Dante maestro di retorica – La similitudine e la metafora

56 Canto III 109-111 Caronte, demonio dagli occhi fiammeggianti, facendo loro un cenno, le raduna tutte e colpisce con il remo tutte quelle che gli sembrano lente. 112-117 Come in autunno le foglie cadono una dopo l altra fino a che il ramo vede a terra tutto il suo rivestimento, allo stesso modo quei malvagi discendenti di Adamo si precipitano da quella riva (verso la barca) ad uno ad uno, ai cenni del barcaiolo come fa l uccello obbedendo al richiamo. 118-120 Così se ne vanno sopra le nere acque e prima che quelle anime siano sbarcate sull altra sponda, di qua si raduna ancora una nuova schiera. 121-129 «Figliuol mio , disse con gentilezza il maestro, «quelli che muoiono nell ira di Dio (in peccato mortale), tutti si radunano qui da ogni parte della Terra e sono desiderosi di attraversare il fiume, perché la giustizia divina li sollecita a tal punto che la paura (del castigo) si tramuta in desiderio. Da qui non passa mai un anima che sia destinata alla beatitudine; e perciò, se Caronte protesta per la tua presenza, ora puoi comprendere il significato delle sue parole . (vv. 130-136) Terremoto e svenimento di Dante 130-132 Terminato questo discorso, quel luogo buio tremò così forte che il ricordo mi bagna ancora la fronte di sudore per lo spavento. 133-136 La terra bagnata dalle lacrime dei dannati sprigionò un vento che produsse un rosso bagliore, il quale sopraffece tutti i miei sensi e caddi a terra come chi è preso (all improvviso) dal sonno. Caron dimonio, con occhi di bragia, loro accennando, tutte le raccoglie; 111 batte col remo qualunque s adagia. Come d autunno si levan le foglie l una appresso de l altra, fin che l ramo 114 vede a la terra tutte le sue spoglie, similemente il mal seme d Adamo gittansi di quel lito ad una ad una, 117 per cenni come augel per suo richiamo. Così sen vanno su per l onda bruna, e avanti che sien di là discese, 120 anche di qua nuova schiera s auna. «Figliuol mio , disse l maestro cortese, «quelli che muoion ne l ira di Dio 123 tutti convegnon qui d ogne paese; e pronti sono a trapassar lo rio, ché la divina giustizia li sprona, 126 sì che la tema si volve in disio. Quinci non passa mai anima buona; e però, se Caron di te si lagna, 129 ben puoi sapere omai che l suo dir suona . Finito questo, la buia campagna tremò sì forte, che de lo spavento 132 la mente di sudore ancor mi bagna. La terra lagrimosa diede vento, che balenò una luce vermiglia la qual mi vinse ciascun sentimento; 136 e caddi come l uom cui sonno piglia. Dante maestro di retorica 112-117 Come d'autunno: similitudine tratta da Virgilio, Eneide VI 309-312. In Dante le anime non sono viste sulla riva ma mentre si gettano nella barca- gittansi: concorda con mal seme, perchè questo ha valore collettivo. 121. «Figliuol mio ... : Virgilio apostrofa con dolcezza e affetto il suo discepolo, ristabilendo quel clima di serenità appena incrinato dal rimprovero dei vv. 76-78. 130. buia campagna: l oscura terra esprime simbolicamente le tenebre del male. 133-136. La terra ... piglia: il terremoto, prodotto secondo la tradizione medievale da venti sotterranei, i cui vapori infuocati generano fulmini, accompagna in genere degli eventi sovrannaturali, come la morte di Cristo, e inspiegabili. Nel terremoto e nello svenimento, Dante condensa due significati: la manifestazione della volontà divina, che permette l esperienza ultrasensibile del poeta, e il suo forte turbamento psicologico. Dante, nel canto successivo, si trova al risveglio sull altra riva dell Acheronte. La similitudine e la metafora La similitudine (in greco parabolé, ovvero confronto , paragone ) consiste nella comparazione di due entità attraverso un rapporto di analogia, ovvero mediante il confronto tra due esseri animati o inanimati, tra due atteggiamenti, azioni o eventi in uno dei quali si colgono aspetti somiglianti a quelli dell altro. Perché venga compresa, la similitudine richiede il rinvio a esperienze visive, auditive, tattili, olfattive, a esperienze conoscitive, emozionali, psicologiche, nonché la conoscenza del contesto socio-culturale e linguistico nel quale la similitudine è utilizzata e vuole essere compresa. Una delle più perfette similitudini del poema dantesco è quella del Canto III dell Inferno, vv.111-116: Come d autunno si levan le foglie similemente il mal seme d Adamo... , dove le anime dei dannati che si accalcano intorno alla barca di Caronte sono paragonate alle foglie (vedi anche Altre pagine altri percorsi, p.60). La metafora può essere considerata una similitudine abbreviata. La similitudine Quella ragazza è bella come un fiore può abbreviarsi nella metafora quella ragazza è un fiore . (adatt. da Giulio Orazi Bravi, Il libro come oggetto di ragionate similitudini )

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato