La Divina Commedia

si trova nel Cielo di Saturno: qui incontra Benedetto da Dante Norcia, il fondatore del monachesimo in Occidente, che deplora la corruzione della Chiesa e delle comunità monastiche. Poi Dante raggiunge il Cielo delle Stelle fisse, nella costellazione dei Gemelli, sotto il cui influsso egli nacque e che Oppresso di stupore, a la mia guida mi volsi, come parvol che ricorre 3 sempre colà dove più si confida; e quella, come madre che soccorre sùbito al figlio palido e anelo 6 con la sua voce, che l suol ben disporre, mi disse: «Non sai tu che tu se in cielo? e non sai tu che l cielo è tutto santo, 9 e ciò che ci si fa vien da buon zelo? Come t avrebbe trasmutato il canto, e io ridendo, mo pensar lo puoi, 12 poscia che l grido t ha mosso cotanto; nel qual, se nteso avessi i prieghi suoi, già ti sarebbe nota la vendetta 15 che tu vedrai innanzi che tu muoi. La spada di qua sù non taglia in fretta né tardo, ma ch al parer di colui 18 che dis ando o temendo l aspetta. Ma rivolgiti omai inverso altrui; ch assai illustri spiriti vedrai, 21 se com io dico l aspetto redui . Come a lei piacque, li occhi ritornai, e vidi cento sperule che nsieme 24 più s abbellivan con mut i rai. Io stava come quei che n sé repreme la punta del disio, e non s attenta 27 di domandar, sì del troppo si teme; e la maggiore e la più luculenta di quelle margherite innanzi fessi, 30 per far di sé la mia voglia contenta. Poi dentro a lei udi : «Se tu vedessi com io la carità che tra noi arde, 33 li tuoi concetti sarebbero espressi. Ma perché tu, aspettando, non tarde a l alto fine, io ti farò risposta 36 pur al pensier, da che sì ti riguarde. Quel monte a cui Cassino è ne la costa fu frequentato già in su la cima 39 da la gente ingannata e mal disposta; e quel son io che sù vi portai prima lo nome di colui che n terra addusse 42 la verità che tanto ci soblima; e tanta grazia sopra me relusse, ch io ritrassi le ville circunstanti 45 da l empio c lto che l mondo sedusse. Questi altri fuochi tutti contemplanti uomini fuoro, accesi di quel caldo 48 che fa nascere i fiori e frutti santi. ora invoca affinché riversino ancora in lui, com è nella loro virtù, l abilità poetica necessaria a raccontare l ultima parte del viaggio. Dante-pellegrino contempla il cammino percorso, le sette sfere celesti e, lontanissima, la Terra; dalla Terra, e dal tempo della Storia, egli si congeda. (vv. 1-24) Turbamento di Dante 1-9 Sopraffatto dallo stupore (a causa del grido che ha concluso il canto XXI), mi volsi a Beatrice (la mia guida), come un bambino che si rivolge sempre là dove ha più fiducia; e colei, come una madre che consola subito il figlio pallido e ansimante (anelo) con la sua voce, che basta sempre (suol) a infondergli calma (ben disporre), mi disse: «Non sai che ti trovi in Paradiso? e non sai che in cielo tutto è santo, e ciò che vi accade viene dall ardore per il bene (buon zelo)? 10-24 Puoi comprendere quanto il canto dei beati e il mio riso ti avrebbero alterato, ora che ti ha provocato un così forte turbamento il grido nel quale, se ne avessi inteso le parole di preghiera (prieghi), ti sarebbe già manifesta la vendetta che ti sarà dato vedere prima di morire. La spada della giustizia celeste non colpisce né in anticipo né in ritardo, se non nel giudizio (ma ch al parer) di colui che l aspetta con desiderio (per cui gli sembrerà in ritardo) o con paura (nel qual caso arriverà sempre troppo presto). Ma ora rivolgiti verso gli altri spiriti; perché ne vedrai di assai illustri, se segui con lo sguardo (l aspetto redui) le mie indicazioni . Come piacque a lei, ricondussi lo sguardo (da Beatrice alle anime beate) e vidi una moltitudine di piccole sfere (cento sperule) che accrescevano la loro bellezza scambiandosi i raggi lucenti (mutui rai). (vv. 25-99) San Benedetto da Norcia. 25-36 Io ero come chi reprime dentro di sé l acutezza del desiderio, e non osa domandare, temendo di andare oltre le convenienze (del troppo si teme); e la più grande e luminosa (luculenta) di quelle pietre preziose (margherite: i beati) si fece avanti, per soddisfare il mio desiderio di conoscere il suo nome. Poi dall interno della sua luce udii dire: «Se tu potessi vedere, come io vedo, lo spirito di carità che brucia in noi, avresti espresso liberamente i tuoi pensieri. Ma affinché tu, aspettando la risposta, non debba tardare a raggiungere la meta suprema del tuo viaggio (l alto fine), io risponderò alla domanda che è solo nel tuo pensiero, che ti trattieni dal manifestare. 37-48 Quel monte sulle cui pendici si trova il villaggio di Cassino un tempo (già) era abitato sulla vetta da una popolazione pagana (ingannata dai falsi idoli) e infedele (mal disposta a ricevere la parola di Cristo); e io sono quello che per primo vi predicò il nome di chi portò sulla Terra la vera fede che ci innalza (soblima, a Dio); e tanto la Grazia divina mi inondò di luce, che io distolsi i villaggi circostanti dal culto (colto) sacrilego che aveva sedotto il mondo. Questi altri spiriti, che tutti seguirono la via della contemplazione, furono uomini infiammati da quell ardore di carità che fa nascere pensieri celesti e opere buone (fiori e frutti santi). Paradiso San Benedetto 707

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato