La Divina Commedia

586 Canto III Nel grande idillio Canto notturno di un pastore errante dell Asia (1830) il protagonista, il pastore sempre in viaggio, nella monotonia della vita percepisce che un senso ci deve pur essere e che qualcuno lo conosce: è la luna, rappresentata come figura intermediaria tra la terra e il cielo. Con la semplicità che gli è propria, irriso ogni orgoglio, il pastore, di fronte a un ente che è segno di immortalità e di eternità, pone quelle domande che ha nell animo, ridestate dalla contemplazione della realtà e della bellezza: Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli? Somiglia alla tua vita La vita del pastore. [...] Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi? dimmi: ove tende Questo vagar mio breve, Il tuo corso immortale? (vv. 1-20) Italo Calvino La vasta produzione letteraria di Italo Calvino (1923-1985), che testimonia una vena di grande affabulatore e il vivo interesse per lo sperimentalismo nella narrazione, risente dei dibattiti aperti negli anni Cinquanta (La speculazione edilizia e La nuvola di smog) oltre che del fascino del progresso scientifico (Le cosmicomiche, Ti con zero, Palomar). Le Cosmicomiche è una raccolta di dodici racconti, scritti tra il 1963 e il 1964, relativi all universo e all evoluzione. I racconti, narrati in prima persona dal protagonista Ofwfg, sono preceduti da una breve nota introduttiva a carattere scientifico. Nel racconto La distanza dalla luna il narratore ormai vecchio, Ofwfg, rivela che un tempo la luna era molto vicina alla Terra. All epoca era molto facile sbarcarvi: Lo so bene! esclamò il vecchio Qfwfq, voi non ve ne potete ricordare ma io sì. L avevamo sempre addosso, la Luna, smisurata: quand era il plenilunio notti chiare come di giorno, ma d una luce color burro , pareva che ci schiacciasse; quand era lunanuova rotolava per il cielo come un nero ombrello portato dal vento; e a luna crescente veniva avanti a corna così basse che pareva lì lì per infilzare la cresta d un promontorio e restarci ancorata. [...] C erano delle notti di plenilunio basso basso e d altamarea alta alta che se la luna non si bagnava in mare ci mancava un pelo; diciamo: pochi metri. Se non abbiamo mai provato a salirci? E come no? Bastava andarci proprio sotto con la barca, appoggiarci una scala a pioli e montar su. Il punto dove la Luna passava più basso era al largo degli Scogli di Zinco. Andavamo con quelle barchette a remi che si usavano allora, tonde e piatte, di sughero. Ci si stava in parecchi [ ]. La Luna aveva una forza che ti strappava [ ]: bisognava tirarsi su di scatto, con una specie di capriola, afferrarsi alle scaglie, lanciare in su le gambe, per ritrovarsi in piedi sul fondo lunare. La superficie lunare non era levigata, né tantomeno soffice, ma era simile al «ventre d un pesce , ricoperto di «spunzoni taglienti , ovvero scaglie appuntite che nascondevano al proprio interno il latte lunare. Molti salivano sulla Luna per recuperare questa prelibatezza. Un giorno accadde, però, un fatto per cui la luna si allontanò per sempre e divenne «quel cerchietto piatto e lontano che una volta al mese torna ad essere un po più vicina, anche se non è più possibile salirvi sopra. Calvino annulla la distanza che separa il satellite dalla Terra e porta i protagonisti delle sue storie sulla luna, in uno spazio in cui è possibile un punto di vista nuovo e che è caratterizzato dalla proprietà della leggerezza. E proprio la leggerezza è secondo Calvino una delle qualità che accomuna gli autori «lunari Ariosto, Galilei e Leopardi e che la letteratura dovrebbe conservare, insieme alla precisione che deriva anche dalla conoscenza scientifica, per scandagliare il reale e ricercare nuovi mondi e nuove storie. Facciamo il punto 1 Come appare la luna ad Astolfo nel poema di Ariosto? Per quale ragione il cavaliere vi si reca? 2 Come descrive la luna Galileo Galilei? 3 Qual è il differente ruolo che la luna ha nel romanzo di Apuleio e nei versi di Leopardi? 4 Come descrive la luna il narratore del racconto di Calvino?

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato