La Divina Commedia

550 Canto XXXII 37-69 Io sentii mormorare «Adamo da tutti; poi si disposero in cerchio attorno a una pianta priva di foglie e di fiori (altra fronda) in ogni ramo. La sua chioma (coma), che tanto più si dilata quanto più s innalza, sarebbe stata ammirata (fora... ammirata) per la sua altezza dagli Indiani nei loro boschi. «Beato sei tu, grifone, che non distacchi (discindi) col becco (dalla corteccia) questo legno dolce al gusto, poiché (poscia, per effetto di questo legno) il ventre dopo si torce per il dolore . Così gridarono gli altri intorno al poderoso albero; e l animale dalla doppia natura (binato): «Così si preserva (conserva) il fondamento di ogni giustizia (giusto) . E, rivolto al timone che egli stesso aveva trainato, lo condusse alla base dell albero spoglio (vedova frasca), e lo legò (quel, il timone) con un ramo (di lei, dell albero) all albero (a lei). Come le piante terrene (nostre), quando la vivida (gran) luce del sole cade sulla terra (giù) in congiunzione (mischiata) con quella (la costellazione dell Ariete) che risplende (raggia) al seguito dei Pesci (la celeste lasca), diventano gonfie (per via delle gemme), e poi ciascuna si rinnova con il colore che le è proprio, prima che il sole attacchi (giunga) i suoi cavalli (corsier) sotto un altra costellazione (altra stella: al Toro); (allo stesso modo) la pianta, che prima aveva i rami così desolati (ramora sì sole), si rinnovò schiudendo (nelle corolle dei suoi fiori) un colore meno intenso delle rose e più intenso delle viole. Io non lo compresi, né sulla Terra (qui) si canta l inno che quelle genti intonarono allora, né tollerai di ascoltare per intero la melodia. Se io potessi descrivere come, udendo la storia di Siringa, si chiusero per il sonno gli occhi spietati, a cui il continuo vegliare costò così caro; come il pittore che dipinge seguendo un modello, rappresenterei (con i miei versi) come io mi addormentai; ma chiunque voglia, se può, raffiguri l atto dell addormentarsi (cioè: chi vuole provi, io non tenterò). (vv. 70-108) Risveglio di Dante. Mutazione della processione 70-84 Perciò passo a quando mi svegliai, e dico che mi interruppero il sonno un bagliore e un richiamo: «Alzati: che fai? . Come (quali) Pietro, Giovanni e Giacomo, condotti a vedere i germogli (fioretti) del melo, il cui frutto maturo (pome) ingolosisce gli angeli, e imbandisce un eterno pranzo di nozze in cielo, e tramortiti (vinti, dalla visione) ritornarono in sé al suono della parola che interruppe sonni più gravi, e videro diminuita (scemata) la loro compagnia (scuola) sia (della presenza) di Mosè sia (di quella) di Elia, e (videro) cambiata la veste (stola) del loro maestro; allo stesso modo io ritornai in me, e vidi sopra di me quella pia (Matelda) che prima aveva guidato i miei passi lungo la riva del fiume. 85-108 E pieno di dubbio chiesi: «Dov è Beatrice? . Per cui lei: «Guardala seduta sulla radice dell albero rifiorito (fronda nova). Osserva la compagnia che la circonda: gli altri salgono in cielo (sen Io senti mormorare a tutti «Adamo ; poi cerchiaro una pianta dispogliata 39 di foglie e d altra fronda in ciascun ramo. La coma sua, che tanto si dilata più quanto più è sù, fora da l Indi 42 ne boschi lor per altezza ammirata. «Beato se , grifon, che non discindi col becco d esto legno dolce al gusto, 45 poscia che mal si torce il ventre quindi . Così dintorno a l albero robusto gridaron li altri; e l animal binato: 48 «Sì si conserva il seme d ogne giusto . E vòlto al temo ch elli avea tirato, trasselo al piè de la vedova frasca, 51 e quel di lei a lei lasciò legato. Come le nostre piante, quando casca giù la gran luce mischiata con quella 54 che raggia dietro a la celeste lasca, turgide fansi, e poi si rinovella di suo color ciascuna, pria che l sole 57 giunga li suoi corsier sotto altra stella; men che di rose e più che di v ole colore aprendo, s innovò la pianta, 60 che prima avea le ramora sì sole. Io non lo ntesi, né qui non si canta l inno che quella gente allor cantaro, 63 né la nota soffersi tutta quanta. S io potessi ritrar come assonnaro li occhi spietati udendo di Siringa, 66 li occhi a cui pur vegghiar costò sì caro; come pintor che con essempro pinga, disegnerei com io m addormentai; 69 ma qual vuol sia che l assonnar ben finga. Però trascorro a quando mi svegliai, e dico ch un splendor mi squarciò l velo 72 del sonno, e un chiamar: «Surgi: che fai? . Quali a veder de fioretti del melo che del suo pome li angeli fa ghiotti 75 e perpet e nozze fa nel cielo, Pietro e Giovanni e Iacopo condotti e vinti, ritornaro a la parola 78 da la qual furon maggior sonni rotti, e videro scemata loro scuola così di Mo sè come d Elia, 81 e al maestro suo cangiata stola; tal torna io, e vidi quella pia sovra me starsi che conducitrice 84 fu de miei passi lungo l fiume pria. E tutto in dubbio dissi: «Ov è Beatrice? . Ond ella: «Vedi lei sotto la fronda 87 nova sedere in su la sua radice. Vedi la compagnia che la circonda:

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato