Analisi e interpretazione

726 Canto XXIV Analisi e interpretazione La consacrazione religiosa di Dante-personaggio Dante, dopo la consacrazione, da parte di Cacciaguida, della sua missione di poeta (XVII), riceve ora la consacrazione della sua dottrina religiosa e per questo viene interrogato dagli apostoli Pietro (XXIV), Giacomo (XXV), Giovanni (XXVI) sulle tre virtù teologali: Fede, Speranza, Carità. Superato l esame sulla saldezza del suo sentimento cristiano, potrà così accedere alla visione di Dio nell Empireo. San Pietro apostolo della fede Dante presenta san Pietro attraverso la caratteristica fondamentale di custode delle chiavi del Paradiso, aperto da Cristo con la sua Incarnazione e Passione (a cui Nostro Segnor lasciò le chiavi, v. 35). La figura dell apostolo è delineata mediante i riferimenti a due episodi evangelici, che ne testimoniano il grande impulso di fede, quando Pietro cammina sulla superficie marina (... intorno de la fede / per la qual tu su per lo mare andavi, vv. 38-39) e quando, dopo la corsa al sepolcro vuoto, crede con sicurezza nell avvenuta risurrezione di Cristo (ciò che credesti sì, che tu vincesti / ver lo sepulcro più giovani piedi, vv. 125-126). Tra razionalismo, misticismo e slancio poetico L atmosfera del canto attinge alla Scolastica medievale per la definizione dell essenza della fede (i concetti di sostanza e di argomento), per il procedimento logico e per il linguaggio stesso dell esame di Dante, paragonato al baccelliere ( Parole in chiaro). Accanto a questi elementi di conquista intellettuale dell idea di Dio (la logica, il procedimento deduttivo, l argomentazione razionale), emerge l adesione spirituale e morale del poeta al mistero divino (posizioni proprie del misticismo medievale di sant Agostino, san Bonaventura, san Francesco), per il ruolo centrale affidato alle fonti della fede (il Vecchio e Nuovo Testamento) e alla Grazia divina, per il rilievo dato al miracolo storico della diffusione del cristianesimo, per l esaltazione stessa di Pietro, umile pescatore che non esitò a camminare sulle acque. Accettazione delle verità rivelate. San Pietro pone a Dante sei domande sulle problematiche della fede (vv. 52111) e poi lo invita a pronunciare la professione di fede con la recita del «credo (vv. 115-147). Il poeta alla prima domanda risponde che la fede è accettazione delle verità rivelate, il cui fondamento è l autorità delle Sacre Scritture, direttamente ispirate dallo Spirito Santo. L uomo desidera (cose sperate) la beatitudine eterna (non parventi) e crede nelle principali verità del cristianesimo (l esistenza di Dio, l Incarnazione e la Passione di Cristo ecc.) senza che gli sia fornita alcuna dimostrazione o prova: saranno queste verità che schiuderanno l accesso Per approfondire L a coerenza artistica della Commedia alla vita eterna, dove la conoscenza di quei misteri gli sarà rivelata nei limiti permessi da Dio. I miracoli. Se le Sacre Scritture sono il fondamento della fede, che cosa assicura l uomo che esse siano veramente ispirate da Dio? All obiezione di san Pietro, Dante risponde che i miracoli testimoniano l intervento di Cristo e dei santi nella realtà terrena. Il maestro fa presente al discepolo che la sua dimostrazione ha determinato un circolo vizioso: quale prova gli garantisce i miracoli, visto che essi sono testimoniati dalla Bibbia, la stessa fonte di cui si deve dimostrare la veridicità («Dì, chi t assicura / che quell opere fosser? Quel medesmo / che vuol provarsi, non altri, il ti giura , vv. 103-105)? La fede frutto della Grazia divina. Ragioni solo umane non possono spiegare come la Chiesa sia cresciuta fino a diventare pianta con fusto, da seme che era, se si considera la pochezza degli uomini che seminarono. San Pietro, il primo papa, è entrato «povero e digiuno nel campo a seminare i semi della buona novella. Non aveva conoscenze filosofiche, né tantomeno capacità retoriche, eppure migliaia di persone l hanno ascoltato e seguito. La nascita e la diffusione della Chiesa non è opera umana, ma divina. Lo Spirito Santo, come raccontano gli Atti degli apostoli, ha agito sui discepoli, che sono stati in grado di predicare in molte lingue. A celebrazione del felice esito dell esame di Dante e della sua professione di fede, la sublime schiera dei beati intona il Te Deum, l inno liturgico di lode e di ringraziamento. Il lessico della Scolastica Dante avanza la sua tesi e replica alle obiezioni del maestro utilizzando il sistema di insegnamento e il lessico filosofico-religioso della Scolastica di san Tommaso. Per esempio, nei vv. 64-65 (sustanza di cose sperate / e argomento de le non parventi), compaiono i termini sustanza (fondamento di una realtà) e argomento (premessa necessaria mediante la quale si dimostra qualcosa inducendo l intelletto a convincersi di una verità), per spiegare che la fede è il fondamento della speranza ed è la premessa per dimostrare (argomento) ciò che non è visibile. Fondamentale nella Scolastica è anche la visione dell universo come una struttura gerarchica ordinata e razionale cui corrisponde l universo spirituale, al cui vertice c è Dio, principio primo e motore di tutte le cose, mentre al grado più basso si trova l anima dell uomo. Questi aspetti sono evidenti nel sistema concettuale della Commedia, come si legge anche nei versi danteschi della professione di fede (Io credo in uno Dio / solo ed etterno, che tutto l ciel move, / non moto, con amore e con disio, vv. 130-132). «Tutto il pensiero di Tommaso è passato in lui, e c è del maestro non la sostanza soltanto ma la virtù formale: la simmetria del sistema, la lucentezza dell espressione (U. Cosmo). San Tommaso che ha impartito a Dante la grazia per esprimere bene i suoi concetti.

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato