La Divina Commedia

Allora udi : «Dirittamente senti, se bene intendi perché la ripuose 69 tra le sustanze, e poi tra li argomenti . E io appresso: «Le profonde cose che mi largiscon qui la lor parvenza, 72 a li occhi di là giù son sì ascose, che l esser loro v è in sola credenza, sopra la qual si fonda l alta spene; 75 e però di sustanza prende intenza. E da questa credenza ci convene silogizzar, sanz avere altra vista: 78 però intenza d argomento tene . Allora udi : «Se quantunque s acquista giù per dottrina, fosse così nteso, 81 non lì avria loco ingegno di sofista . Così spirò di quello amore acceso; indi soggiunse: «Assai bene è trascorsa 84 d esta moneta già la lega e l peso; ma dimmi se tu l hai ne la tua borsa . Ond io: «Sì ho, sì lucida e sì tonda, 87 che nel suo conio nulla mi s inforsa . Appresso uscì de la luce profonda che lì splendeva: «Questa cara gioia 90 sopra la quale ogne virtù si fonda, onde ti venne? . E io: «La larga ploia de lo Spirito Santo, ch è diffusa 93 in su le vecchie e n su le nuove cuoia, è silogismo che la m ha conchiusa acutamente sì, che nverso d ella 96 ogne dimostrazion mi pare ottusa . Io udi poi: «L antica e la novella proposizion che così ti conchiude, 99 perché l hai tu per divina favella? . 68-69. perché ... argomenti: è una seconda do- manda indiretta, in cui san Pietro invita Dante a spiegargli il significato dei termini sostanza e argomento, per chiarire meglio la sua risposta. 70-74. Le profonde cose ... alta spene: Dante nel Paradiso ha la possibilità di vedere la realtà della Grazia divina, che per gli uomini sulla Terra è un mistero, infatti si può credere e sperare nella vita eterna solo per effetto della fede (credenza). In questi versi il poeta parafrasa le parole di san Tommaso (Summa theol. II, II, 4-1). 75. e però ... intenza: la fede come fondamento della speranza prende il nome di sostanza, secondo la terminologia scolastica; intenza deriva dal latino medievale intentio, nel senso di «nome , «significato . 77. silogizzar ...: dedurre logicamente. Il verbo deriva da «sillogismo , ragionamento della Scolastica ( Parole in chiaro e anche Dante maestro di retorica, p. 723). 81. ingegno di sofista: ingegno indica un ragionamento falso e capzioso, solo apparen- 67-69 Allora sentii (dire da san Pietro): «Intendi giustamente, se tu hai ben compreso perché san Paolo pose la fede tra i fondamenti e poi tra le dimostrazioni . 70-78 Allora io, dopo di lui, (risposi): «I profondi misteri che qui mi rivelano il loro aspetto, sono così nascosti agli occhi degli uomini, che la loro esistenza sta solo come contenuto della fede, sulla quale si fonda la speranza (della vita eterna) e perciò prende il nome di fondamento (della speranza). E da questa fede dobbiamo trarre ogni deduzione, senza avere altra visione (altre prove sensibili): perciò essa assume il nome di dimostrazione . 79-81 Allora sentii (dire da san Pietro): «Se tutto ciò che si apprende sulla Terra con l insegnamento fosse così compreso, non ci sarebbe posto per ragionamenti cavillosi . (vv. 82-111) Le prove della fede di Dante 82-87 Così disse quel beato ardente di carità; poi (san Pietro) aggiunse: «Hai esaminato molto bene la lega e il peso di questa moneta (i due aspetti della fede), ma dimmi se tu la possiedi nella tua borsa (nel tuo animo) . Al che io (risposi): «Sì, possiedo la fede, così splendente e intatta che non ho alcun dubbio riguardo al suo conio (alla sua autenticità) . 88-96 Allora giunsero queste parole dal profondo della luce che lì brillava: «Da dove ti è venuta questa preziosa gemma, sulla quale si fonda ogni virtù? . E io (risposi): «L abbondante pioggia dello Spirito Santo, che è profusa sulle vecchie e sulle nuove pergamene (Vecchio e Nuovo Testamento) è l argomentazione che me l ha dimostrata così efficacemente che al suo confronto ogni altra dimostrazione mi appare debole . 97-99 Allora io udii (dire da san Pietro): «Perché tu consideri come parola di Dio l Antico e il Nuovo Testamento che ti inducono a questa conclusione? . temente logico, in cui i sofisti erano maestri. I sofisti, noti per la complessità delle loro disquisizioni, esercitarono la professione di oratori nella Grecia del V-IV secolo a.C. Aristotele criticò le loro argomentazioni, in quanto erano costruite sulla falsa apparenza delle cose e sull ambiguità delle parole usate. 83-85. «Assai ... borsa : siamo al terzo punto dell esame: Dante ora deve dire se possiede in sé (ha nella sua borsa) la fede che ha così ben definito, esaminandone la lega (sustanza) e il peso (argomento). San Pietro, per dire che Dante ha definito in modo corretto la fede, usa la metafora della moneta. 86-87. «Sì ... s inforsa : continuando con la metafora della moneta, Dante risponde che possiede una fede lucida (di metallo nobile, splendente) e tonda (intatta, nuova, non logorata dall uso), cioè pura e integra. Inoltre, riguardo al suo conio (autenticità), egli non ha alcun dubbio. Il neologismo dantesco inforsa (dato dall unione della congiunzione in e dell avverbio forse) significa «mettere in forse , «dubitare . 89-91. «Questa ... venne? : san Pietro po- ne ora a Dante la quarta domanda: da dove proviene la sua fede? Il termine gioia, che metaforicamente sta per fede, significa qui «gemma preziosa e si ricollega alla precedente immagine della moneta pregiata. La Fede è il fondamento delle altre virtù teologali (Speranza e Carità). 91-92. La larga ploia ... Santo: ploia è la pioggia spirituale, metafora dell ispirazione dello Spirito Santo. 93. cuoia: il termine significa «pergamene ; è una sineddoche per indicare il Vecchio e il Nuovo Testamento. 94. è ... conchiusa: il verbo conchiudere è caratteristico della Scolastica: dopo le premesse e l argomentazione viene la conclusione ( Parole in chiaro, silogizzar). 97-98. L antica ... proposizion: continua la metafora del sillogismo: il Vecchio e il Nuovo Testamento sono le premesse (della fede di Dante) da cui per logica deduzione segue la conclusione della verità della fede. Paradiso San Pietro: l esame sulla fede 721

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato