La Divina Commedia

96 u ben s impingua se non si vaneggia. Questi che m è a destra più vicino, frate e maestro fummi, ed esso Alberto 99 è di Cologna, e io Thomas d Aquino. Se sì di tutti li altri esser vuo certo, di retro al mio parlar ten vien col viso 102 girando su per lo beato serto. Quell altro fiammeggiare esce del riso di Graz an, che l uno e l altro foro 105 aiutò sì che piace in paradiso. L altro ch appresso addorna il nostro coro, quel Pietro fu che con la poverella 108 offerse a Santa Chiesa suo tesoro. La quinta luce, ch è tra noi più bella, spira di tale amor, che tutto l mondo 111 là giù ne gola di saper novella: entro v è l alta mente u sì profondo saver fu messo, che, se l vero è vero, 114 a veder tanto non surse il secondo. Appresso vedi il lume di quel cero che giù in carne più a dentro vide 117 l angelica natura e l ministero. Ne l altra piccioletta luce ride quello avvocato de tempi cristiani 120 del cui latino Augustin si provide. Or se tu l occhio de la mente trani di luce in luce dietro a le mie lode, 123 già de l ottava con sete rimani. Per vedere ogne ben dentro vi gode l anima santa che l mondo fallace 126 fa manifesto a chi di lei ben ode. Lo corpo ond ella fu cacciata giace giuso in Cieldauro; ed essa da martiro 129 e da essilio venne a questa pace. Vedi oltre fiammeggiar l ardente spiro d Isidoro, di Beda e di Riccardo, 132 che a considerar fu più che viro. Questi onde a me ritorna il tuo riguardo, è l lume d uno spirto che n pensieri 135 gravi a morir li parve venir tardo: essa è la luce etterna di Sigieri, che, leggendo nel Vico de li Strami, 138 silogizzò invid osi veri . Indi, come orologio che ne chiami ne l ora che la sposa di Dio surge 141 a mattinar lo sposo perché l ami, che l una parte e l altra tira e urge, tin tin sonando con sì dolce nota, 144 che l ben disposto spirto d amor turge; così vid o la gloriosa rota muoversi e render voce a voce in tempra e in dolcezza ch esser non pò nota 148 se non colà dove gioir s insempra. s impingua; di beni spirituali) se non si rincorrono cose vane (non si vaneggia; cioè, fui frate domenicano). 97-114 Questi che è più vicino a me sulla destra, fu per me fratello (nell ordine) e maestro, ed è Alberto di Colonia (Magno), e io Tommaso d Aquino. Se allo stesso modo vuoi avere notizie (esser vuo certo) di tutti gli altri, segui con lo sguardo le mie parole, scorrendo lungo la beata corona (serto). Quell altro splendore fiammeggiante proviene dal riso di Graziano, che diede ordine (aiutò) al diritto ecclesiastico giudiziale e penitenziale (l uno e l altro foro) in un modo che piace al Paradiso. L altro che segue e abbellisce il nostro coro fu quel Pietro (Lombardo) che, come la povera vedova del Vangelo, offrì alla Chiesa, con la sua opera, tutto ciò che aveva. La quinta luce, che tra noi è la più fulgida, effonde tanto amore che tutti giù in terra bramano (ne gola) di averne notizia: là dentro vi è l alto intelletto dove fu infusa una sapienza così profonda che, se le Sacre Scritture dicono il vero, come indubitabilmente è, non nacque (surse) un altro uomo dotato di tanta saggezza (Salomone). 115-126 Vicino vedi la luce di quel cero che quando era in vita sulla Terra vide più profondamente di chiunque altro la natura e il compito (ministero) degli angeli (Dionigi l Areopagita). Nell altra luce più piccola sorride quel difensore dell età cristiana la cui opera latina Agostino utilizzò a sostegno della propria (Paolo Orosio). Ora se tu fai scorrere di luce in luce l occhio della mente, seguendo le mie parole di lode, sarai già ansioso di sapere chi sia l ottava. Giacché ora può contemplare il sommo bene, dentro quella luce tripudia l anima santa che, a chi sa ascoltarla con attenzione, svela (fa manifesto) la fallacia dei beni mondani. 127-138 Il corpo da cui fu strappata con violenza riposa in Terra in San Pietro in Ciel d Oro (Pavia); ed essa pervenne a questa pace dal martirio e dall esilio della vita terrena (Severino Boezio). Oltre vedi fiammeggiare gli spiriti ardenti di Isidoro (di Siviglia), di Beda (il venerabile) e di Riccardo (da San Vittore), che nella contemplazione di Dio (a considerar) si levò oltre le possibilità umane. Questi (ultimo del cerchio) dal quale il tuo sguardo ritorna a me, è la luce di uno spirito a cui parve di morire troppo tardi, assorto com era in pensieri tormentosi: essa è la luminosità eterna di Sigieri (di Brabante) che, insegnando nella «via della paglia (la strada di Parigi dove si trovavano le scuole di filosofia), dimostrò logicamente verità che furono motivo di invidia per molti (silogizzò invidiosi veri) . 139-148 Poi, come l orologio che ci risveglia nell ora mattutina in cui la Chiesa si leva a chiamare col suo canto (mattinar) lo sposo celeste (Cristo), affinché la ami ancora, orologio nel cui ingranaggio una ruota tira quella che la segue e spinge (urge) quella che è davanti, tintinnando con suono così dolce che lo spirito già ben disposto si gonfia (turge) d amore, così io vidi la ruota gloriosa riavviarsi e intonare voce a voce in armonia e in dolcezza tale che non può essere conosciuta (nota) se non là dove la gioia si eterna (insempra). Paradiso La corona degli spiriti sapienti 627

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato