La Divina Commedia

Ben dico, chi cercasse a foglio a foglio nostro volume, ancor troveria carta 123 u leggerebbe I mi son quel ch i soglio ; ma non fia da Casal né d Acquasparta, là onde vegnon tali a la scrittura, 126 ch uno la fugge e altro la coarta. Io son la vita di Bonaventura da Bagnoregio, che ne grandi offici 129 sempre pospuosi la sinistra cura. Illuminato e Augustin son quici, che fuor de primi scalzi poverelli 132 che nel capestro a Dio si fero amici. Ugo da San Vittore è qui con elli, e Pietro Mangiadore e Pietro Spano, 135 lo qual giù luce in dodici libelli; Natàn profeta e l metropolitano Crisostomo e Anselmo e quel Donato 138 ch a la prim arte degnò porre mano. Rabano è qui, e lucemi dallato il calavrese abate Giovacchino, 141 di spirito profetico dotato. Ad inveggiar cotanto paladino mi mosse l infiammata cortesia di fra Tommaso e l discreto latino; 145 e mosse meco questa compagnia . gelica della zizzania (Matteo XV, 24-30): i frati corrotti (il loglio), non potranno entrare nel Regno dei cieli (il granaio) quando ci sarà il giudizio di Dio (la ricolta), che punirà la loro cattiva condotta (mala coltura). Dante accomuna nel suo biasimo entrambe le fazioni francescane in disaccordo, anche se papa Giovanni XXII, nel 1317 e nel 1318, condannò come eretici i soli spirituali. 124-126. ma non fia da Casal ... la coarta: Ubertino da Casale e Matteo d Acquasparta ( Personaggi). 127-129. Io son la vita ... sinistra cura: vita qui indica lo spirito vitale, l essenza eterna di san Bonaventura, che ricoprì importanti cariche (grandi offici): fu prima maestro e oratore, poi ministro generale dell ordine francescano, vescovo e cardinale. Egli antepose gli interessi spirituali a quelli mondani: sinistra è la cura dei beni temporali. 130. Illuminato e Augustin: Illuminato da Rieti (1190-1260 circa) e Agostino d Assisi furono fra i primi seguaci di san Francesco. 133. Ugo ... con elli: Ugo da San Vittore, nato in Fiandra, a Ypres, verso il 1097, famoso teologo mistico della Scolastica. 134-135. e ... dodici libelli: Pietro Mangiadore e Pietro Ispano. Pietro Mangiadore o Petrus Comestor (1100-1179) nacque a Troyes in Francia. Fu cancelliere della Sorbona e autore di un noto commento allegorico della Bibbia (Historia Scholastica). Pietro Ispano, celebre medico e teologo portoghese (1226-1277), divenne cardinale e papa nel 1276, col nome di Giovanni XXI. Scrisse in dodici libri le Summae logicales. 121-126 Affermo però che chi sfogliasse pagina per pagina (uno per uno i frati) il volume del nostro ordine, troverebbe ancora una pagina (qualcuno) sulla quale leggere: Io sono quello che devo essere ; ma non sarebbe uno di Casale né uno di Acquasparta, da dove provengono frati che si accostano alla regola (francescana) uno per sfuggirla e l altro per irrigidirla. (vv. 127-145) Gli altri spiriti della seconda corona 127-132 Io sono l anima di Bonaventura da Bagnoregio, che sempre, nei grandi incarichi ricoperti, ho sempre posposto la cura per i beni terreni (sinistra cura). Qui ci sono le anime di Illuminato e Agostino, che furono fra i primi (frati minori) scalzatisi con voto di povertà, che si fecero cari a Dio aderendo alla regola francescana. 133-141 Qui con loro vi è Ugo da San Vittore, Pietro Mangiadore e Pietro Ispano, che è noto sulla Terra per aver scritto dodici libri; il profeta Natan e il patriarca di Costantinopoli Giovanni Crisostomo, Anselmo e il famoso Elio Donato, che si occupò di grammatica (la prim arte). Qui c è poi Elio Rabano e mi risplende al fianco l anima dell abate calabrese Gioacchino da Fiore, dotato di spirito profetico. 142-145 Mi spinse a lodare un paladino così nobile della Chiesa l ardente carità (cortesia) di san Tommaso e il suo saggio discorso (discreto latino); e con me fece venire questi altri beati . 136-137. Natàn ... Donato: Natan, profeta ebreo, rimproverò al re Davide il suo adulterio con Betsabea (Samuele XII, 1 sgg.). San Giovanni d Antiochia, detto Crisostomo («bocca d oro ) per la sua eloquenza, fu uno dei più grandi Padri della Chiesa greca, autore di numerose opere di teologia e morale. Metropolita di Costantinopoli, morì nel 407. Anselmo d Aosta (1033-1109 ), benedettino, fu arcivescovo di Canterbury nel 1093. considerato uno dei maggiori filosofi e teologi del Medioevo soprattutto per la dimostrazione, sviluppata nel Proslogium, dell esistenza di Dio: «l essere di cui non si può pensare nulla di maggiore , se esiste nella mente dell uomo deve esistere anche nella realtà. la cosiddetta prova ontologica dell esistenza di Dio basata sul concetto stesso che l uomo ne ha. Fu poi confutata da Tommaso d Aquino. Elio Donato, grammatico del IV secolo, fu maestro di san Girolamo. La sua opera più importante è l Ars gramatica, che per secoli fu nelle scuole il testo ufficiale per lo studio della grammatica (la prima delle sette arti liberali del Trivio e del Quadrivio) e della lingua latina. 139-140. Rabano ... Giovacchino: Rabano Mauro (776-856), di Magonza, fu benedettino e arcivescovo della sua città. Scrisse opere di teologia e di esegesi biblica, di grandissima diffusione nel Medioevo. Gioacchino da Fiore (1130-1202), calabrese, fondò un suo ordine, la cui sede fu nell abbazia di Fiore (oggi Jure Vetere), sulla Sila. Teologo e mistico, nelle sue numerose opere di esegesi biblica, fra cui un commento sull Apocalisse, si fece sostenitore di una riforma morale della Chiesa e della cristianità e annunciò l avvento di una nuova era cristiana: il «millennio dello Spirito Santo (la libertà autentica, la vera conoscenza), fondato sull innocenza e sulla concordia della comunità umana. Le istituzioni ecclesiali reagirono con la scomunica, ma il pensiero gioachimita ebbe un impatto fortissimo sul mondo medievale: l utopia di una società libera secondo gli ideali egualitari del Vangelo alimentò la formazione nel Due-Trecento di vari movimenti evangelici e pauperistici, ivi compreso il francescanesimo. Dante, come già aveva fatto per Sigieri di Brabante (Paradiso X, 136-138), ne assolve gli errori, che ritiene dovuti a sete di verità e al desiderio ardente di purificare il mondo, qualità che lui stesso condivideva. L annuncio profetico di Gioacchino, secondo Dante, è rappresentato dal rinnovamento di san Francesco e san Domenico, le due nuove guide provvidenziali della Chiesa del tempo, come ha sottolineato san Tommaso nel canto XI ai vv. 28-36 (La provedenza, che governa il mondo / due principi ordinò in suo favore, / che quinci e quindi le fosser per guida). 142. inveggiar: è un lombardismo, che significa lodare, esaltare, coniato dal francese envier. paladino: san Domenico, difensore della Chiesa, è un paladino come i cavalieri scelti da Carlo Magno, che combattevano per la fede contro i Saraceni. 144. l discreto latino: il latino serve a dare dignità a un personaggio: qui significa, in modo più ampio, «discorso saggio («discreto vuol dire assennato), condotto con discernimento da san Tommaso su san Francesco. Paradiso San Domenico 647

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato