Verso l’esame di Stato – Allenarsi alla prima prova

Verso l esame di Stato Allenarsi alla prima prova Tipologia A Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano La profezia dell esilio di Dante DANTE ALIGHIERI Paradiso XVII, vv. 37-92 Comprensione e analisi 1 Riassumi il contenuto dei versi proposti. 2 Spiega l immagine della nave di cui si avvale Cacciaguida per spiegare che l onniscienza di Dio non esclude la libertà dell uomo. 3 Riconosci la figura retorica ai vv. 46-48. Spiega, poi, il significato del confronto instaurato da Cacciaguida tra Dante e Ippolito, costretto a partire da Firenze per la malvagia matrigna. Nel doppio confronto Dante/Ippolito e Firenze/Fedra (matrigna cattiva) appare evidente il giudizio del poeta sulla propria città: qual è? 4 Ai vv. 49-51 Cacciaguida riconosce un colpevole per l esilio di Dante. Chi è? Perché? 5 Ai vv. 55-60 Cacciaguida utilizza delle immagini forti per profetare l esilio a Dante. Quali sono? Spiegale. In particolare soffermati sul «pane altrui che «sa di sale . 6 Con quali aggettivi viene descritta la compagnia con la quale Dante andrà in esilio ai vv. 61-66? Spiegali. 7 Ai vv. 70-75 Cacciaguida presenta il primo luogo che offrirà ospitalità a Dante: qual è? Qual è lo stemma che lo caratterizza? Con quali parole il trisavolo di Dante esalta la persona che ospiterà per prima il poeta fiorentino? 8 Ai vv. 76-92 Cacciaguida descrive un altro personaggio importante che ospiterà Dante in un secondo soggiorno del poeta in quella città: di chi si tratta? Che qualità possiede? Interpretazione Per la domanda 8 e per l Interpretazione è opportuno leggere la scheda L OSPITALIT DEI DELLA SCALA Partendo dai versi proposti rifletti sulla modalità con cui il trisavolo profetizza l esilio di Dante (Cacciaguida presenta subito l esilio di Dante o propone prima considerazioni ed esempi? Quale funzione hanno le premesse secondo la tua interpretazione personale?). Soffermati sull ampio spazio che è riservato a due figure fondamentali che ospiteranno Dante in un primo tempo e, poi, negli ultimi anni di vita. Il poeta fiorentino come le presenta al lettore? Confronta, poi, quanto Dante scrive in questi versi con ciò che sappiamo effettivamente dell ospitalità da lui ricevuta (puoi avvalerti anche delle pagine critiche di Barbara Reynolds Cangrande della Scala, mecenate di Dante p.688). f L ospitalità dei della Scala Bartolomeo della Scala, figlio primogenito di Alberto I (Purg. XVIII, v.121), tenne la signoria di Verona dal 1301, anno della morte del padre, al 1304. Si discute ancor oggi se l onore dell identificazione col gran Lombardo, elogiato come primo refugio e ospite cortese di Dante nei vv. 70-78, spetti a Bartolomeo, come i più inclinano a credere, o al fratello Alboino, che tenne la signoria dopo di lui sino al 29 novembre 1311 e dal 1308 in legittima correggenza col fratello più piccolo Cangrande. In realtà il primo soggiorno veronese di Dante non fu segnato da una accoglienza così generosa, più probabile, invece, che su tutta la famiglia Della Scala ed anche sul primo soggiorno veronese si riverberi la luce del secondo soggiorno, illuminato dalla generosità e dall amicizia di Cangrande, grande uomo politico e mecenate. Durante i sei anni di permanenza a Verona, Dante lavorò alacremente alla Comedia, consultando forse la ricca Biblioteca Capitolare, e per la complessa impostazione teologica del Paradiso si rivolse e si confrontò con i sapienti frati agostinani del monastero di Sant Eufemia. Sui motivi della partenza di Dante da Verona molto si è scritto, ricercandone le cause dentro e fuori dalla città, in ambascerie proposte a Dante da Ravenna, in un mutato rapporto con il signore di Verona o ancora ad attriti con la corte scaligera. Paradiso Esilio e missione di Dante 687

La Divina Commedia
La Divina Commedia
Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato