CANTO XXVIII – Matelda

Canto 28 Canto XXVIII Matelda TEMPO Prime ore antimeridiane Mercoledì 30 marzo (o 13 aprile) 1300 LUOGO Paradiso Terrestre PERSONAGGI Virgilio Dante Stazio Matelda PERSONAGGI CITATI Eolo Proserpina Venere Serse Leandro e Ero Sommario « (vv. 1-33) La foresta dell Eden Dante si inoltra lentamente nella foresta del Paradiso Terrestre dove un alito di vento fa dolcemente stormire le fronde degli alberi, sui quali gli uccelli continuano a cantare. Penetrato nel bosco si trova dinanzi un fiumicello, le cui acque limpidissime scorrono nell erba. « (vv. 34-75) Apparizione di Matelda Il poeta è costretto a fermarsi e all improvviso vede sull altra sponda una giovane donna (Matelda) che, cantando, raccoglie i fiori. Dante chiede alla fanciulla, che mostra nei suoi atti di essere innamorata, di avvicinarsi alla riva; la donna lo accontenta e alza verso il poeta i suoi occhi luminosi e sorridenti. « (vv. 76-148) Dubbi di Dante La donna spiega a Dante che lei vive in questo luogo dove Dio ha profuso tutta la bellezza del creato e lo invita a farle altre domande per sciogliere i suoi dubbi. Dante le chiede le cause della presenza dell acqua e del vento, fenomeni atmosferici propri del mondo terreno. La donna gli spiega che quel luogo è il Paradiso Terrestre assegnato in beatitudine all uomo prima che egli peccasse. Esso sorge su una montagna molto alta dove il vento è causato non dalle perturbazioni atmosferiche, ma dall impatto contro la montagna dell atmosfera che gira insieme al Primo Mobile. PARADISO L aria lambendo gli alberi rimane impregnata della loro potenza generativa e consente a sua volta la riproduzione delle piante terrestri. L acqua del fiume non è alimentata dalle piogge (come accade sulla Terra), ma dalla volontà divina, da cui discendono due fiumi: il Lete (dove si trova Dante) e l Eunoè. Matelda aggiunge l informazione che quel luogo corrisponde a ciò che i poeti antichi avevano celebrato come l età dell oro. A queste parole Dante vede sorridere compiaciuti i suoi accompagnatori, Stazio e Virgilio. TERRESTRE