Analisi e interpretazione

650 Canto XII Analisi e interpretazione La struttura narrativa Il parallelismo tra Paradiso XI e XII poggia su una struttura a incrocio: all elogio di san Francesco pronunciato nel canto precedente dal domenicano Tommaso d Aquino segue in questo canto anch esso strutturato in tre momenti (vita del santo, decadenza dell ordine monastico, elenco dei beati della corona) l elogio di san Domenico pronunciato dal francescano Bonaventura da Bagnoregio. Il racconto della vita di san Domenico procede parallelo a quello della vicenda di san Francesco: al matrimonio di Francesco con la Povertà corrisponde il mistico sposalizio di Domenico con la Fede (l uno è contraddistinto da eroica santità, l altro è combattente per la fede contro gli eretici); i due «prìncipi della Chiesa sottopongono al papa l approvazione della Regola del nuovo ordine da loro fondato. Al loro elogio segue la condanna contro i monaci degeneri dell uno e dell altro ordine. Domenico condottiero della fede Attraverso il racconto della vita di Domenico si delinea la figura di un paladino della Fede, impegnato a fondo nella lotta del cristianesimo contro l eresia: anziché cercare benefici ecclesiastici e potere, egli chiese di poter combattere contro al mondo errante (v. 94), muovendosi impetuosamente all impresa quasi torrente ch alta vena preme (v. 99) e travolgendo li sterpi eretici (v. 100). La sua vicenda propone un modello tradizionale di santità e non assume il risalto o l autonomia di quella del santo di Assisi, oggettivamente più ricca di testimonianze e fatti memorabili; ma è esemplare come opera di un gran dottore che mette il proprio sapere al servizio della verità, con uno slancio militante che è l opposto della cavillosità interessata volta a procurare alla Chiesa ricchezze terrene. L esigenza di unità della Chiesa L unità della Chiesa è il tema che dà al canto una stringente consequenzialità, con la denuncia della lacerazione dei Francescani dell epoca e la dolorosa profezia di Bonaventura: il giudizio divino punirà entrambe le fazioni Per approfondire L eresia da Gioachino da Fiore a Fra Dolcino ecclesiastiche che hanno sostituito la discordia all amore e alla fratellanza (gli «spirituali erano seguaci rigorosi della Regola della povertà; i «conventuali ammettevano la proprietà dei beni materiali), finalità per le quali l ordine era stato fondato (e tosto si vedrà de la ricolta / de la mala coltura, vv. 118-119). Va rilevato come l ultimo spirito della corona, il calavrese abate Giovacchino (v. 140), sia un personaggio eterodosso, molto contestato al suo tempo, che nelle sue opere preannunciò una Chiesa rinnovata, solo spirituale e non più storicamente visibile; la sua presenza non solo conferma l armonizzarsi dei diversi saperi nelle corone di questo Cielo del Sole (i teologi, in Paradiso X, 82-148; i mistici, in questo canto), ma è coerente con l assunto di fondo dei due canti XI e XII: l esigenza di salvare la Chiesa da una corruzione che è bersaglio degli eretici e mette all opera i santi, per mantenerla unita nella sua funzione spirituale attraverso la povertà in Cristo. La metafora della fertilità spirituale e i termini militareschi La sovrabbondanza stilistica e la funzione decorativa delle immagini letterarie (riferimenti mitologici, similitudini, metafore, presagi, corrispondenze etimologiche) connotano il canto, la metafora evangelica della Chiesa-orto (Domenico è l agricoltore che aiuta Cristo per rendere fertile l orto della cristianità) e il lessico militaresco arricchiscono la lode celebrativa. La metafora apre il panegirico con il soffio delicato dello zefiro, che fa rifiorire l Europa (vv. 46-48), e lo chiude con la rappresentazione del santo come torrente impetuoso che si placa nei ruscelli (i predicatori domenicani) ravvivanti la Chiesa-orto (frutto v. 65, vigna v. 86, seme v. 95, piante v. 96, torrente v. 99, rivi v. 103, orto catolico v. 104, arbuscelli v. 105). I termini militari della tradizione cavalleresca accentuano quel carattere eroico-battagliero di Domenico (duca v. 32, militaro v. 34, essercito v. 37, milizia v. 41, campioni v. 44, drudo v. 55, combatter v. 95, biga v. 106, paladino v. 142), peraltro già riscontrato nel temperamento ascetico di Francesco, eroe della povertà. I cerchi Trinitari di Gioacchino da Fiore. La figura rappresenta la storia dell umanità suddivisa nelle tre Età o Ere . Il primo cerchio, di colore verde, rappresenta il Padre, creatore della Natura. Il cerchio intermedio, di colore azzurro, è rappresentativo del Figlio, mentre in colore rosso, sulla sinistra, si trova il cerchio dello Spirito Santo, la terza era di cui Gioacchino predicava prossimo l avvento. L Unità della Sostanza Divina si identifica nella porzione centrale di cerchio comune ai tre anelli.

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato