70 Canto V (vv. 1-24) Minosse 1-3 Così scesi dal primo cerchio giù nel secondo, che circonda meno spazio ma una sofferenza tanto più grande, che spinge i dannati a lamentarsi. 4-15 Qui sta a guardia minacciosamente Minosse e ringhia: esamina le colpe all ingresso, giudica e stabilisce il girone (in cui l anima deve scontare la pena), secondo il numero degli avvolgimenti. Voglio dire che, quando l anima dannata (mal nata) gli giunge davanti, si confessa e quel giudice esperto (conoscitor) dei peccati decide quale cerchio dell Inferno le spetta e si circonda con la coda un numero di volte corrispondente a quello del cerchio in cui vuole che l anima sia collocata. Davanti a lui stanno sempre molte anime: si presentano l una dopo l altra al processo, confessano i loro peccati, ascoltano la sentenza e poi sono precipitate in basso. 16-20 «O tu che vieni in questo luogo (ospizio) di dolore , disse Minosse quando mi vide, interrompendo l esercizio di un compito così importante, «attento a come (a quale titolo) stai entrando e di chi ti fidi (Virgilio); non lasciarti ingannare dall ampiezza dell entrata! 21-24 E la mia guida a lui: «Perché continui a gridare? Non intralciare il suo cammino stabilito (da una volontà superiore): è stato decretato così là dove si può tutto ciò che si vuole, e non chiedere altro . (vv. 25-72) Le schiere dei lussuriosi 25-30 Ora le grida (note) di dolore incominciano a farsi sentire, ora sono giunto in un punto del cerchio dove molti lamenti mi colpiscono (l udito); sono giunto in un luogo completamente privo (muto) di luce, che risuona come il mare in tempesta quando è battuto da venti contrari. 31-36 La bufera infernale, che non si ferma mai, trascina le anime dei dannati con la sua furia, facendole girare su se stesse e sferzandole violentemente. Quando giungono davanti alla frana (del cerchio), qui le grida, il pianto generale ed i lamenti (aumentano); qui bestemmiano la potenza di Dio. 1-3. Così ... guaio: nel secondo cerchio sono puniti gli incontinenti, cioè coloro che hanno ceduto alle passioni e agli istinti. Secondo la topografia dell Inferno, man mano che si scende, i cerchi si restringono (men loco cinghia), i peccati sono sempre più gravi e le pene sempre più dolorose (tanto più dolor, che punge a guaio). 4-6. Stavvi Minòs ... secondo ch avvinghia: la terzina con poche pennellate rappresenta in tutta la sua mostruosità il sommario processo di questo giudice infernale ( Personaggi). 8 tutta si confessa: tutta ha valore avverbiale e significa «completamente . La posizione al centro del verso sottolinea con forza che al giudice infernale non è possibile giustificare o nascondere alcun peccato. 9. peccata: la forma femminile deriva dal latino: nominativo neutro plurale da peccatum. 11. cignesi: si circonda, verbo riflessivo dalla forma toscana cignere. Dante usa anche, come Così discesi del cerchio primaio giù nel secondo, che men loco cinghia 3 e tanto più dolor, che punge a guaio. Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia: essamina le colpe ne l intrata; 6 giudica e manda secondo ch avvinghia. Dico che quando l anima mal nata li vien dinanzi, tutta si confessa; 9 e quel conoscitor de le peccata vede qual loco d inferno è da essa; cignesi con la coda tante volte 12 quantunque gradi vuol che giù sia messa. Sempre dinanzi a lui ne stanno molte; vanno a vicenda ciascuna al giudizio, 15 dicono e odono e poi son giù volte. «O tu che vieni al doloroso ospizio , disse Minòs a me quando mi vide, 18 lasciando l atto di cotanto offizio, «guarda com entri e di cui tu ti fide; non t inganni l ampiezza de l intrare! . 21 E l duca mio a lui: «Perché pur gride? Non impedir lo suo fatale andare: vuolsi così colà dove si puote 24 ciò che si vuole, e più non dimandare . Or incomincian le dolenti note a farmisi sentire; or son venuto 27 là dove molto pianto mi percuote. Io venni in loco d ogne luce muto, che mugghia come fa mar per tempesta, 30 se da contrari venti è combattuto. La bufera infernal, che mai non resta, mena li spirti con la sua rapina; 33 voltando e percotendo li molesta. Quando giungon davanti a la ruina, quivi le strida, il compianto, il lamento; 36 bestemmian quivi la virtù divina. al v. 2, cinghia una sola volta nella Commedia. 14-15. vanno a vicenda ... dicono e odono: il ritmo martellante dei versi rappresenta l andirivieni incessante, meccanico e ripetitivo delle anime davanti al tribunale di Minosse: vanno a vicènda ciascùna al giudìzio (accenti in quarta, settima e decima sede dell endecasillabo); due verbi sdruccioli con accento tonico sulla terzultima sillaba (dìcono e òdono, e poi son giù volte). 18. l atto di cotanto offizio: Dante sottolinea la demoniaca bestialità di Minosse, la sua funzione di esecutore della volontà divina (che ha già pronunciato il verdetto per i dannati) e l importanza in sé dell atto di giudicare racchiusa in quel cotanto. 21. pur: indica la continuità dell azione. 23-24. vuolsi ... dimandare: è la stessa formula usata da Virgilio per vincere l opposizione di Caronte (Inf. III, 95-96); un espressione simile sarà usata anche nel canto VII con Plu- to (Inf. VII, 11-12). L enjambement accentua con l a capo (dove si puote / ciò che si vuole) il messaggio della potenza divina. 25. dolenti note: l espressione è rimasta ancora oggi proverbiale e qui indica l inizio delle sofferenze fisiche dei dannati. 34. ruina: numerose sono le interpretazioni del termine: l ingresso del secondo girone; il punto dove nasce il turbine della tempesta e, quindi, dove è più forte (G. Boccaccio; F. Mazzoni); la frana prodotta dal terremoto avvenuto alla morte di Cristo: quando le anime vi giungono dopo il giudizio di Minosse, avvertono tutta l angoscia della loro condanna, per non aver creduto nella salvezza del Redentore (C. Singleton). Altri considerano il termine come sinonimo di rapina (lat. rapio = porto, trascino via, v. 32). 36. bestemmian: i dannati non si rassegnano alla loro condizione, bestemmiano contro Dio, che li ha puniti così duramente. La
La Divina Commedia
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