La Divina Commedia

664 Canto XV 109-111 Non era stato ancora vinto Monte Mario (Roma) dal vostro monte Uccellatoio (Firenze), che come è stato superato nel salire, lo sarà anche nel precipitare (in decadenza). 112-117 Io vidi Bellincione Berti portare una cintura di cuoio e d osso e sua moglie venire via dallo specchio senza il volto truccato, e vidi membri delle famiglie dei Nerli e dei del Vecchio accontentarsi di pelle grezza (di essere senza mantello), e le loro donne girare il filo intorno al fuso (filare). 118-129 Oh felici! Ciascuna era sicura del luogo dove sarebbe stata sepolta (in patria) e nessuna era stata ancora abbandonata nel letto nuziale dal marito, andato in Francia (per commerciare). L una vegliava amorevolmente il figlioletto e, per consolarlo, gli parlava con quel linguaggio (infantile) che diverte i genitori prima (del figlio); l altra, filando, raccontava con la famiglia i miti di Troia, di Fiesole e di Roma. Allora una (viziosa come) Cianghella e un (barattiere come) Lapo Salterello sarebbero stati considerati con stupore, come oggi sarebbero considerati (eccezione un uomo onesto come) Cincinnato e (una donna virtuosa come) Cornelia. (vv. 130-148) Cacciaguida racconta la propria vita 130-135 A una convivenza così pacifica e bella, a una vita cittadina così leale, a una così dolce dimora mi fece nascere la Madonna, invocata con alte grida (durante il parto), e nel vostro antico Battistero allo stesso tempo divenni cristiano e (ricevetti il nome) Cacciaguida. 136-148 I miei fratelli furono Moronto ed Eliseo, mia moglie giunse per me dalla valle Padana e di là derivò il tuo cognome. Poi seguii l imperatore Corrado (III di Svevia) ed egli mi fece cavaliere, tanto mi prese a benvolere per il mio comportamento. Andai con lui (in Terrasanta) contro l iniquità di quella religione (maomettana), i cui seguaci usurpano i vostri diritti (cristiani), per colpa dei papi. Qui io fui liberato da quella popolazione crudele dai legami del mondo ingannevole, il cui amore guasta molti uomini, e dal martirio salii a questa beatitudine . 109-111. Non ... sarà nel calo: il confronto è ora fra le città di Roma e Firenze. Cacciaguida osserva che Firenze ha superato Roma in fasto e ricchezza ma, a causa della corruzione morale, la supererà anche per la rapida decadenza. 112-117. Bellincion Berti pennecchio: Bellincione Berti fu un nobile cavaliere fiorentino, portato come esempio della primitiva semplicità dei costumi ( Personaggi). I Nerli e i Vecchietti, antiche famiglie guelfe, sono un ulteriore esempio di virtù morali. 118-120. Oh diserta: questi versi indicano le famiglie unite del secolo XII e, per contrapposizione, mettono in risalto i due problemi che potevano avere le donne fiorentine all epoca di Dante: la paura di essere esiliate da Non era vinto ancora Montemalo dal vostro Uccellatoio, che, com è vinto 111 nel montar sù, così sarà nel calo. Bellincion Berti vid io andar cinto di cuoio e d osso, e venir da lo specchio 114 la donna sua sanza l viso dipinto; e vidi quel d i Nerli e quel del Vecchio esser contenti a la pelle scoperta, 117 e le sue donne al fuso e al pennecchio. Oh fortunate! ciascuna era certa de la sua sepultura, e ancor nulla 120 era per Francia nel letto diserta. L una vegghiava a studio de la culla, e, consolando, usava l id oma 123 che prima i padri e le madri trastulla; l altra, traendo a la rocca la chioma, favoleggiava con la sua famiglia 126 d i Troiani, di Fiesole e di Roma. Saria tenuta allor tal maraviglia una Cianghella, un Lapo Salterello, 129 qual or saria Cincinnato e Corniglia. A così riposato, a così bello viver di cittadini, a così fida 132 cittadinanza, a così dolce ostello, Maria mi diè, chiamata in alte grida; e ne l antico vostro Batisteo 135 insieme fui cristiano e Cacciaguida. Moronto fu mio frate ed Eliseo; mia donna venne a me di val di Pado, 138 e quindi il sopranome tuo si feo. Poi seguitai lo mperador Currado; ed el mi cinse de la sua milizia, 141 tanto per bene ovrar li venni in grado. Dietro li andai incontro a la nequizia di quella legge il cui popolo usurpa, 144 per colpa d i pastor, vostra giustizia. Quivi fu io da quella gente turpa disviluppato dal mondo fallace, lo cui amor molt anime deturpa; 148 e venni dal martiro a questa pace . Firenze e morire lontano dalla città di origine, oppure perdere l intimità affettiva con il marito che per affari si assentava dalla famiglia. 124-126. l altra ... di Roma: le leggende sull origine di Firenze si collegano al mito del troiano Enea, che diede origine, nel Lazio, alla stirpe romana; dallo scontro successivo fra Roma e Fiesole, sorse Firenze (Inferno XV, 61-63). 128. Cianghella: figlia di Arrigo della Tosa, fu celebre per dissolutezza ( Personaggi). 128. Lapo Salterello: è qui il prototipo del cittadino disonesto ( Personaggi). 129. Cincinnato e Corniglia: Tito Quinzio Cincinnato (VI sec. a.C.), nominato dittatore per combattere contro gli Equi, dopo la vittoria rifiutò i privilegi e si ritirò a coltivare il proprio campo. Citato anche nel canto VI del Paradiso (v. 46), qui è exemplum di eroismo e amor patrio. Cornelia, figlia di Publio Cornelio Scipione l Africano e madre dei Gracchi (II sec. a.C.), è exemplum delle virtù morali e familiari della società romana. 134. Batisteo: è il Battistero di San Giovanni Battista, patrono di Firenze e simbolo della città. 135-141. Cacciaguida in grado: ora Cacciaguida rivela il proprio nome ( Personaggi). 142-144. Dietro usurpa: i musulmani si erano impossessati dei Luoghi santi della Palestina dove Cristo era nato, vissuto e morto sulla croce. Cacciaguida li definisce, dunque, usurpatori dei diritti dei cristiani.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato