La Divina Commedia

Lì si vedrà ciò che tenem per fede, non dimostrato, ma fia per sé noto 45 a guisa del ver primo che l uom crede. Io rispuosi: «Madonna, sì devoto com esser posso più, ringrazio lui 48 lo qual dal mortal mondo m ha remoto. Ma ditemi: che son li segni bui di questo corpo, che là giuso in terra 51 fan di Cain favoleggiare altrui? . Ella sorrise alquanto, e poi «S elli erra l oppin on , mi disse, «d i mortali 54 dove chiave di senso non diserra, certo non ti dovrien punger li strali d ammirazione omai, poi dietro ai sensi 57 vedi che la ragione ha corte l ali. Ma dimmi quel che tu da te ne pensi . E io: «Ciò che n appar qua sù diverso 60 credo che fanno i corpi rari e densi . Ed ella: «Certo assai vedrai sommerso nel falso il creder tuo, se bene ascolti 63 l argomentar ch io li farò avverso. La spera ottava vi dimostra molti lumi, li quali e nel quale e nel quanto 66 notar si posson di diversi volti. Se raro e denso ciò facesser tanto, una sola virtù sarebbe in tutti, 69 più e men distributa e altrettanto. Virtù diverse esser convegnon frutti di princìpi formali, e quei, for ch uno, 72 seguiterieno a tua ragion distrutti. Ancor, se raro fosse di quel bruno cagion che tu dimandi, o d oltre in parte 75 fora di sua materia sì digiuno esto pianeto, o, sì come comparte lo grasso e l magro un corpo, così questo 78 nel suo volume cangerebbe carte. Se l primo fosse, fora manifesto ne l eclissi del sol, per trasparere 81 lo lume come in altro raro ingesto. Questo non è: però è da vedere de l altro; e s elli avvien ch io l altro cassi, 84 falsificato fia lo tuo parere. S elli è che questo raro non trapassi, esser conviene un termine da onde 87 lo suo contrario più passar non lassi; e indi l altrui raggio si rifonde così come color torna per vetro 90 lo qual di retro a sé piombo nasconde. Or dirai tu ch el si dimostra tetro ivi lo raggio più che in altre parti, 93 per esser lì refratto più a retro. Da questa instanza può deliberarti esper enza, se già mai la provi, Lassù in Paradiso (lì), senza bisogno di dimostrazioni razionali, si potrà vedere ciò che noi (sulla Terra) crediamo per atto di fede, perché sarà manifesto di per sé, come le verità intuitivamente evidenti, a priori (ver primo), sulle quali l uomo costruisce la sua attività conoscitiva. 46-63 Io risposi: «Madonna, così devoto come non è possibile essere ancora di più, ringrazio Dio che mi ha allontanato (remoto) dal mondo mortale. Ma ditemi: che cosa sono le zone buie di questo corpo celeste, che laggiù sulla Terra fanno favoleggiare la gente (altrui) su Caino (condannato a vagare sulla luna con un fascio di spine)? . Ella sorrise un poco, e poi: «Se il giudizio dei mortali sbaglia mi disse «in relazione a oggetti non conoscibili attraverso i sensi (dove chiave di senso non diserra), certamente non ti dovrebbero ferire le frecce dello stupore, ormai, poiché vedi bene che anche affidandosi alle percezioni dei sensi la ragione non vola lontano. Ma dimmi l opinione che per conto tuo hai formulato in proposito . Ed io: «Credo che le variazioni di luminosità, che (dalla Terra) vediamo sui corpi celesti (qua sù) dipendano dalla loro diversa densità . E lei: «Certamente vedrai seppellito nella falsità il tuo convincimento, se ascolti bene le argomentazioni che gli opporrò . 64-72 «L ottavo cielo (delle stelle fisse) vi mostra molti corpi luminosi (lumi), che appaiono (notar si posson) di diversi aspetti (volti) per qualità e quantità (nel quale e nel quanto). Se le variazioni di densità (raro e denso) fossero la causa di questa differenza (ciò facesser tanto), tutti (gli astri) eserciterebbero una sola virtù, distribuita in quantità maggiore, minore o uguale. (Invece) è necessario che virtù diverse siano conseguenze di (diversi) principi formali che, se si conformassero alla tua opinione (seguiterieno a tua ragion), sarebbero tutti eliminati eccetto uno (quello appunto della densità) . 73-90 «Ancora, se la mancanza di densità fosse la causa di quelle zone oscure (bruno) di cui tu domandi (si danno due ipotesi), o questo pianeta sarebbe (in quelle zone scure) tanto rarefatto di materia da una parte all altra, oppure cambierebbe di densità al suo interno, quasi pagine di un volume che si sfoglia, così come un corpo distribuisce (comparte) al suo interno parti grasse e parti magre. Se fosse vera la prima ipotesi, essa diventerebbe (fora) manifesta durante l eclissi solare, perché la luce trasparirebbe (dalla luna), come fa quando viene immessa (ingesto) in un altro corpo rarefatto (raro). Questo fatto non si verifica: perciò resta da considerare l altra (ipotesi); e se accade che io la respinga (cassi), la tua opinione sarà dimostrata falsa. Se è vero che la rarefazione non passa la luna da parte a parte, deve esserci un livello oltre il quale (da onde) il suo contrario (cioè la parte densa) non la lascia più passare; e da qui il raggio del sole (altrui) si riverserebbe indietro, così come il colore si riflette sul vetro che nasconde sulla parte posteriore il piombo. 91-102 Ora, tu dirai che il raggio di luce (el) appare scuro (tetro) in quelle zone (ivi, dove lo strato denso è nell interno) più che nelle altre (dove lo strato denso è in superficie) poiché da lì viene riflesso più da lontano (a retro). Da questa obiezione (instanza) può liberarti, se vorrai farla, un esperienza concreta, che è la sorgente (ch esser suol fonte) dei fiumi delle vostre scienze umane. Paradiso Le macchie lunari 575

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato