CANTO XIV – La resurrezione dei corpi e Salomone

La resurrezione dei corpi Canto XIV e Salomone Canto 14 TEMPO Mercoledì 30 marzo (o 13 aprile) 1300, sera LUOGO Quarto Cielo: Cielo del Sole. Quinto Cielo: Cielo di Marte BEATI Cielo del Sole: spiriti sapienti. Cielo di Marte: spiriti combattenti per la fede VISIONE DI BEATITUDINE Spiriti sapienti: sono disposti in tre corone di luci che girano attorno a Dante e a Beatrice. Spiriti combattenti per la fede: formano una grande croce di luci di varia grandezza e intensità e scorrono da un braccio all altro. CORI ANGELICI Potestà (Sole). Virtù (Marte) PERSONAGGI Dante Beatrice re Salomone Sommario « (vv. 1-18) Luminosità delle anime e resurrezione dei corpi Non appena Tommaso conclude il suo discorso, Beatrice si rivolge ai beati sottoponendo loro il duplice dubbio che ella legge nella mente di Dante: la luminosità che avvolge gli spiriti beati rimarrà eternamente come appare ora? E se è così, come potranno i corpi risorti dopo il Giudizio universale sostenerne la vista? « (vv. 19-66) Risposta di re Salomone La domanda di Beatrice allieta i beati, che manifestano il loro gradimento cantando e danzando. Poi dalla luce più intensa (re Salomone) della prima corona proviene la risposta. L anima spiega che la luminosità dei beati dipende dall ardore di ciascuna di esse, ardore a sua volta legato all intensità della visione divina, la quale è tanto più forte quanto più è grande la Grazia liberamente elargita da Dio. Pertanto, tale fulgore non verrà mai meno, e anzi diventerà più intenso quando i corpi saranno ricongiunti alle anime. All interno dell alone splendente il corpo sarà visibile come visibili sono le braci dentro la fiamma; ma gli occhi potranno sopportare tanta intensità perché tutti gli organi saranno potenziati. « (vv. 67-81) La terza corona di beati All improvviso appare un nuovo chiarore: al suo interno Dante distingue nuove anime, che si dispongono a formare una terza corona, esterna alle prime due. Talmente sfavillante è il loro splendore di carità, che Dante deve distogliere lo sguardo, spostandolo verso Beatrice; e il volto della beata gli appare così bello come una visione. « (vv. 82-139) Ascesa al cielo di Marte La visione di Beatrice dà al poeta la forza di risollevare gli occhi: in quel momento si accorge di essere stato innalzato al cielo di Marte, per l intensa luce rosseggiante che vede intorno a sé. Dante eleva a Dio un intensa e silenziosa preghiera di gratitudine; in segno di favore subito gli appaiono due raggi luminosi formati da una moltitudine di luci grandi e piccole, come le stelle della Via Lattea disposti in forma di croce greca, entro la quale lampeggia l immagine di Cristo. La visione è tale che niente può esserle messo a paragone, ma il lettore che giungerà in Paradiso saprà scusare il poeta, quando vedrà con i propri occhi quell immagine splendente. Le innumerevoli stelle scorrono lungo i bracci della croce, brillando più intensamente nell incontrarsi. Il movimento incessante è accompagnato da un canto meraviglioso in cui Dante distingue le parole «Resurgi e «Vinci in lode di Cristo. RTE Spiriti m O MA ili L E CI LO SOLE Spiriti sap tant ° E ien i 5 CI ti 4°

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato