gli occhi a Beatrice, splendida e ridente, che con la virtù del suo sguardo lo porta dalla costellazione dei Gemelli sino al nono cielo, il Primo Mobile. « (vv. 100-120) Il moto delle sfere celesti Dante si chiede in quale parte del Primo Mobile egli si trovi, dal momento che questo Cielo si presenta in modo uniforme e indifferenziato, senza stelle né pianeti; Beatrice comprende il suo dubbio e gli spiega che, a differenza dei Cieli sottostanti, esso non ha nessun luogo che lo contenga se non la mente divina, pura luce e amore che lo avvolge. Da qui, prosegue la beata, ha origine il movimento di tutto l universo intorno al proprio immobile centro: la velocità del Primo Mobile regola il moto degli altri Cieli, e anche il tempo trae da qui la sua origine. « (vv. 121-148) Invettiva di Beatrice Dalla contemplazione del cielo Beatrice torna alla Terra, deprecando la cupidigia che impedisce agli uomini di alzare lo sguardo verso il cielo. L innata disposizione al bene si guasta presto, sicché ora esiste solo nei bambini, che tuttavia perdono fede e innocenza non appena diventano ragazzi. Ciò avviene perché agli uomini mancano le guide sicure della Chiesa e dell Impero: ma verrà il giorno in cui la Provvidenza divina provocherà un mutamento di direzione, riportando l umanità verso la giusta meta. E Trionfo di Cristo, di M FISS E ari LL E ae ST di be i at 8° San Pietro e gli altri beati ascendono all Empireo; Dante li segue con lo sguardo finché Beatrice lo invita a guardare in basso, verso la Terra: il poeta constata che, per effetto della rotazione dei cieli, egli si trova ora sulla città di Cadice, e il suo sguardo può spaziare dalle Colonne d Ercole (Stretto di Gibilterra) sino alla Fenicia CORI ANGELICI Cherubini (Stelle fisse). Serafini (Primo Mobile)

La Divina Commedia
La Divina Commedia
Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato