La Divina Commedia

La gloria di colui che tutto move per l universo penetra, e risplende 3 in una parte più e meno altrove. Nel ciel che più de la sua luce prende fu io, e vidi cose che ridire 6 né sa né può chi di là sù discende; perché appressando sé al suo disire, nostro intelletto si profonda tanto, 9 che dietro la memoria non può ire. Veramente quant io del regno santo ne la mia mente potei far tesoro, 12 sarà ora materia del mio canto. O buono Appollo, a l ultimo lavoro fammi del tuo valor sì fatto vaso, 15 come dimandi a dar l amato alloro. Infino a qui l un giogo di Parnaso assai mi fu; ma or con amendue 18 m è uopo intrar ne l aringo rimaso. Entra nel petto mio, e spira tue sì come quando Mars a traesti 21 de la vagina de le membra sue. O divina virtù, se mi ti presti tanto che l ombra del beato regno 24 segnata nel mio capo io manifesti, vedra mi al piè del tuo diletto legno venire, e coronarmi de le foglie 27 che la materia e tu mi farai degno. Sì rade volte, padre, se ne coglie per tr unfare o cesare o poeta, 30 colpa e vergogna de l umane voglie, che parturir letizia in su la lieta delfica de tà dovria la fronda 33 peneia, quando alcun di sé asseta. 1-3. La gloria ... altrove: Dante spiega il signi- ficato di questi primi versi nell Epistola XIII a Cangrande della Scala: Dio, motore del creato, si manifesta come luce che illumina ogni essere, più attiva negli angeli, nei cieli e nell anima dell uomo, e meno attiva negli animali e nelle piante. La concezione di Dante è quella della Scolastica, che ha fatto propria la teoria del filosofo greco Aristotele (384-322 a.C.): l Universo tende verso un dio-motore immobile, il «divenire (cioè le trasformazioni dell «essere ) è il passaggio dalla potenza all atto; in altre parole ogni realtà è piena realizzazione di una potenzialità. Riscoperto intorno al Mille dagli Arabi, il pensiero aristotelico penetrò nella cultura europea, agli inizi del XIII secolo, con i grandi pensatori, Alberto Magno e Tommaso d Aquino, che proprio su di esso fondarono la sistemazione filosofica della dottrina cristiana. 4-6. Nel ciel ... discende: secondo la cosmologia tolemaico-aristotelica ( Dante: la vita e le opere, p. 18), i nove cieli sono circondati dall Empireo, pura luce, in cui ha sede Dio, perfettamente immobile, perché appagato dalla visione della divinità. (vv. 1-33) Proemio 1-3 La potenza di colui che dà movimento a tutte le cose (del creato) penetra e si diffonde nell universo in misura maggiore in alcune parti e minore in altre. 4-9 Io fui nell Empireo, il cielo che riceve più abbondantemente la luce divina, e vidi cose che non sa né può raccontare colui che ritorna da lassù, perché la nostra mente avvicinandosi a Dio, oggetto del suo desiderio, si addentra tanto profondamente che la memoria non può seguirla. 10-12 Tuttavia quel tanto del Paradiso che io potei conservare nella mia memoria sarà ora argomento del mio poema. 13-18 O valente Apollo, per questa mia estrema fatica (dell ultima Cantica), infondi in me tanto della tua virtù (poetica) come richiedi per concedere l alloro (il titolo di poeta) da te amato. Finora mi è bastato l aiuto di una cima del Parnaso (delle Muse); ma ora per affrontare l ultimo argomento mi è necessario il soccorso di ambedue. 19-21 Entra nel mio petto e ispira le mie parole con quella stessa voce con cui vincesti Marsia e poi lo scorticasti (lo tirasti fuori dalla guaina delle sue membra). 22-27 O divina virtù, se ti concedi a me quel tanto che io possa esprimere la tenue immagine del Paradiso, rimasta impressa nella mia memoria, mi vedrai giungere ai piedi del tuo amato alloro e incoronarmi di quelle fronde di cui sia l argomento (della mia poesia) sia il tuo aiuto mi renderanno degno. 28-33 Così raramente, o padre, si coglie alloro per incoronare un imperatore o un poeta, per colpa e vergogna degli insani desideri umani, che dovrebbe esser motivo di letizia per il già lieto Apollo se l alloro è da qualcuno desiderato. 7-9. perché ... ire: il tema dell ineffabile, caratteristico di tutto il Paradiso, ritorna soprattutto nell ultimo canto: il viaggio all Empireo e la contemplazione della Verità trascendono le umane possibilità (conservare nella memoria la sostanza di quella esperienza e trovare le parole adeguate per esprimerla). Il tema deriva dalla letteratura mistica: l apostolo san Paolo rivela di esser stato rapito al cielo, ma di non poter esprimere le parole ineffabili che ha udito (san Paolo, II Corinti XII, 2-4) - v.8, si profonda: Parole in chiaro. 13. O buono ... lavoro: Apollo era considerato guida e ispiratore dei poeti che, come riconoscimento della loro grandezza, venivano incoronati d alloro, la pianta in cui fu trasformata Dafne, ninfa amata dal dio ( Personaggi). 14. fammi ... vaso: richiamo a san Paolo quale vas electionis (Atti IX, 15), metafora che indica colui che accoglie la grazia di Dio come un vaso (Inferno, canto II, v. 28). 16. l un giogo di Parnaso: Dante cita le due mitiche cime del Parnaso: l Elicona sacro alle Muse e Cirra ( v. 36) sacro ad Apollo. 19-21. Entra ... sue: il riferimento al mito del satiro Marsia vuole sottolineare la presunzione umana ( Personaggi). Nel proemio del Purgatorio Dante ha ricordato lo stesso destino delle Piche (cfr. Purg. I, 11), punite per aver osato misurarsi con la divinità. 22-27. O divina ... degno: il poeta che giunge ai piedi dell albero di alloro è metafora della gloria e dell incoronazione con l alloro per i suoi meriti. 32. delfica de tà: Apollo, dio delle profezie, era celebrato soprattutto nel santuario di Delfi, il più importante della Grecia antica, ed era considerato l autorità suprema in ambito religioso e politico. Tra le molte esortazioni scritte sulle pareti del tempio, le più note («conosci te stesso ; «nulla di troppo ) esprimevano il concetto che l uomo deve guardarsi dall arroganza e dagli eccessi. La sacerdotessa di quel santuario, la Pizia, trasmetteva agli uomini la parola del dio. 32-33. fronda peneia: alloro; peneia perché Dafne, figlia del dio-fiume Peneo, fu trasformata in alloro per sfuggire ad Apollo ( Personaggi). Paradiso L ascesa al cielo 561

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato