La Divina Commedia

592 Canto IV 91-99 Ma ora ti sbarra il cammino un altro punto difficile (passo), tale che non potresti superarlo da solo: ti stancheresti prima. Io ti ho dato la certezza che l anima beata non può mentire, perché è strettamente congiunta alla sorgente della verità (primo vero: Dio Paradiso III); e poi hai udito Piccarda dire che Costanza ha sempre mantenuto nel suo cuore fedeltà al voto; sicché sembra che tali parole contraddicano ciò che ora ho affermato. 100-117 già avvenuto molte volte, fratello mio, che per sfuggire a un pericolo maggiore, si sia fatto, contro il proprio gradimento (grado), ciò che non si sarebbe dovuto; come Alcmeone che, supplicato dal padre, uccise la propria madre, rendendosi spietato con lei per non mancare alla sua pietà di figlio. In casi di questo genere (a questo punto) voglio che tu capisca bene che la violenza attuata si mescola alla volontà di chi la subisce, in modo tale che le colpe (offense) commesse in questa condizione non possono essere del tutto scusate. Una volontà assoluta e incondizionata non acconsente mai al male (danno), ma vi consente in modo parziale (in tanto) quando teme, se si rifiuta, di cadere in un male peggiore (più affanno). Perciò, quando Piccarda si esprime in quel modo (quello spreme), si riferisce alla volontà assoluta, mentre io all altra (relativa o condizionata); così che entrambe diciamo la verità . Tale fu il fluire abbondante e scorrevole (ondeggiar) del santo fiume (di parole) che uscì dalla sorgente di ogni verità (Beatrice); e così quietò l una e l altra domanda. (vv. 118-142) Nuovo dubbio di Dante 118-126 «O amore del primo amore (Dio), o donna divina , dissi io appena ella finì di parlare, «le cui parole mi dissetano (la mente) e riscaldano (il cuore) tanto che mi vivificano, la mia passione di riconoscenza (affezion) non è abbastanza profonda da bastare a rendervi grazie pari alla grazia ricevuta; sia colui che tutto vede e tutto può a rendervi merito (a ciò risponda). Vedo bene che il nostro intelletto umano non si sazia mai se non lo illumina quella verità (Dio) al di fuori della quale non c è nessuna verità. 127-142 (Il nostro intelletto) riposa in quella verità, non appena la raggiunge (giunto l ha), come la fiera nella tana (lustra); e certamente l uomo può raggiungere tale verità (giugner puollo): se così non fosse, il desiderio di conoscenza sarebbe senza scopo e inutile (frustra). In conseguenza di esso (desiderio di conoscenza), il dubbio nasce come un germoglio (rampollo) alla base della verità; ed è la natura che ci sospinge di altura in altura (di collo in collo) verso la vetta suprema (sommo). Questa certezza mi autorizza e mi incoraggia a chiedervi, con la dovuta reverenza, di spiegarmi un altra verità che mi è oscura. Io voglio sapere se l uomo può soddisfare la vostra giustizia celeste per i voti mancati con altre opere di bene (beni), che non siano irrisorie (parvi) sulla vostra bilancia (statera) . Beatrice mi guardò con occhi così traboccanti di scintille d amore che la mia facoltà visiva si sottrasse (diè le reni) e, con gli occhi bassi, quasi mi smarrii (perdei). Ma or ti s attraversa un altro passo dinanzi a li occhi, tal che per te stesso 93 non usciresti: pria saresti lasso. Io t ho per certo ne la mente messo ch alma beata non poria mentire, 96 però ch è sempre al primo vero appresso; e poi potesti da Piccarda udire che l affezion del vel Costanza tenne; 99 sì ch ella par qui meco contradire. Molte f ate già, frate, addivenne che, per fuggir periglio, contra grato 102 si fé di quel che far non si convenne; come Almeone, che, di ciò pregato dal padre suo, la propria madre spense, 105 per non perder pietà si fé spietato. A questo punto voglio che tu pense che la forza al voler si mischia, e fanno 108 sì che scusar non si posson l offense. Voglia assoluta non consente al danno; ma consentevi in tanto in quanto teme, 111 se si ritrae, cadere in più affanno. Però, quando Piccarda quello spreme, de la voglia assoluta intende, e io 114 de l altra; sì che ver diciamo insieme . Cotal fu l ondeggiar del santo rio ch uscì del fonte ond ogne ver deriva; 117 tal puose in pace uno e altro disio. «O amanza del primo amante, o diva , diss io appresso, «il cui parlar m inonda 120 e scalda sì, che più e più m avviva, non è l affezion mia tanto profonda, che basti a render voi grazia per grazia; 123 ma quei che vede e puote a ciò risponda. Io veggio ben che già mai non si sazia nostro intelletto, se l ver non lo illustra 126 di fuor dal qual nessun vero si spazia. Posasi in esso, come fera in lustra, tosto che giunto l ha; e giugner puollo: 129 se non, ciascun disio sarebbe frustra. Nasce per quello, a guisa di rampollo, a piè del vero il dubbio; ed è natura 132 ch al sommo pinge noi di collo in collo. Questo m invita, questo m assicura con reverenza, donna, a dimandarvi 135 d un altra verità che m è oscura. Io vo saper se l uom può sodisfarvi ai voti manchi sì con altri beni, 138 ch a la vostra statera non sien parvi . Beatrice mi guardò con li occhi pieni di faville d amor così divini, che, vinta, mia virtute diè le reni, 142 e quasi mi perdei con li occhi chini.

La Divina Commedia
La Divina Commedia
Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato