CANTO XXI – Pier Damiani

Canto 21 Canto XXI Pier Damiani TEMPO LUOGO Mercoledì 30 marzo (o 13 aprile) 1300, sera Settimo Cielo: Cielo di Saturno BEATI Spiriti contemplativi VISIONE DI BEATITUDINE Molteplici splendori che si muovono lungo i gradini di una scala d oro di cui non si vede la fine: il cielo lucido e trasparente di Saturno. CORI ANGELICI Troni PERSONAGGI Dante Beatrice Pier Damiani Sommario « (vv. 1-24) Nel Cielo di Saturno Dante guarda Beatrice, ma lei non sorride, perché se lo facesse il fulgore del suo sorriso sarebbe troppo per la vista del poeta ed egli ne sarebbe incenerito come fronda schiantata dal fulmine. I due sono ascesi al settimo Cielo, di Saturno. « (vv. 25-42) La scala d oro Dante osserva comparire sullo sfondo una lunghissima scala dorata la cui estremità non gli è visibile. Lungo i gradini volteggiano innumerevoli anime luminose come uccelli che all alba arruffano le piume per il gelo. « (vv. 43-72) Colloquio con Pier Damiani Una delle anime luminose si avvicina a Dante, che si volta a guardare Beatrice per ricevere il permesso di colloquiare con lei; ottenutolo, chiede all anima per quale motivo si sia avvicinata e come mai egli non oda più il divino canto che aveva ascoltato nei Cieli sottostanti. Lo spirito risponde che le facoltà umane di Dante non sopporterebbero la sublime bellezza di quel canto; afferma poi di essere sceso lungo i gradini della scala spinto dalla carità di Dio, che rende i beati pronti a obbedire al suo volere. « (vv. 73-135) Vita di Pier Damiani e polemica contro la Chiesa Dante domanda come mai proprio quello spirito sia stato scelto tra tutti i beati per parlare con lui. La risposta che si sente rivolgere è che il disegno divino sfugge alla comprensione di ogni essere creato. Il colloquio continua e lo spirito spiega di essere san Pier Damiani (Pietro Damiano, monaco dell XI secolo) vissuto nel monastero di Santa Croce di Fonte Avellana e a Ravenna, finché, verso la fine della vita, non venne chiamato dal papa a coprire la carica di cardinale. Pier Damiani pronuncia una severa condanna della corruzione del clero che, alle origini, viveva poveramente come fecero Pietro e Paolo, mentre ora i prelati amano il lusso e gli agi; davvero infinita è la pazienza di Dio, se sopporta tutto ciò. Le luci dei beati, a queste parole, si avvicinano sfavillando intorno a Pier Damiani, ed emettono un grido forte come un tuono e così alto da sopraffare i sensi di Dante. RNO Spiriti con SATU tem O pla EL I C nt ° i 7

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato