La Divina Commedia

730 Canto XXV luminosi (monti) che prima me li avevano fatti abbassare ( ncurvaron) per il peso (pondo) della loro luce vivida. «Poiché il re celeste, per sua grazia particolare, vuole che tu ti confronti ancora vivo con i suoi grandi dignitari (conti) nella sala più segreta e appartata della sua reggia, affinché, dopo aver constatato la realtà di questa corte santa, per te e per altri sia fortificata la speranza, che laggiù sulla Terra fa innamorare del vero bene, dimmi che cosa essa è, in quale misura la tua anima se ne abbellisce, e da dove è venuta a te . Così proseguì il suo parlare san Giacomo ( l secondo lume). 49-57 E quella creatura pietosa (Beatrice), che mi aveva guidato all altezza suprema, anticipò così la mia risposta: «All interno della comunità vivente dei fedeli, che combatte nella storia e nel mondo, non vi è nessun altro figlio che abbia più speranza di lui, come è scritto in Dio, il sole che irradia tutto il nostro santo corteo trionfante: per questa immensa speranza gli è stato concesso di venire dall esilio terreno (Egitto) a vedere la patria celeste (Ierusalemme) prima di essere congedato dalla sua milizia in Terra. 58-63 Le altre due domande, che non sono state poste allo scopo di sapere, ma perché egli riferisca quanto la virtù della speranza ti sia cara, le lascio a lui, dato che non gli saranno né difficili (forti) né motivo di vanagloria (iattanza); a esse egli risponda, illuminato dalla Grazia divina . (vv. 64-99) Risposte di Dante 64-81 Come un allievo che risponde (seconda) al maestro, pronto e sollecito negli argomenti in cui è ben preparato, affinché la sua bravura (bontà) si manifesti, «La speranza , io dissi, «è l aspettazione sicura della beatitudine futura, prodotta nel nostro animo dalla Grazia e dai meriti accumulati. Da molte autorevoli fonti (stelle) io apprendo questa verità; ma il primo a infonderla nel mio cuore fu il sommo cantore di Dio (David, autore dei Salmi dell Antico Testamento). Abbiano speranza in te dice nel suo inno in lode del Signore (teodia), coloro che ti conoscono come Dio : e chi potrebbe non saperlo, se Egli ha interamente la mia fede e la mia anima? Insieme a David (con lo stillar suo) tu infondesti in me (la speranza) con la tua Epistola; cosicché ne sono colmo, e negli altri riverso (repluo) la pioggia di virtù santa che mi avete elargito . Mentre io parlavo, all interno (dentro al vivo seno) di quell anima ardente balenava una luce improvvisa e frequente (sùbito e spesso) come il balenare di un lampo. 82-99 Poi disse: «L amore che ancora arde in me per quella virtù che mi accompagnò sino al martirio (palma), quando terminò la mia vita (l uscir dal campo), vuole che io torni a rivolgermi (respiri) a te, che dimostri di amarla così tanto; e desidero (emmi a grato) che tu dica quale ricompensa ti aspetti dalla speranza . E io: «Il Nuovo e l Antico Testamento fissano l obiettivo (segno) delle anime che Dio ha accolto nella sua amicizia, ed esso mi indica il fine, l oggetto della mia speranza (lo). Isaia scrive che ogni anima (vestita di luce) rice- «Poi che per grazia vuol che tu t affronti lo nostro Imperadore, anzi la morte, 42 ne l aula più secreta co suoi conti, sì che, veduto il ver di questa corte, la spene, che là giù bene innamora, 45 in te e in altrui di ciò conforte, dì quel ch ell è, dì come se ne nfiora la mente tua, e dì onde a te venne . 48 Così seguì l secondo lume ancora. E quella p a che guidò le penne de le mie ali a così alto volo, 51 a la risposta così mi prevenne: «La Chiesa militante alcun figliuolo non ha con più speranza, com è scritto 54 nel Sol che raggia tutto nostro stuolo: però li è conceduto che d Egitto vegna in Ierusalemme per vedere, 57 anzi che l militar li sia prescritto. Li altri due punti, che non per sapere son dimandati, ma perch ei rapporti 60 quanto questa virtù t è in piacere, a lui lasc io, ché non li saran forti né di iattanza; ed elli a ciò risponda, 63 e la grazia di Dio ciò li comporti . Come discente ch a dottor seconda pronto e libente in quel ch elli è esperto, 66 perché la sua bontà si disasconda, «Spene , diss io, «è uno attender certo de la gloria futura, il qual produce 69 grazia divina e precedente merto. Da molte stelle mi vien questa luce; ma quei la distillò nel mio cor pria 72 che fu sommo cantor del sommo duce. Sperino in te , ne la sua t odia dice, color che sanno il nome tuo : 75 e chi nol sa, s elli ha la fede mia? Tu mi stillasti, con lo stillar suo, ne la pistola poi; sì ch io son pieno, 78 e in altrui vostra pioggia repluo . Mentr io diceva, dentro al vivo seno di quello incendio tremolava un lampo 81 sùbito e spesso a guisa di baleno. Indi spirò: «L amore ond o avvampo ancor ver la virtù che mi seguette 84 infin la palma e a l uscir del campo, vuol ch io respiri a te che ti dilette di lei; ed emmi a grato che tu diche 87 quello che la speranza ti mpromette . E io: «Le nove e le scritture antiche pongon lo segno, ed esso lo mi addita, 90 de l anime che Dio s ha fatte amiche.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato