Personaggi principali: San Domenico, San Bonaventura,

Personaggi principali San Domenico Domenico di Guzm n nacque, nel 1170, a Calaruega (cittadina della Vecchia Castiglia). Compiuti gli studi universitari, fu ordinato sacerdote nel 1196. Inviato in Linguadoca (Francia meridionale) per combattere l eresia degli albigesi ( Parole in chiaro), nel 1206 fondò presso la chiesa di Prouille una comunità di fedeli, cui affiancò un gruppo di sacerdoti dediti alla predicazione itinerante. Di qui si sviluppò l ordine dei Domenicani, approvato nel 1216 dal papa Onorio III, il quale definì i frati «pugili combattenti per la fede e vere luci del mondo . San Domenico comprese che la diffusione delle eresie era favorita dall ignoranza del clero cattolico, incapace di controbattere nelle pubbliche discussioni i predicatori, non possedendo né l ardore religioso, né la dialettica degli avversari. Creò, perciò, un ordine colto, esperto conoscitore della teologia, in grado di combattere gli eretici sul piano dottrinale. Per questo dalla Linguadoca si trasferì in Italia; a Roma e a Bologna istruì la prima generazione di frati, che si diffusero poi nell Europa settentrionale. I Domenicani svolsero la loro opera prevalentemente nelle strade e nelle piazze delle città, dove potevano incontrare le masse di fedeli e, fino alla metà del XII secolo, ebbero l incarico dell ufficio dell Inquisizione contro gli eretici, che poi condivisero con i francescani. Domenico di Guzm n morì a Bologna nel 1221 e nel 1234 fu canonizzato dal papa Gregorio IX. San Bonaventura Nato a Bagnoregio, presso Viterbo, nel 1221, Giovanni Fidanza (è il suo nome al secolo), entrò tra i Francescani nel 1243 e insegnò alla facoltà di teologia a Parigi. Divenne generale alla guida del suo ordine, nel 1256, e trovatosi a dirimere le controversie interne tra «spirituali e «conventuali si adoperò per salvaguardare l unità e la purezza primitiva della Regola. Nominato vescovo di Albano e cardinale nel 1273; morì un anno dopo a Lione durante il Concilio. Estimatore del pensiero di sant Agostino, è considerato il massimo esponente della teologia mistica medievale e fu detto Doctor Seraphicus, in quanto simile per carità a un Serafino, uno degli angeli più vicini a Dio. Nell Itinerarium mentis in Deum («Viaggio della mente verso Dio ), scandendo le tappe di un progressivo avvicinamento verso Dio, esalta l intuizione, la superiorità della fede sulla ragione e l illuminazione di tipo mistico. L opera fornì a Dante l ispirazione per la composizione del Paradiso. Matteo d Acquasparta, Ubertino da Casale San Francesco fondò l ordine dei frati minori, nome che sta a indicare la solidarietà con i poveri e con le creature umili (minores erano i popolani delle città, in opposizione ai maiores, cioè ai nobili e ai ricchi borghesi) e stabilì la Regola, fondata sul rifiuto dei beni materiali (alla povertà si doveva supplire con il lavoro e con l elemosina), sulla fratellanza e sull amore del prossimo. Subito dopo la sua morte, i Francescani si divisero in «spirituali e «conventuali . Matteo d Acquasparta, a capo dei conventuali nel 1287, sostenne una revisione flessibile della regola francescana (uno la fugge, v. 126), che giustificava il possesso e l usufrutto dei beni terreni. Fu inviato, nel 1301, a Firenze, da papa Bonifacio VIII, apparentemente per pacificare i Bianchi e i Neri, in realtà per accordarsi segretamente con Corso Donati, capo dei Neri e fiero avversario di Dante. Ubertino da Casale (1259-1330 ca.), autore del trattato mistico Arbor vitae crucifixae e intransigente difensore dell ideale rigoroso della vita evangelica, fu, invece, a capo della fazione degli spirituali, più rigorosi (altro la coarta, v. 126) nell osservanza della Regola. Dopo la condanna del papa Giovanni XXII, passò all ordine dei Benedettini. Parole in chiaro Eretici (v. 100) Il termine eretico (dal greco hairetik s e dal latino haereticus) indica colui che è seguace di un eresia (dal greco hairesis, «scelta ). L eresia è una dottrina religiosa che contraddice una verità ufficiale della Chiesa, cioè un dogma cui si deve credere per fede. Il cristiano eretico attenta all unità della Chiesa ed è passibile di scomunica. All epoca di Dante si erano diffuse numerose sette eretiche che furono causa di disordine morale e spirituale, tra cui i catari, i valdesi, gli albigesi. In questo canto san Bonaventura oppone agli sterpi eretici (v. 100) gli arbuscelli, cioè i buoni cristiani (v. 105). Nell Inferno gli eretici sono puniti nel sesto cerchio e giacciono in sepolcri arroventati dal fuoco. Domenico di Guzm n e l eresia degli albigesi San Domenico, durante una missione svolta nel 1196 per conto di Alfonso IX di Castiglia, poté verificare in Linguadoca gli effetti della dilagante eresia degli albigesi, così detti dalla città di Albi, già teatro della propaganda catara. I càtari (parola di origine greca che significa i puri ) sostenevano che solo lo spirito è puro, mentre la materia (di conseguenza anche il corpo umano) è interamente corrotta dal male. Essi non riconoscevano alcuna autorità né religiosa né politica, non rispettavano le leggi, non pagavano le tasse. Per questo l eresia càtara era considerata estremamente pericolosa per l ordine della società. Paradiso San Domenico 649

La Divina Commedia
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