La Divina Commedia

Quando il settentr on del primo cielo, che né occaso mai seppe né orto 3 né d altra nebbia che di colpa velo, e che faceva lì ciascuno accorto di suo dover, come l più basso face 6 qual temon gira per venire a porto, fermo s affisse: la gente verace, venuta prima tra l grifone ed esso, 9 al carro volse sé come a sua pace; e un di loro, quasi da ciel messo, Veni, sponsa, de Libano cantando 12 gridò tre volte, e tutti li altri appresso. Quali i beati al novissimo bando surgeran presti ognun di sua caverna, 15 la revestita voce alleluiando, cotali in su la divina basterna si levar cento, ad vocem tanti senis, 18 ministri e messaggier di vita etterna. Tutti dicean: Benedictus qui venis! , e fior gittando e di sopra e dintorno, 21 Manibus, oh, date lil a plenis! . Io vidi già nel cominciar del giorno la parte or ental tutta rosata, 24 e l altro ciel di bel sereno addorno; e la faccia del sol nascere ombrata, sì che per temperanza di vapori 27 l occhio la sostenea lunga f ata: 1. Quando il settentr on: il termine set tentr on indica la costellazione dell Orsa Maggiore, sette stelle viste come sette buoi aggiogati a un carro. 2. occaso orto: il tramontare e il sorgere dei Latini. 3. né d altra ... velo: solo il peccato può rendere inefficaci i doni dello Spirito Santo. 4-6. e che faceva ... porto: come l Orsa, che sta nell ottavo cielo (il più basso), guida i naviganti (qual temon gira = chi gira il timone) per entrare in porto, così le luci dei sette candelabri, immagine dei sette doni dello Spirito Santo, indicano la via per la salvezza. 7. la gente verace: sono i vegliardi (seniori), apparsi nel canto XXIX, simbolo dei ventiquattro libri dell Antico Testamento. 9. al carro ... pace: il carro trainato dal grifone è il simbolo della Chiesa guidata da Cristo. Qui pace è sinonimo di beatitudine, secondo quanto afferma san Tommaso: «è la perfezione della felicità: essa fa sì che noi non siamo più turbati e che i nostri desideri si acquetano . 11-12. Veni ... appresso: nel Cantico dei Cantici (4, 8), uno dei libri dell Antico Testamento, poema d amore fra due sposi interpretato allegoricamente come il sentimento amoroso che lega Dio al suo popolo, l invocazione veni è ripetuta tre volte (il tre è numero sacro corrispondente alla Trinità) ed è rivolta dal re alla donna che sta per sposare. (vv. 1-39) La mistica processione e l apparizione di Beatrice 1-12 Quando si fermarono le sette stelle (i sette candelabri) dell Empireo, che non tramontano né risorgono mai, né furono mai velate da nebbia, ma solo dai peccati (degli uomini), stelle che erano lì (nel Paradiso Terrestre) per indicare a ciascuno il proprio dovere, come fanno le sette stelle più basse (l Orsa) con il pilota che manovra il timone per giungere in porto, allora la gente (i ventiquattro seniori) che era venuta prima in processione, tra il grifone e le stelle (i candelabri), si rivolse verso il carro come al fine ultimo dei suoi desideri; e uno di loro, come se fosse un messo mandato dal cielo, cantando gridò per tre volte: «Vieni, o sposa dal Libano , e tutti gli altri lo ripeterono dopo di lui. 13-21 Come gli uomini destinati alla beatitudine eterna (in Paradiso) si leveranno rapidi dalle loro tombe con l ultima chiamata (il giorno del Giudizio Universale) lodando Dio con la voce appena tornata corporea così, alla voce di un vecchio tanto importante, si alzarono sul carro cento rappresentanti e messaggeri di vita eterna (gli angeli, ministri di Dio). Tutti dicevano: «Benedetto o tu che vieni! e, gettando fiori sopra e intorno al carro, «Oh, spargete gigli a piene mani! . 22-33 Ho visto in altre occasioni, alle prime luci del giorno, la parte orientale del cielo tutta colorata di rosa, e le altre parti ornate di un bel sereno, e vidi il disco del sole nascere velato da vapori che ne temperavano la luminosità, in modo che gli occhi potevano sostenerne la vista a lungo: Nella dottrina cristiana la sponsa è diventata la Chiesa (definita sponsa Christi) o la Sapienza divina. Qui, poiché la Chiesa è già rappresentata come carro, l invocazione è rivolta a Beatrice-Teologia, simbolo della scienza di Dio e della verità rivelata, fondamento della Chiesa. 15. la revestita ... alleluiando: alleluiando è un gerundio che si può considerare come un participio presente riferito a voce: «mentre la voce rivestita del corpo canta le lodi al Signore ; altri intendono il verbo alleluiare come transitivo e voce come complemento oggetto: «festeggiando con l alleluia di lode la voce appena rivestita del corpo (che hanno appena ripreso) . L Alleluia (trascrizione di un espressione ebraica che significa «lodate Jahvè ) nella liturgia cristiana è il canto di acclamazione che introduce la lettura del Vangelo. Per estensione significa «canto di gioia . 16. basterna: letteralmente è il carro ornato di drappi in uso tra le matrone romane. Qui è il carro della Chiesa. 17. ad vocem tanti senis: all invito di un così nobile vecchio. Ancora un espressione latina, non di derivazione biblica, ma coniata da Dante per necessità di rima e per elevare il tono del discorso. 18. ministri e messaggier: gli angeli sono esecutori della volontà di Dio. In greco nghelos vuol dire «messaggero . 19. Benedictus qui venis! : la citazione è tratta dai Salmi. Nei Vangeli si legge che, con questo versetto del Salmo (CXVII, 26), Gesù venne salutato al suo ingresso a Gerusalemme. Qui le parole sono rivolte a Beatrice (nonostante il maschile benedictus; femminile: benedicta), messaggera di Dio per Dante, come Cristo per l umanità. I Salmi appartengono all Antico Testamento. Chiamati dalla tradizione ebraica Tehillim («lodi ) e da quella greca e cristiana Psalmoi, cioè «Inni da cantare con musica , sono centocinquanta preghiere poetiche al Signore (Jahvè). Attribuiti in gran parte dalla tradizione a Davide, re di Israele dal 1000 al 966 a.C., sono stati composti in momenti diversi (tra il X e il II secolo a.C.). 21. Manibus ... plenis !: gli angeli fondono nelle loro parole la citazione del Vangelo con questa tratta dal libro VI (v. 883) dell Enei de. Il verso di Virgilio è riferito all apparizione del giovane Marcello, nipote valoroso di Ottaviano Augusto, ed è pronunciato da Anchise, padre di Enea, quando, nei Campi Elisi (l Elisio è la parte dell Oltretomba pagano riservata ai pii e ai giusti), illustra al figlio i futuri destini di Roma, passandone in rassegna i personaggi importanti. 26. temperanza di vapori: è il fenomeno che tinge di rosa il cielo quando il sole è basso sull orizzonte all alba e al tramonto: i vapori velano la luminosità. Purgatorio Beatrice 535

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato