La Divina Commedia

532 Canto XXIX 94-105 Ciascuno aveva sei ali costellate di occhi; e gli occhi di Argo, se fossero vivi, apparirebbero così. Lettore, non consumo altri versi per descriverli, perché devo utilizzarli per altri argomenti pressanti (altra spesa mi strigne), tanto che a questi non posso dedicare più spazio (esser largo); ma leggi Ezechiele, che li descrive come li vide arrivare dal luogo freddo in un turbine di vento, nubi e fuoco (igne); e come li troverai nei suoi scritti così erano qui, eccetto che per le ali, sulle quali Giovanni è con me mentre lui si allontana. (vv. 106-154) Il carro e il grifone 106-120 Lo spazio tra loro quattro (gli animali) conteneva un carro trionfale su due ruote (allegoria della Chiesa, retta dalle due ruote: l ordine francescano e domenicano), trainato da un grifone (leggendario animale con corpo di leone e testa e ali d aquila, per la religione cattolica simboleggia Cristo, dotato appunto di due nature, quella umana e quella divina). Esso tendeva verso l alto le due ali passando ai lati della lista centrale, lasciandone tre da un lato e tre dall altro (tra la mezzana e le tre e tre liste), così che, non lacerandone (fendendo) nessuna, non le danneggiava. Tanto salivano verso il cielo (le ali) che sfuggivano alla vista; la parte d uccello del suo corpo era d oro (simbolo della natura divina), l altra era bianca mista a vermiglio (la natura umana). Non solo (non che) i carri trionfali con cui Roma celebrò Scipione l Africano oppure Augusto, ma persino il carro del Sole sarebbe misero al confronto; il carro del Sole che, deviato, fu incendiato su preghiera della pia Terra, quando Giove compì la sua giustizia arcana, incomprensibile agli uomini. 121-132 Tre donne avanzavano danzando alla destra del carro; l una così rossa che a fatica si sarebbe distinta all interno di una fiamma; l altra appariva come se le carni e le ossa fossero di smeraldo; la terza sembrava neve appena smossa, bianchissima, a momenti dalla rossa; e dal canto di quest ultima prendevano il ritmo della danza (l andare), ora lento ora vivace (la Fede è la prima a guidare la danza perché da lei nascono le altre due; ma la Carità è a suo pari perché muove le altre due a operare, e infatti dà il tempo della danza). Dal lato sinistro (del carro) quattro (donne) danzavano festosamente, vestite di porpora, seguendo il ritmo (dietro al modo) assegnato da una di loro che aveva tre occhi sulla testa. 133-154 Dietro il gruppo ora descritto (pertrattato nodo) vidi due vecchi in abiti diversi (dispari) ma di uguale comportamento (pari in atto) dignitoso e grave (onesto e sodo; sono gli Atti degli Apostoli, di cui è autore san Luca, e le Epistole di san Paolo). L uno sembrava (vestito) come un seguace di quel sommo Ippocrate che la natura creò (fé) per gli animali che ha più cari; l altro mostrava l interesse opposto (la contraria cura), con una spada lucida e acuminata, tale che mi procurò spavento benché fossi al di qua del fiume. Poi vidi quattro con aspetto dimesso; e dietro a tutti un vecchio solo avanzare come in sogno, con il volto penetrante di chi vede nel futuro. Ognuno era pennuto di sei ali; le penne piene d occhi; e li occhi d Argo, 96 se fosser vivi, sarebber cotali. A descriver lor forme più non spargo rime, lettor; ch altra spesa mi strigne, 99 tanto ch a questa non posso esser largo; ma leggi Ezech el, che li dipigne come li vide da la fredda parte 102 venir con vento e con nube e con igne; e quali i troverai ne le sue carte, tali eran quivi, salvo ch a le penne 105 Giovanni è meco e da lui si diparte. Lo spazio dentro a lor quattro contenne un carro, in su due rote, tr unfale, 108 ch al collo d un grifon tirato venne. Esso tendeva in sù l una e l altra ale tra la mezzana e le tre e tre liste, 111 sì ch a nulla, fendendo, facea male. Tanto salivan che non eran viste; le membra d oro avea quant era uccello, 114 e bianche l altre, di vermiglio miste. Non che Roma di carro così bello rallegrasse Affricano, o vero Augusto, 117 ma quel del Sol saria pover con ello; quel del Sol che, sv ando, fu combusto per l orazion de la Terra devota, 120 quando fu Giove arcanamente giusto. Tre donne in giro da la destra rota venian danzando; l una tanto rossa 123 ch a pena fora dentro al foco nota; l altr era come se le carni e l ossa fossero state di smeraldo fatte; 126 la terza parea neve testé mossa; e or par an da la bianca tratte, or da la rossa; e dal canto di questa 129 l altre toglien l andare e tarde e ratte. Da la sinistra quattro facean festa, in porpore vestite, dietro al modo 132 d una di lor ch avea tre occhi in testa. Appresso tutto il pertrattato nodo vidi due vecchi in abito dispari, 135 ma pari in atto e onesto e sodo. L un si mostrava alcun de famigliari di quel sommo Ipocràte che natura 138 a li animali fé ch ell ha più cari; mostrava l altro la contraria cura con una spada lucida e aguta, 141 tal che di qua dal rio mi fé paura. Poi vidi quattro in umile paruta; e di retro da tutti un vecchio solo 144 venir, dormendo, con la faccia arguta.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato