Analisi e interpretazione

604 Canto VI Analisi e interpretazione La storia esemplare dell aquila imperiale Giustiniano, spirito attivo del Cielo di Mercurio, rappresenta per Dante il modello del sovrano ideale: un antico imperatore romano cristiano che esercitò il potere temporale in accordo con quello spirituale. Il passaggio dall eresia monofisita alla ortodossia cattolica, le opere di pace e il riordino legislativo legano la funzione temporale dell imperatore all insegnamento della Chiesa e all esercizio della giustizia come base dell ordine e del progresso civile. Il disegno divino ne sorregge le vicende storiche, la fortuna militare e l ispirazione dell alto lavoro giuridico. Monarchia, repubblica e impero Giustiniano rico- struisce le vicende dell aquila romana, simbolo dell autorità imperiale. Le tre fasi della storia romana (monarchia, repubblica e impero) sono interpretate alla luce della fede cristiana. In particolare Giulio Cesare è presentato come il fondatore della monarchia universale di Roma, investito di una missione divina, quella di preparare le condizioni per la venuta di Cristo (vv. 57-81). La redenzione al centro della storia imperiale Il mo- mento centrale della storia dell umanità e della sua redenzione avviene sotto Tiberio (v. 86), considerato da Dante il terzo imperatore romano, dopo Giulio Cesare e Ottaviano Augusto: allora, infatti, la divina giustizia concedette all aquila la gloria di soddisfare la giusta ira di Dio per la colpa di Adamo e Eva con la giusta punizione di quella colpa, cioè con la passione e la morte di Cristo, Uomo-Dio. Sotto Tito, Dio attuò la sua seconda vendetta e punì gli Ebrei responsabili della crocifissione (vv. 92-93). poi affermata la continuità tra l antica potenza romana e l Europa cristiana del Sacro Romano Impero, fondato da Carlo Magno dopo la vittoria sui Longobardi (vv. 94-96)( Dante maestro di retorica, p. 605). Per approfondire G iustiniano e l ortodossia cattolica esalta in Giustiniano l imperatore che incarna l ideale politico-religioso di Dante; mentre «la seconda, sotto l apparenza di un fatto di cronaca politica, adombra le tristi conseguenze che quell ideale ha fruttato a Dante: l esilio e la povertà . Gli echi biografici di Dante Come l aquila imperiale è exemplum della giustizia, così lo spirito di Romeo di Villanova è storia esemplare dell amore per la giustizia: infatti il personaggio esprime con intensa dignità il dolore dell esule giusto. Alla sua generosità e devozione si contrappongono non solo l ingiustizia, le calunnie e l ingratitudine di chi da lui era stato beneficato, ma anche i comportamenti ingiusti causati dai particolarismi e dalle faziosità dei guelfi e dei ghibellini. Lo stile alto e solenne Dalla simbologia dell aquila derivano numerose metafore (uccel di Dio, v. 4, sacre penne, v. 7, sacrosanto segno, v. 32, ali, v. 95, artigli, v. 107) e tutto il discorso di Giustiniano è fiorito di latinismi, che sottolineano la solennità del tema trattato e la nobiltà del personaggio: labi (v. 51), si cuba (dal latino cubo, v. 68), colubro (dal latino coluber, v. 77), subitana, atra (dal latino ater, v. 78), lito, rubro (dal latino ruber, v. 79), delubro (dal latino delubrum, v. 81), fatturo (da facturum erat, latinismo «avrebbe fatto , v. 83). Invettiva contro i nemici dell Impero universale Segue l aspra invettiva contro i guelfi e i ghibellini che hanno disperso il senso di giustizia, tradendo entrambi il sacrosanto segno: gli uni simpatizzano per la monarchia francese degli Angioini (i gigli gialli) e ostacolano il valore universale dell Impero; gli altri strumentalizzano il potere imperiale per interessi privati, così nelle loro mani il simbolo dell aquila è disgiunto dall ideale della giustizia universale. Di qui la necessità dell unica autorità dell Impero, istituzione voluta dalla Provvidenza divina (vv. 97-111). La storia esemplare di Romeo di Villanova Attilio Momigliano ha osservato a proposito del canto VI che è il solo «del poema interamente occupato dalla parlata di un anima, e uno di quelli che hanno un più alto proemio e un più alto epilogo . La prima parte del canto Dante e Beatrice di fronte a Giustiniano, miniatura di scuola giottesca, secolo XIV, Venezia, Biblioteca Marciana, Ms. IX 276.

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato