La Divina Commedia

Vago già di cercar dentro e dintorno la divina foresta spessa e viva, 3 ch a li occhi temperava il novo giorno, sanza più aspettar, lasciai la riva, prendendo la campagna lento lento 6 su per lo suol che d ogne parte auliva. Un aura dolce, sanza mutamento avere in sé, mi feria per la fronte 9 non di più colpo che soave vento; per cui le fronde, tremolando, pronte tutte quante piegavano a la parte 12 u la prim ombra gitta il santo monte; non però dal loro esser dritto sparte tanto, che li augelletti per le cime 15 lasciasser d operare ogne lor arte; ma con piena letizia l ore prime, cantando, ricevieno intra le foglie, 18 che tenevan bordone a le sue rime, tal qual di ramo in ramo si raccoglie per la pineta in su l lito di Chiassi, 21 quand olo scilocco fuor discioglie. Già m avean trasportato i lenti passi dentro a la selva antica tanto, ch io 24 non potea rivedere ond io mi ntrassi; ed ecco più andar mi tolse un rio, che nver sinistra con sue picciole onde 27 piegava l erba che n sua ripa uscìo. Tutte l acque che son di qua più monde, parrieno avere in sé mistura alcuna, 30 verso di quella, che nulla nasconde, avvegna che si mova bruna bruna sotto l ombra perpet a, che mai 33 raggiar non lascia sole ivi né luna. Coi piè ristetti e con li occhi passai di là dal fiumicello, per mirare 36 la gran var azion d i freschi mai; e là m apparve, sì com elli appare subitamente cosa che disvia 39 per maraviglia tutto altro pensare, 1. Vago: il significato dell aggettivo ( Pur gatorio III, Parole in chiaro, p. 336) esprime il desiderio intenso di Dante, «quello stato di estrema disponibilità e di sospesa aspettazione, che aderisce alla condizione di libertà recuperata dal pellegrino, in un aura stupefatta e intenta, gravida di rivelazioni e di prodigi (Sapegno). 4. la riva: è una sorta di altopiano, dove comincia il bosco. 10. per cui ... pronte: l allitterazione della -r percorre tutto il verso e rende foneticamente il fruscio dei rami sollecitati dalla leggera brezza, che spira in quel luogo. 12. u : latino ubi = dove, apocopata in u . 16. l ore: il termine è contrazione di «aure (lat. aurae = soffi di vento, brezze). (vv. 1-33) La foresta dell Eden 1-6 Desideroso già di esplorare all interno e tutt intorno la foresta creata da Dio, fitta e rigogliosa, che attenuava agli occhi la luce del giorno appena sorto, senza più aspettare, lasciai il margine del bosco, inoltrandomi lentamente per la campagna, su quel terreno che profumava da ogni parte. 7-21 Una delicata brezza, sempre uguale, mi accarezzava la fronte con una forza non superiore a quella di un vento soave, per cui le fronde, tremolando, tutte quante si piegavano docili verso la parte dove la santa montagna del Purgatorio proietta l ombra mattutina (verso ovest), senza però allontanarsi dalla loro naturale posizione eretta, al punto che gli uccellini sulle cime dei rami dovevano smettere di dedicarsi alla loro attività (volare); anzi in tutta letizia accoglievano le prime ore del mattino, cantando tra le foglie, che con il loro stormire facevano da accompagnamento ai loro canti, proprio come si può sentire da un ramo all altro nella pineta del lido di Classe quando Eolo lascia libero lo Scirocco. 22-27 Già i miei lenti passi mi avevano condotto all interno della selva antica tanto che non potevo più vedere da dove ero entrato; ed ecco che mi impedì di proseguire oltre un ruscello, che con le sue piccole onde faceva piegare verso sinistra l erba spuntata sulle sue rive. 28-33 Tutte le acque che sulla Terra sono più limpide sembrerebbero avere una qualche impurità nei confronti di quell acqua che lascia trasparire ogni cosa, anche se scorre assai scura sotto l eterna ombra, che mai non lascia lì penetrare alcun raggio né del sole né della luna. (vv. 34-75) Apparizione di Matelda 34-42 Con i piedi mi fermai ma con gli occhi passai al di là del fiumicello, per ammirare la grande varietà di rami fioriti; e là mi apparve, così come appare all improvviso una cosa che distoglie da ogni altro pensiero per la meraviglia, 18. tenevan bordone: «facevano da ac- compagnamento ( Parole in chiaro). 19-20. tal qual ... Chiassi: è la stessa sinfonia prodotta dal vario suono delle fronde sollecitate dal vento di scirocco, che Dante udiva nella pineta sul litorale di Classe, presso Ravenna. Chiassi (dal latino classis, «flotta ) era un porto militare dove l imperatore Augusto aveva fatto stanziare la flotta dell alto Adriatico. 21. quand olo ... discioglie: Eolo, dio dei venti, libera lo scirocco, un vento caldo, proveniente dall Africa, che si arricchisce di umidità mentre attraversa il Mediterraneo ( Personaggi). 23. la selva antica: la selva è detta antica per- ché fu creata alle origini del mondo da Dio come dimora del primo uomo e della prima donna come si legge nella Genesi. 25. ed ecco: stilema biblico più volte usato da Dante per annunciare una novità narrativa, un improvvisa apparizione, per esempio quella di Caronte in Inf. III, 82-83: Ed ecco verso noi venir per nave / un vecchio, bianco per antico pelo; oppure quella dell angelo nocchiero in Purg. II, 13: Ed ecco, qual, sorpreso dal mattino. 31. avvegna che: arcaismo per «sebbene , congiunzione concessiva. 36. freschi mai: mai = plurale di maio = maggio e, per estensione, i rami fioriti degli alberi. Purgatorio Matelda 517

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato