La Divina Commedia

556 Canto XXXIII e come dal fumo si deduce (s argomenta) l esistenza del fuoco, questa (tua) dimenticanza (obliv on) dimostra in tutta evidenza (chiaro conchiude) la colpa del tuo desiderio rivolto ad altri che a me. Comunque (veramente) d ora in avanti le mie parole saranno semplici, quanto è necessario (converrassi) perché la tua rozza virtù intellettuale (vista rude) le possa comprendere . (vv. 103-145) Purificazione di Dante nelle acque dell Eunoè 103-111 E più splendente (corusco) e con un cammino più lento, il sole occupava il meridiano (il cerchio di merigge; si è fatto mezzogiorno, e il sole allo zenith sembra avanzare più lentamente nel cielo), che muta posizione (qua e là) a seconda di come gli occhi mutano posizione (li aspetti fassi; cioè, il meridiano si sposta a seconda del luogo della terra da cui è guardato), quando le sette donne, così come si ferma chi precede una schiera con il ruolo di guida (per iscorta) quando (se) individua qualcosa di nuovo, o un indizio di tale novità (se trova novitate o sue vestigge), si fermarono al margine (al fin) di un ombra fredda (smorta), come quella che sotto le foglie verdi e i rami scuri (nigri) la montagna proietta (l alpe porta) sopra i suoi freddi corsi d acqua (rivi). 112-135 Davanti a loro (alle sette donne) mi parve veder sgorgare (uscir) da una sorgente (fontana) l Eufrate e il Tigri che, come gli amici, si separavano lentamente (dipartirsi pigri; nel racconto biblico l Eufrate e il Tigri sgorgano, insieme ad altri due fiumi, da un unica fonte nel Paradiso Terrestre). «O luce, o gloria del genere umano, quale acqua è questa che qui sgorga da una medesima fonte (si dispiega da un principio) e si biforca (sé da sé lontana)? . A tale domanda mi fu risposto: «Chiedi a Matelda che te lo dica . E qui la bella donna rispose, come chi si deve giustificare (da colpa si dislega): «Gli ho spiegato questo e altre cose; e sono sicura che l acqua di Lete non glielo ha cancellato dalla memoria . E Beatrice: «Forse una preoccupazione (cura) maggiore, che spesso priva la memoria (del suo contenuto), gli ha offuscato gli occhi della mente (cioè, il ricordo). Ma vedi Eunoè che là scaturisce (diriva); conducilo a esso, e come tu sei abituata, rianima (ravviva) la sua memoria intorpidita (la tramortita sua virtù) . Come fa un anima nobile, che non adduce scuse (non fa scusa) ma fa propria la volontà altrui appena viene manifestata visibilmente (per segno fuor dischiusa), così, quando (poi che) venni preso per mano da lei, la bella donna si avviò, e a Stazio disse signorilmente (donnescamente): «Vieni con lui . 136-145 Se io avessi, lettore, più spazio a disposizione per scrivere, canterei ancora (pur), benché solo fino a un certo limite (in parte, per via della sua inesprimibile dolcezza) quel bere soave che non mi avrebbe mai saziato; ma poiché le carte previste (ordite) per questa seconda Cantica sono tutte riempite, la norma che regola il lavoro artistico (lo fren de l arte) mi impedisce di proseguire (non mi lascia più ir). Dall acqua benedetta io ritornai (presso Beatrice), così come le piante giovani (novelle), rinnovate dalle foglie primaverili (novella fronda), puro e pronto a salire al cielo. e se dal fummo foco s argomenta, cotesta obliv on chiaro conchiude 99 colpa ne la tua voglia altrove attenta. Veramente oramai saranno nude le mie parole, quanto converrassi 102 quelle scovrire a la tua vista rude . E più corusco e con più lenti passi teneva il sole il cerchio di merigge, 105 che qua e là, come li aspetti, fassi, quando s affisser, sì come s affigge chi va dinanzi a gente per iscorta 108 se trova novitate o sue vestigge, le sette donne al fin d un ombra smorta, qual sotto foglie verdi e rami nigri 111 sovra suoi freddi rivi l alpe porta. Dinanzi ad esse ufratès e Tigri veder mi parve uscir d una fontana, 114 e, quasi amici, dipartirsi pigri. «O luce, o gloria de la gente umana, che acqua è questa che qui si dispiega 117 da un principio e sé da sé lontana? . Per cotal priego detto mi fu: «Priega Matelda che l ti dica . E qui rispuose, 120 come fa chi da colpa si dislega, la bella donna: «Questo e altre cose dette li son per me; e son sicura 123 che l acqua di Letè non gliel nascose . E B atrice: «Forse maggior cura, che spesse volte la memoria priva, 126 fatt ha la mente sua ne li occhi oscura. Ma vedi E noè che là diriva: menalo ad esso, e come tu se usa, 129 la tramortita sua virtù ravviva . Come anima gentil, che non fa scusa, ma fa sua voglia de la voglia altrui 132 tosto che è per segno fuor dischiusa; così, poi che da essa preso fui, la bella donna mossesi, e a Stazio 135 donnescamente disse: «Vien con lui . S io avessi, lettor, più lungo spazio da scrivere, i pur cantere in parte 138 lo dolce ber che mai non m avria sazio; ma perché piene son tutte le carte ordite a questa cantica seconda, 141 non mi lascia più ir lo fren de l arte. Io ritornai da la santissima onda rifatto sì come piante novelle rinovellate di novella fronda, 145 puro e disposto a salire a le stelle.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato