La Divina Commedia

72 Canto V 76-78 Ed egli a me: «Li vedrai quando saranno più vicini a noi; allora pregali per quell amore che li conduce, ed essi verranno qui . 79-81 Appena il vento li volse verso di noi, iniziai a parlare: «O anime ansimanti (trafelate), venite a parlare con noi, se altri (Dio) non lo impedisce (niega) . 82-87 Come colombe, chiamate dal desiderio, con le ali spiegate e tese arrivano al dolce nido guidate attraverso l aria dall istinto; così uscirono dalla schiera dove sta Didone, venendo verso di noi attraverso l aria infernale, tanto forte fu il richiamo affettuoso. 88-93 «O vivente (animal) cortese e benevolo che vai visitando attraverso il cielo scuro noi che tingemmo il mondo di sangue, se il re dell universo ci fosse amico, noi lo pregheremmo per la tua pace, dato che hai pietà del nostro terribile peccato. 94-96 Di ciò che volete udire e parlare, parleremo e udiremo con voi, mentre il vento si calma, come fa ora. 97-99 La terra dove sono nata giace sulla costa dove il Po sfocia per trovare pace con i suoi affluenti. 100-102 Amore, che del cuore nobile si impadronisce in un baleno, prese costui per il bel corpo che mi venne strappato, e l amore ancora mi domina. 103-105 Amore, che a nessuno che sia amato permette (perdona) di non riamare, mi prese per la bellezza di costui in modo così violento che ancora non mi lascia. 80. affannate: l affanno indica la fatica fisica e morale (A. Pagliaro). un tormento strettamente connesso alla forza incontrastabile dell amore che accompagnò in vita Paolo e Francesca ma anche il tormento della loro pena. 81. s altri: perifrasi per indicare Dio, mai direttamente nominato dai dannati (v. 91: il re de l universo). 82-84. Quali ... portate: la similitudine è tratta dall Eneide di Virgilio (V, 313-317) e dalla simbologia dei bestiari, testi medievali di zoologia, in cui le colombe rappresentano sia l amore puro sia l eccesso amoroso. 87. sì forte: l espressione allude, più che alla forza del grido che richiama le anime, al tono pieno di affetto della voce di Dante. 88. animal ... benigno: lat. animal = essere animato; graz oso e benigno sono aggettivi della tradizione «cortese , che anticipano l ambiente delle corti del Duecento, dove dame e cavalieri si dilettavano nella lettura dei poemi epico-cavallereschi ( Parole in chiaro). Ed elli a me: «Vedrai quando saranno più presso a noi; e tu allor li priega 78 per quello amor che i mena, ed ei verranno . Sì tosto come il vento a noi li piega, mossi la voce: «O anime affannate, 81 venite a noi parlar, s altri nol niega! . Quali colombe, dal disio chiamate, con l ali alzate e ferme al dolce nido 84 vegnon per l aere dal voler portate; cotali uscir de la schiera ov è Dido, a noi venendo per l aere maligno, 87 sì forte fu l affett oso grido. «O animal graz oso e benigno che visitando vai per l aere perso 90 noi che tignemmo il mondo di sanguigno, se fosse amico il re de l universo, noi pregheremmo lui de la tua pace, 93 poi c hai pietà del nostro mal perverso. Di quel che udire e che parlar vi piace, noi udiremo e parleremo a voi, 96 mentre che l vento, come fa, ci tace. Siede la terra dove nata fui su la marina dove l Po discende 99 per aver pace co seguaci sui. Amor, ch al cor gentil ratto s apprende, prese costui de la bella persona 102 che mi fu tolta; e l modo ancor m offende. Amor, ch a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, 105 che, come vedi, ancor non m abbandona. 90. sanguigno: è il colore del sangue e anche dell amore. Il termine si riscontra nella Vita Nuova: Beatrice era apparsa a Dante la prima volta vestita di rosso sanguigno (Apparve vestita di nobilissimo colore, umile e onesto, sanguigno), con allusione ai vestiti della puerizia di colore rosso, simbolo della carità (II, 3). 91. il re de l universo: perifrasi, cfr. v. 81. 91-92. se fosse ... pace: questa preghiera «che dal fondo dell Inferno manda a Dio un anima condannata introduce una ipotesi irreale ma, nel contempo, «è uno dei sentimenti più fini e delicati, colto dal vero (F. De Sanctis). Raffinatezza, cortesia e generosità connotano Francesca e la collocano sullo stesso piano culturale di Dante. 96. ci tace: se interpretiamo il ci come «qui , avverbio di luogo (francese i i), dobbiamo intendere che Paolo e Francesca escono dalla loro schiera e si fermano insieme a Dante e Virgilio in un luogo riparato dal vortice, dove può avvenire il colloquio. Se interpretiamo il ci come complemento di vantaggio (= per noi), il senso è che la bufera risparmia i due amanti per la durata del colloquio (N. Sapegno, A. Pagliaro). 97-99. Siede ... seguaci sui: è una rievocazione nostalgica che Francesca fa della città natale di Ravenna, che un tempo era molto più vicina al mare di oggi; siede: si adagia dolcemente; marina: abbraccia uno spazio comprendente anche la spiaggia e i territori circostanti; per aver pace: il Po termina la sua corsa, sfociando nell Adriatico. 100. Amor... gentil: si noti nelle terzine la perfetta simmetria sottolineata dall anafora della parola-chiave Amor ( Parole in chiaro). 102. e l modo: l interpretazione di F. Torraca, che riferisce l espressione a persona, intendendola come «la brutalità dell uccisione e di E.G. Parodi, che l intende come «l impossibilità del pentimento per la repentinità della morte, sono state superate da una ipotesi più attendibile che riferisce l espressione a tutta la principale (Amor... prese). In definitiva il significato è: l intensità dell amore per Paolo ancora nell Inferno dominaFrancesca.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato