Personaggi principali: Matelda, Eolo e Proserpina, Serse,

522 Canto XXVIII Personaggi principali Matelda Il Paradiso Terrestre, a differenza dei tre regni oltremondani, non è stato creato perché le anime vi trovino sede stabile, è un luogo rituale che segna il passaggio dal Purgatorio al Paradiso. Matelda, a differenza dei guardiani e dei custodi della Commedia, che sono personaggi del mito (Caronte, Minosse) o della storia (Catone), è un concetto al quale il poeta ha dato un nome. Se invertiamo l ordine di lettura, il nome (Ad laetam) significa «colei che conduce alle acque del Lete , cioè alla beatitudine. Infatti la sua funzione rituale è quella di immergere nel Lete le anime, che hanno completato la purificazione attraverso le cornici del Purgatorio, perché dimentichino il male commesso, e poi di condurle a bere le acque dell Eunoè, il fiume che ravviva la virtù con il ricordo di tutto il bene compiuto. In sintesi Matelda è allegoria della felicità terrena concessa all uomo prima del peccato, battezza Dante con l acqua della verità, completa la sapienza della ragione umana (Virgilio) e anticipa la Rivelazione (Beatrice). Minore). Sconfitto a Salamina (480 a.C.), fu costretto a ritornare precipitosamente in Persia. La sua sconfitta fu di monito per frenare la superbia dei posteri. Dante, nel De Monarchia (II, VIII, 7), attribuisce la sconfitta di Serse alla volontà di Dio, che aveva riconosciuto solo in Roma le virtù di costituire l Impero. Leandro ed Ero Ovidio nelle Heroides (Le eroine XVIII, 139 e sgg.) racconta il mito di Leandro che, tutte le sere, attraversava a nuoto l Ellesponto, da Abido, in Asia Minore, a Sesto, città della Tracia, dove abitava l amata Ero. Una notte annegò a causa di una tempesta. Il paragone iperbolico tra l odio di Leandro per l Ellesponto, quando la tempesta gli impediva di raggiungere l amata, e l odio di Dante per quel tranquillo fiumicello del Lete, esprime il suo desiderio di raggiungere Matelda, assegnatagli come aiutante dalla volontà divina. Eolo e Proserpina Eolo, dio dei venti, posto da Omero nelle isole vulcaniche dette Eolie, presso la Sicilia; secondo il mito, teneva imprigionati in un otre i venti, che faceva uscire sciogliendo l imboccatura del sacco. Proserpina (Persefone per i Greci), figlia di Giove e di Cerere, la dea delle messi, coglieva viole e gigli nella pianura di Enna, in Sicilia, quando fu rapita da Plutone, che la condusse nell Averno (l Oltretomba pagano). Cerere andò inutilmente in cerca della figlia, impedendo alla Terra di produrre frutti. Conosciuta la sorte della figlia, ricorse a Giove, il quale stabilì che Proserpina rimanesse per sei mesi con il marito, e per sei mesi con la madre. Il ritorno della fanciulla sulla Terra corrisponde al risveglio della natura in primavera. Serse Il re persiano Serse regnò tra il 486 e il 464 a.C. Progettò l invasione della Grecia e, per far passare il suo enorme esercito, fece costruire un ponte di barche sull Ellesponto (lo Stretto dei Dardanelli che separa l Europa da Asia Matelda in una miniatura del sec. XV, Biblioteca Marciana Parole in chiaro Auliva (v. 6) Il verbo aulire (dal latino olere) significa «emanare profumo . Se ne rintraccia l uso nei poeti toscani del Duecento. Più diffuso dell imperfetto indicativo è il participio presente aulente con valore di aggettivo e nel senso di «profumato , come in Gabrie- le D Annunzio, che affida a forme linguistiche arcaiche l esaltazione delle sensazioni olfattive (Laudata sii per le tue vesti aulenti, da La sera fiesolana, su i ginepri folti di coccole [grappoli] aulenti - E tutta la vita è in noi fresca / aulente, da La pioggia nel pineto, scritta nel 1903). Tenevan bordone (v. 18) Il termine bordone, di etimologia incerta, può assumere diversi significati: - l accompagnanento musicale basso e costante (vedi in questo canto il v.18); - il bastone ricurvo dei pellegrini; -la penna d uccello appena spuntata (da cui l espressione «sentire i bordoni , cioè «sentire i brividi ).

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato