La Divina Commedia

Amor condusse noi ad una morte. Caina attende chi a vita ci spense . 108 Queste parole da lor ci fur porte. Quand io intesi quell anime offense, china il viso e tanto il tenni basso, 111 fin che l poeta mi disse: «Che pense? . Quando rispuosi, cominciai: «Oh lasso, quanti dolci pensier, quanto disio 114 menò costoro al doloroso passo! . Poi mi rivolsi a loro e parla io, e cominciai: «Francesca, i tuoi martìri 117 a lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo d i dolci sospiri, a che e come concedette amore 120 che conosceste i dubbiosi disiri? . E quella a me: «Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice 123 ne la miseria; e ciò sa l tuo dottore. Ma s a conoscer la prima radice del nostro amor tu hai cotanto affetto, 126 dirò come colui che piange e dice. Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse; 129 soli eravamo e sanza alcun sospetto. Per più f ate li occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso; 132 ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo il dis ato riso esser basciato da cotanto amante, 135 questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi basciò tutto tremante. Galeotto fu l libro e chi lo scrisse: 138 quel giorno più non vi leggemmo avante . Mentre che l uno spirto questo disse, l altro piang a; sì che di pietade io venni men così com io morisse; 142 E caddi come corpo morto cade. 107. Caina: la Caina è la prima zona del no- no cerchio dove vengono puniti i traditori dei parenti; in questo caso Gianciotto Malatesta, marito di Francesca, fratello di Paolo e uccisore dei due amanti. 108. da lor: solo Francesca parla, ma per entrambi, come recepisce Dante, che nei versi successivi usa il plurale (v. 109, quell anime; v. 115, mi rivolsi a loro). 121-123. Nessun ... miseria: è una massima di Severino Boezio, scrittore latino-cristiano (V-VI sec.): Francesca e Virgilio hanno sperimentato entrambi il passaggio dalla dolcezza della casa e dell amore, l una, dalla fama e dalla gloria, l altro, alle sofferenze dell Inferno lei, del Limbo lui. Come nei versi precedenti (88-107), Francesca è narratrice di secondo grado di una storia in flashback. 106-108 Amore ci condusse a una stessa morte: Caina attende chi ci tolse la vita . Queste parole ci furono rivolte da loro. (vv. 109-142) La storia di amore e morte 109-111 Quando sentii quelle anime tormentate, chinai il viso e lo tenni abbassato tanto che il poeta mi disse: «Che cosa pensi? . 112-114 Quando risposi, cominciai: «O misero, quanti pensieri dolci, quanto desiderio portò costoro al doloroso passo (dell adulterio)! . 115-120 Poi mi rivolsi a loro e parlai e dissi: «Francesca, le tue sofferenze (martìri) mi rendono triste e pietoso fino alle lacrime. Ma dimmi: al tempo dei dolci sospiri, per quali fatti e in quale modo amore vi concedette di conoscere i timorosi sentimenti? . 121-126 E quella a me: «Non c è dolore più grande che ricordarsi dei tempi felici quando si è in disgrazia; e ben lo sa il tuo maestro. Ma se tu hai così tanto desiderio di conoscere la prima origine (radice) del nostro amore, te la dirò come chi piange e parla. 127-132 Un giorno leggevamo per diletto come amore strinse Lancillotto: eravamo soli e senza alcun presentimento. Più volte quella lettura ci spinse a incrociare lo sguardo, e ci fece impallidire; ma solo un passo fu quello che ci vinse. 133-138 Quando leggemmo che la desiderata bocca sorridente fu baciata da un amante tale, costui, che non sarà mai separato da me, mi baciò la bocca tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: quel giorno non leggemmo più oltre . 139-142 Mentre uno dei due spiriti parlava, l altro piangeva; così che per la pietà io svenni come se morissi e caddi come cade un corpo inanimato. 128. Lancialotto: diffusi presso il pubblico aristocratico delle corti feudali erano i romanzi del «ciclo bretone-arturiano , incentrati sulle imprese di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. In Lancillotto di Chrétien de Troyes (XII sec.) si narra l amore del cavaliere Lancillotto per Ginevra, moglie del re. Al poeta tedesco Goffredo di Strasburgo (1210) si deve la narrazione dell amore di Tristano per Isotta, moglie di re Marco di Cornovaglia ( Personaggi; Parole in chiaro). 130-131. Per più f ate ... il viso: il libro diventa il tramite attraverso cui si manifesta l amore di Paolo e Francesca. 133. dis ato riso: è un espressione di ineffabile delicatezza. 134. da cotanto amante: è Lancillotto. 136. la bocca: il termine fortemente realisti- co esprime il passaggio dalla finzione letteraria alla realtà del peccato. 137. Galeotto ... scrisse: come Galehaut, personaggio del romanzo cortese Lancelot e araldo di re Artù, fece da tramite tra Ginevra e Lancillotto, così il libro del Lancelot spinse Paolo e Francesca a rivelarsi il loro amore. La forma italiana del francese Galehaut è il sostantivo galeotto nel significato generico di «complice ( Parole in chiaro). 138. quel ... avante: il verso, volutamente reticente (si abbandonarono all amore? si limitarono a quel bacio?), conclude lasciando nel vago la vicenda di Paolo e Francesca. Molto improbabile l interpretazione ottocentesca secondo cui i due amanti furono sorpresi e uccisi da Gianciotto nel giorno stesso in cui la passione li travolse. 73 Inferno Paolo e Francesca

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato