La Divina Commedia

solo prodotto fosti, o padre antico 93 a cui ciascuna sposa è figlia e nuro, divoto quanto posso a te supplìco perché mi parli: tu vedi mia voglia, 96 e per udirti tosto non la dico . Talvolta un animal coverto broglia, sì che l affetto convien che si paia 99 per lo seguir che face a lui la nvoglia; e similmente l anima primaia mi facea trasparer per la coverta 102 quant ella a compiacermi venìa gaia. Indi spirò: «Sanz essermi proferta da te, la voglia tua discerno meglio 105 che tu qualunque cosa t è più certa; perch io la veggio nel verace speglio che fa di sé pareglio a l altre cose, 108 e nulla face lui di sé pareglio. Tu vuogli udir quant è che Dio mi puose ne l eccelso giardino, ove costei 111 a così lunga scala ti dispuose, e quanto fu diletto a li occhi miei, e la propria cagion del gran disdegno, 114 e l id oma ch usai e che fei. Or, figliuol mio, non il gustar del legno fu per sé la cagion di tanto essilio, 117 ma solamente il trapassar del segno. Quindi onde mosse tua donna Virgilio, quattromilia trecento e due volumi 120 di sol desiderai questo concilio; e vidi lui tornare a tutt i lumi de la sua strada novecento trenta 123 f ate, mentre ch o in terra fu mi. La lingua ch io parlai fu tutta spenta innanzi che a l ovra inconsummabile 126 fosse la gente di Nembròt attenta: ché nullo effetto mai raz onabile, per lo piacere uman che rinovella 129 seguendo il cielo, sempre fu durabile. Opera naturale è ch uom favella; ma così o così, natura lascia 132 poi fare a voi secondo che v abbella. Pria ch i scendessi a l infernale ambascia, I s appellava in terra il sommo bene 135 onde vien la letizia che mi fascia; e El si chiamò poi: e ciò convene, ché l uso d i mortali è come fronda 138 in ramo, che sen va e altra vene. Nel monte che si leva più da l onda, fu io, con vita pura e disonesta, da la prim ora a quella che seconda, 142 come l sol muta quadra, l ora sesta . è sia figlia sia nuora, con tutta la devozione che possiedo ti prego di parlarmi: tu conosci il mio desiderio, e non lo esprimo per udire subito la tua risposta . Talvolta un animale coperto da un panno si agita (broglia) al punto che il suo stato d animo (affetto) traspare dall involucro ( nvoglia) che ne accompagna i movimenti; e allo stesso modo l anima di Adamo (primaia) mi mostrava, attraverso lo sfolgorio della luce, quanto fosse felice di compiacermi. 103-117 Poi disse: «Senza che mi sia stato espresso da te, io conosco il tuo desiderio meglio di tutte le cose che per te sono certe; perché io lo vedo in Dio, il vero specchio che riproduce in sé identica ogni cosa, mentre niente può essergli modello (pareglio). Tu vuoi sapere quanto tempo fa Dio mi collocò nel giardino (eccelso: l Eden) al vertice del Purgatorio, dove Beatrice (costei) ti ha predisposto (dispuose) a una così lunga ascesa, e per quanto tempo (il giardino) mi ha rallegrato gli occhi; e la vera causa (propria cagion) della collera divina, e la lingua che usai e che io stesso avevo creato (fei). Ora, figlio mio, la ragione di un così lungo esilio (per tutta l umanità) non fu l aver assaggiato il frutto (gustar del legno), ma solo la violazione dei limiti fissati da Dio (trapassar del segno). 118-129 Dal luogo donde la tua donna fece uscire Virgilio io bramai questo santo concilio (il Paradiso) per quattromilatrecentodue anni (volumi di sol); e vidi il sole ripercorrere tutte le costellazioni dello zodiaco novecentotrenta volte, mentre vivevo sulla terra. La lingua che io parlavo era già completamente estinta prima che i Babilonesi (la gente di Nembròt) si dedicassero (fosse... attenta) all opera che non poteva essere compiuta (inconsummabile: la torre di Babele); perché nessun prodotto della ragione ha mai avuto durata perenne, dati i continui cambiamenti delle propensioni (piacer) umane, conseguenti allo scorrere del tempo e ai diversi influssi esercitati dagli astri. 130-142 Che l uomo utilizzi la parola è un fatto naturale; ma la natura vi lascia liberi di esprimervi, secondo il vostro piacere (v abbella), in questa o in quella lingua (così o così). Prima che io discendessi nell angoscia dell Inferno, il bene supremo da cui proviene la gioia che mi avvolge in questa fascia di luce, veniva chiamato I; e poi venne chiamato El; e questo mutamento (ciò) avviene necessariamente, perché le usanze dei mortali sono come le foglie degli alberi, che si avvicendano a ogni cambio di stagione. Sulla montagna che più di ogni altra si eleva dalla superficie del mare (il Purgatorio) io rimasi, in stato di innocenza e di colpa dalla prima ora del giorno (le 6 circa) sino a quella che segue (seconda) la sesta, quando il sole entra nel secondo quadrante del suo giro (dunque, sino all inizio della settima, circa le 13: non più di sette ore in tutto). Paradiso San Giovanni: l esame sulla carità 735

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato