La Divina Commedia

«O sodalizio eletto a la gran cena del benedetto Agnello, il qual vi ciba 3 sì, che la vostra voglia è sempre piena, se per grazia di Dio questi preliba di quel che cade de la vostra mensa, 6 prima che morte tempo li prescriba, ponete mente a l affezione immensa e roratelo alquanto: voi bevete 9 sempre del fonte onde vien quel ch ei pensa . Così Beatrice; e quelle anime liete si fero spere sopra fissi poli, 12 fiammando, a volte, a guisa di comete. E come cerchi in tempra d or uoli si giran sì, che l primo a chi pon mente 15 qu eto pare, e l ultimo che voli; così quelle carole, differente mente danzando, de la sua ricchezza 18 mi facieno stimar, veloci e lente. Di quella ch io notai di più carezza vid o uscire un foco sì felice, 21 che nullo vi lasciò di più chiarezza; e tre f ate intorno di Beatrice si volse con un canto tanto divo, 24 che la mia fantasia nol mi ridice. Però salta la penna e non lo scrivo: ché l imagine nostra a cotai pieghe, 27 non che l parlare, è troppo color vivo. «O santa suora mia che sì ne prieghe divota, per lo tuo ardente affetto 30 da quella bella spera mi disleghe . Poscia fermato, il foco benedetto a la mia donna dirizzò lo spiro, 33 che favellò così com i ho detto. 1. sodalizio: il termine sodalizio (dal latino sodales, convitati) indica in particolare gli apostoli invitati alla mensa dell Eucarestia. Essi ora esamineranno Dante sulle tre virtù teologali: Pietro sulla Fede e, nei due canti seguenti, Giacomo e Giovanni faranno altrettanto sulla Speranza e sulla Carità. I tre apostoli, secondo il pensiero medievale, si distinsero nell esercizio di quelle virtù che rappresentano i valori centrali del cristianesimo e che, infuse dallo Spirito Santo, permettono all uomo la salvezza: la fede è l adesione dell intelletto alla verità rivelata da Cristo; la speranza è l atto di volontà dell uomo che confida nella decisione divina di condurlo alla beatitudine; la carità si esprime nell amare Dio sopra ogni cosa e gli altri uomini per amore di Dio. 2. benedetto Agnello: epiteto comune per Cristo, l Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, sacrificatosi per la salvezza dell umanità. 4. preliba: dal latino pre-libare, pregustare. 5. quel ... mensa: Dante ha il privilegio di visitare il Paradiso e pregusta le briciole della (vv. 1-33) Preghiera di Beatrice e danza dei beati 1-9 «O compagnia (di beati apostoli) invitata (a partecipare) alla grande cena del benedetto Agnello (Cristo), il quale vi nutre tanto che il vostro desiderio è sempre sazio, se per grazia di Dio costui pregusta quel che cade dalla vostra mensa, prima che la morte ponga fine al tempo (della sua vita terrena), considerate il suo immenso desiderio e irroratelo un poco (della vostra sapienza); voi attingete sempre alla fonte (la verità, cioè Dio) da cui deriva ciò a cui egli pensa . 10-24 Così (parlò) Beatrice, e quelle anime beate formarono cerchi intorno a perni immobili, fiammeggiando nel girare, simili a comete. E come le ruote nel congegno degli orologi girano così che, a chi le osserva, la prima sembra ferma e l ultima (sembra) volare, così quelle corone, danzando con movimento diverso, mi facevano valutare, a seconda della loro maggiore o minore velocità, il loro grado di beatitudine. Dalla corona che io notai di maggiore pregio, vidi uscire uno spirito così felice che non lasciò (nella corona) nessuno più brillante di lui; e per tre volte ruotò intorno a Beatrice con un canto così divino che la mia memoria non è in grado di ripeterlo. 25-33 Perciò la (mia) penna passa oltre e non lo descrivo, perché la nostra immaginazione, nonché la parola, sono di colore troppo vivo a (rappresentare) tali supreme pieghe. (Parla san Pietro) «O santa sorella mia, che così devotamente ci preghi, con la tua ardente carità mi hai staccato da quella bella corona . Dopo essersi fermato, il santo spirito rivolse la voce a Beatrice, la quale parlò così come io ho riferito. conoscenza divina e della beatitudine, perché essendo vivo non può ancora sedere alla mensa dei beati. 8. roratelo: dal sostantivo latino ros, roris: rugiada, con il significato di «riversate su di lui la rugiada della Grazia . 9. fonte: continua la metafora dell acqua (la Grazia) che deve irrorare Dante e proviene dalla fonte divina. 11. si fero ... poli: ogni anima ruota attorno al proprio asse più o meno velocemente, a seconda del grado di beatitudine. 13-15. E come ... voli: questa similitudine paragona il meccanismo degli orologi alle corone dei beati, che seguono un moto circolare. Il movimento degli orologi antichi era determinato da una serie di ruote dentate che giravano a velocità differente. 16. carole: antica danza circolare (le persone giravano tenendosi per mano con le braccia sollevate in alto). 16-17. differente-mente: Dante separa questo avverbio per ragioni di rima e di ritmo: è la tmesi, regola metrica rara, ma ammessa dalla retorica del tempo. Il poeta con la spezzatura vuole anche segnalare la diversa velocità dei cerchi dei vari beati, segno della loro differente beatitudine. 20. foco: metafora che indica l anima ardente di carità di san Pietro ( Personaggi). 23. divo: dal latino divus, divino (cfr. dia, con analogo significato: XXIII, v. 107). 24. la mia fantasia: la memoria che permette di ricordare e rappresentare l oggetto percepito dai sensi. 26-27. ché ... vivo: la musica è paragonata alla pittura con una figura retorica che si chiama sinestesia. Il canto di san Pietro è come un vestito ricco di panneggi e di pieghe: i pittori, per dipingere le pieghe di un abito, devono usare toni più scuri, meno vivaci di quelli utilizzati per il resto del vestito, creando così le sfumature adatte a rappresentare l effetto di chiaroscuro. Invece le parole dell uomo non sono in grado di esprimere la semplicità di quel canto e descriverne le sfumature. Paradiso San Pietro: l esame sulla fede 719

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato