La Divina Commedia

580 Canto III 88-96 Mi fu allora evidente come ogni parte del cielo è Paradiso, anche se la Grazia divina non vi è distribuita in quantità uguale. Ma come accade quando un cibo sazia e di un altro rimane ancora la voglia, che l uno si chiede e dell altro si ringrazia, così io feci con gesti e con parole per sapere da lei quale fu la tela della quale non trasse fino al termine la spola (il voto che non portò a termine). 97-102 (Piccarda) mi disse: «Una vita perfetta e un grande merito collocano nel cielo più in alto una donna (santa Chiara) secondo la cui regola nel mondo si prendono la veste e il velo monacale, perché si vegli e si dorma fino alla morte con quello sposo (Cristo), che accetta ogni voto che carità rende conforme alla sua volontà. 103-108 Per seguirla, da fanciulla, abbandonai il mondo e vestii il suo abito e promisi di osservare le regole del suo ordine religioso. Poi, alcuni uomini abituati al male più che al bene, mi rapirono traendomi fuori dal dolce convento: Dio solo sa quale fu poi la mia vita . (vv. 109-120) Costanza d Altavilla 109-114 E quest altro spirito splendente che vedi alla mia destra e che si illumina di tutta la luce della nostra sfera, ciò che io dico di me, intende detto anche di sé: fu suora e, così come a me, le fu strappato dalla testa il velo monacale. 115-120 Ma dopo che fu ricondotta al mondo contro la sua volontà e contro ogni norma morale, nel suo cuore non fu mai sciolta dal velo (fu sempre fedele alla scelta monacale). Questo è lo spirito della grande Costanza, la quale dal secondo imperatore di Svevia generò il terzo e ultimo rappresentante (della dinastia) . (vv. 121-130) Lo splendore di Beatrice 121-130 (Piccarda) così mi parlò, poi cominciò a cantare «Ave Maria e cantando svanì come un oggetto pesante scompare nell acqua profonda. Il mio sguardo, che la seguì tanto quanto fu possibile, dopo che la ebbe perduta si rivolse all oggetto del suo maggior desiderio (Beatrice) e si convertì interamente verso di lei, ma quella risplendette tanto ai miei occhi, che la vista, in un primo momento, non sopportò (il suo splendore) e ciò mi rese più titubante a rivolgerle nuove domande. 95-96. per apprender ... spuola: la similitu- dine fra la tela incompiuta e il voto non portato a termine richiama la vita quotidiana di Firenze, noto centro dell artigianato tessile. 97-102. Perfetta vita ... conforma: viene introdotta in questi versi la figura di santa Chiara (1194-1253) che, sull esempio di san Francesco ( Paradiso XI), fondò l ordine femminile delle Clarisse. La metafora Cristo-sposo allude al voto di castità, richiesto dalla fedeltà spirituale a Cristo. 108. si sa ... fusi: in si sa il si è pleonastico («sa ) come nel successivo fusi («fu ). Chiaro mi fu allor come ogne dove in cielo è paradiso, etsi la grazia 90 del sommo ben d un modo non vi piove. Ma sì com elli avvien, s un cibo sazia e d un altro rimane ancor la gola, 93 che quel si chere e di quel si ringrazia, così fec io con atto e con parola, per apprender da lei qual fu la tela 96 onde non trasse infino a co la spuola. «Perfetta vita e alto merto inciela donna più sù , mi disse, «a la cui norma 99 nel vostro mondo giù si veste e vela, perché fino al morir si vegghi e dorma con quello sposo ch ogne voto accetta 102 che caritate a suo piacer conforma. Dal mondo, per seguirla, giovinetta fuggi mi, e nel suo abito mi chiusi 105 e promisi la via de la sua setta. Uomini poi, a mal più ch a bene usi, fuor mi rapiron de la dolce chiostra: 108 Iddio si sa qual poi mia vita fusi. E quest altro splendor che ti si mostra da la mia destra parte e che s accende 111 di tutto il lume de la spera nostra, ciò ch io dico di me, di sé intende; sorella fu, e così le fu tolta 114 di capo l ombra de le sacre bende. Ma poi che pur al mondo fu rivolta contra suo grado e contra buona usanza, 117 non fu dal vel del cor già mai disciolta. Quest è la luce de la gran Costanza che del secondo vento di Soave 120 generò l terzo e l ultima possanza . Così parlommi, e poi cominciò Ave, Maria cantando, e cantando vanio 123 come per acqua cupa cosa grave. La vista mia, che tanto lei seguio quanto possibil fu, poi che la perse, 126 volsesi al segno di maggior disio, e a Beatrice tutta si converse; ma quella folgorò nel m o sguardo sì che da prima il viso non sofferse; 130 e ciò mi fece a dimandar più tardo. 118-120. Quest è ... possanza: Costanza d Altavilla risplende particolarmente fra gli altri beati, forse per la solennità della dignità imperiale che ebbe in vita ( Personaggi). Dante dimostra così un evidente ammirazione per la dinastia sveva, ultimo esempio di Sacro Romano Impero. Federico II fu infatti «l ultimo imperatore dei Romani ( Purgatorio VI, nota ai vv. 91-93; p. 365): dopo la sua morte, avvenuta nel 1250, l Impero rimase vacante, secondo Dante, fino all elezione di Arrigo VII di Lussemburgo, nel 1312. v. 119, Soave: Parole in chiaro. 121-123. Così ... grave: «Ave Maria è il congedo di Piccarda e richiama l atmosfera del monastero presente in questo canto. La similitudine dell acqua profonda in cui un oggetto pesante subito scompare crea un effetto di dissolvenza e richiama alla mente le acque nitide e tranquille del v. 11, dando coerenza strutturale al canto. 128-130. ma quella ... tardo: l immagine di Beatrice contribuisce ulteriormente alla coerenza strutturale del canto: inizialmente riscalda il poeta col suo amore (vv. 1-3), ora lo illumina con lo splendore della verità divina.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato